Sostegno circolare

Da trent'anni Azione per famiglie nuove è attiva sul fronte degli aiuti a distanza. Perché ogni bambino ha il diritto di crescere e formarsi là dove è nato.
Povertà

L’Assemblea generale dell’Onu approvò il 20 novembre 1989 la Dichiarazione dei diritti per l’infanzia e l’adolescenza. Da allora sempre di più si parla di sostegno a distanza, una modalità di intervento che consente ad ognuno di contribuire sul piano internazionale alla salvaguardia dei piccoli. Oggi, con una somma annuale relativamente modesta, ciascuno di noi può salvare un bambino dalla spirale della povertà.

Negli anni il sostegno a distanza ha incontrato il consenso di tanti: persone singole, famiglie, gruppi di lavoratori, scolaresche, comunità. Proprio per onorare una fiducia così diffusa è stato messo a punto un sistema di controllo, a garanzia della trasparenza dei contributi raccolti dalle diverse associazioni che lo promuovono.

Sono così state adottate la “Carta dei principi”, nel 2000, e la “Carta dei criteri per il sostegno a distanza”, due anni dopo, sottoscritte da circa 150 organizzazioni. Il 23 novembre scorso hanno visto la luce anche le “Linee guida per il sostegno a distanza di minori e giovani”, presentate dal prof. Zamagni alla presidenza del Consiglio dei ministri. Elaborate dall’Agenzia per le Onlus, hanno raccolto anche il contributo del Forum permanente per il sostegno a distanza e di un comitato scientifico formato da reti e organizzazioni attive nel settore.

 

Il sostegno a distanza, come i lettori sanno, va al di là del semplice fare del bene a chi è più sfortunato. È solidarietà che educa alla reciprocità grazie ad un’azione “circolare”, in cui non c’è chi dà e chi riceve, ma si dà ricevendo e viceversa. È questo uno degli obiettivi di Azione per famiglie nuove (Afn), onlus del Movimento dei focolari. Negli oltre trent’anni di attività in favore dell’infanzia ha attivato 102 progetti in 52 Paesi del Sud del mondo, finanziati appunto da questa forma di solidarietà. «Mediante l’istruzione, il cibo, l’assistenza sanitaria ai minori svantaggiati e col sostegno alle loro famiglie – afferma Andrea Turatti, responsabile del piano infanzia di Azione per famiglie nuove – si formano i protagonisti di domani. Ed è così che ogni contributo, se adeguatamente indirizzato, garantisce effetti moltiplicatori per i bambini e le loro comunità, valorizzando quel capitale umano indispensabile per lo sviluppo di un Paese».

È un’operazione che ha ripercussioni positive anche nei Paesi da cui la solidarietà proviene: non va infatti sottovalutato che «ogni singolo sostenitore avverte di partecipare da protagonista alla crescita di una cultura della fraternità universale».

 

 

Storie da… 110 e lode

 

Kinshasa – Repubblica democratica del Congo

Roberto vive in un Paese dove l’istruzione è completamente a carico delle famiglie. Nonostante fin da piccolo si distingua per le sue doti di intelligenza, che fanno ben sperare per il suo futuro scolastico, la situazione familiare gli rende impossibile continuare gli studi: suo padre è su una sedia a rotelle, e questo certo non aiuta a trovare lavoro. Grazie al sostegno a distanza, che arriva per lui nel 1996, Roberto può continuare a studiare, e supera gli esami di maturità con ottimi risultati. A questo punto i responsabili del progetto in loco contattano il sostenitore per proporgli di continuare ad aiutarlo anche per studiare Economia e sviluppo all’Università cattolica, l’ateneo migliore e più esigente della capitale. In tre anni Roberto supera tutti gli esami e si laurea con 110 e lode. Ora ha 21 anni e vive nella capitale Kinshasa.

 

Santa Terezinha – Brasile

Idalmi e Alexandre vivono invece  nei pressi di Recife, nel Nord-est del Brasile. Qui la povertà è sotto gli occhi di tutti: manca l’assistenza sanitaria, molti bambini vengono lasciati in strada perché nelle case non c’è nulla da mangiare. La coppia affronta un lungo periodo di disoccupazione, senza i mezzi per comprare il cibo e far studiare i figli. Nel frattempo la loro figlia Jenifer viene inserita nel progetto di Afn, e anche loro spontaneamente contribuiscono alle diverse attività promosse. Dopo un po’ di tempo Alexandre trova un lavoro e anche Idalmi inizia una collaborazione domestica presso alcune famiglie, scampando perlomeno al rischio della fame. Decidono allora di dedicarsi alle circa quaranta famiglie che abitano nella loro stessa zona. Un giorno, vista la situazione dei loro vicini in difficoltà, decidono di portare loro zucchero, fagioli, sale, vestiti. Ben presto la loro idea diventa una catena di quartiere, in cui ognuno si sente partecipe. Conoscono così Jéssica, una bambina di nove anni che vive in una baracca con i suoi tre fratellini con la mamma e un’altra famiglia di cinque persone. Davanti a quella situazione Alexandre e Idalmi fanno la scelta della solidarietà: decidono di cedere il sostegno che ricevono per la loro Jenifer a favore della piccola Jéssica.

 

Un euro al giorno

 

Da trant’anni Azione per famiglie nuove aiuta l’infanzia in luoghi dove miseria o conflitti la minacciano. Con un solo euro al giorno consentirete continuità ad un’iniziativa che permette a bambini e giovani di crescere e formarsi lì dove sono nati.  L’impegno è di 336 euro all’anno.

 

Intestare i versamenti a:

Associazione Azione per famiglie nuove Onlus, Via Isonzo, 64 – 00046 Grottaferrata RM.

C/c postale n° 48075873 (si può usare un normale bollettino postale)

C/c bancario n° 1000/1060

Banca Prossima, sede di Roma. Codice IBAN IT55K0335901600100000001060

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