I sogni di un bambino

Adottato in Italia, a 22 anni Naseem decide di tornare a cercare le proprie radici in India. Un viaggio emozionante, una vicenda drammatica e delicata. Il contributo di tutti coloro che l’hanno aiutato
Naseem (al centro della foto) tra la famiglia naturale (a destra) e quella adottiva (a sinistra)
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Daniele Gouthier (a sinistra) con Naseem

«Tutti abbiamo diritto di provare a realizzare il sogno di un bambino». Questo dice Daniele Gouthier, matematico e scrittore. E questo mette in bocca a Manikant, deus ex-machina del suo primo romanzo, Sulle tracce di un sogno (Bookabook 2019), la storia vera e travolgente di Naseem che a quindici anni dall’adozione torna da Firenze nell’immensità dell’India a cercare casa.

Naseem è stato adottato a Delhi, al Palna, l’istituto dove ha soggiornato per circa un anno. Prima aveva vissuto per strada e prima ancora viveva in uno dei 600 mila villaggi che punteggiano la superficie dell’India.

Come sia arrivato a Delhi rimane un mistero che Naseem conserva nella propria vita segreta e che, inaspettatamente, tira fuori a ventidue anni nei giorni di Natale del 2012. Da lì a tre settimane il ragazzo parte per l’India a «cercare casa», senza un itinerario e senza una lingua per comunicare, forte solo dei ricordi frammentari che conserva gelosamente in sé.

Manikant Gupta
Manikant Gupta

Parte accompagnato dalla giusta e naturale preoccupazione dei genitori, ma anche sostenuto dall’amico Manikant Gupta, ingegnere informatico indiano, che da Londra ha tessuto attorno a Naseem una rete di persone buone che si sono appassionate alla vicenda del ragazzo e l’hanno fatta loro sentendo di esserne parte.

Il viaggio di Naseem scaturisce dal desiderio di ritrovare le proprie radici: è un richiamo intenso e viscerale che lo fa muovere per strade sconosciute, guidato soltanto da una manciata di ricordi, tra fallimenti e delusioni, briciole di speranza e aiuti inattesi, di villaggio in villaggio nelle fangose lande dello Jarkhand e del Bihar nell’India nord-orientale.

Da questo viaggio Naseem e gli uomini che lo accompagnano, al di là dell’esito, tornano cambiati, diversi da come erano partiti. Tornano con la serenità di sapere che «è andato tutto bene, alla fine», fine che – ovviamente – lasciamo scoprire al lettore nel libro.

coverSulle tracce di un sogno è un libro che si può acquistare sul sito della casa editrice Bookabook  e che a settembre sarà in libreria. Ma è anche un reading (per info: proposte@danielegouthier.it) che Daniele Gouthier porta in giro per l’Italia (e non solo) davanti a platee numerose, entusiasmate e commosse. Perché chi lo ascolta si rende conto di aver diritto di «provare a realizzare il sogno di un bambino».

Scrive una lettrice: «Carissimo Daniele, giorni fa ho incontrato Anna che mi ha portato “il libro”. Ti confesso che quando l’ho visto, l’ho toccato con tenerezza quasi fosse una creatura viva e in realtà è un po’ così. Ho viaggiato in treno leggendo quelle pagine e mi sono commossa senza ritegno. Ho finito di leggerlo sorseggiando, pagina per pagina, un avvenimento dietro l’altro, e a tratti mi ritrovavo a pensare e rivivere i fatti narrati.

Naseem con la sua vita, la sua storia, il suo desiderio di ritrovare e tornare a casa ci ha coinvolti nel suo sogno, ci dato la possibilità di diventare cooperatori perché tutto ciò si realizzasse, ha anche aiutato ciascuno di noi a ritrovare la strada di casa del suo cuore, la strada dei desideri più belli. Grazie, Daniele per la delicata leggerezza con cui procedi nel narrare la vicenda, che talvolta è drammatica, altre tenera e delicata. Tu e Manikant avete lavorato in sintonia: mente e braccio, mentre Naseem vi donava il materiale emotivo vissuto.

Questo libro è la testimonianza concreta che le persone si amano e si aiutano sintonizzandosi sui bisogni dell’altro, sul desiderio del bene dell’altro come se quel desiderio fosse mio e ancora meglio. È la testimonianza che lavorando insieme, in comunione si realizza il VERO BENE di tutti. Grazie ancora Daniele a te, Manikant, Naseem e a Colui che guida i nostri passi… Un abbraccio. Suor Letizia».

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