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Social, solidarietà e preghiera

di Giulio Meazzini

Giulio Meazzini, autore di Città Nuova

Un corso di Digital Content Creator offerto dalla Cei (Conferenza episcopale italiana) a 100 giovani. L’esperienza di Oreste

Oreste Pio Tralce, abruzzese di Teramo, ha 23 anni. Cresciuto in parrocchia, è coinvolto in tante attività di volontariato e frequenta il Movimento Diocesano, nell’ambito dei Focolari. Da 5 anni si è trasferito a Roma per studiare letteratura, musica e spettacolo all’università La Sapienza. Contemporaneamente approfondisce la recitazione.

«Questa occasione del corso per Digital Content Creator, promossa dalla Cei, è un’opportunità che mi offre la possibilità di allargare ancora di più il mio orizzonte. Tutte le esperienze che ho fatto nel volontariato mi sono state utili per entrare in questo mondo, molto diverso da quello solito della post adolescenza».

Parliamo di questo corso…

La Cei (Conferenza episcopale italiana) ha promosso questo progetto rivolto ai giovani dai 18 ai 35 anni. Per partecipare al corso gratuito chiedevano un video col quale dovevi raccontare un’esperienza di vita ecclesiale, di solidarietà, di preghiera che ti rappresentasse. Hanno quindi selezionato i 100 giovani da formare per diventare creatori digitali, in grado cioè di raccontare l’esperienza di fede, e di parrocchia, attraverso i social. Luce e speranza. Il corso di Digital Content Creation comprendeva 40 ore on-line con gli esperti della Università Cattolica di Milano, tre giorni di workshop in presenza a Seveso, in collaborazione anche con la Caritas ambrosiana, infine la partecipazione al Giubileo dei missionari digitali a Roma. La formazione comprendeva cosa sono i vari social, come funzionano gli algoritmi, la parte pubblicitaria della monetizzazione dei social, la privacy, le leggi e poi l’aspetto pratico di editing di video, l’aspetto delle luci, dei microfoni, la qualità.

Come è andato il Giubileo?

Una bella esperienza, con tantissimi stranieri. Perché il mestiere del creatore digitale è molto più sentito all’estero, ad esempio in Sudamerica o in Spagna, piuttosto che in Italia. Qui da noi sono più i sacerdoti e i religiosi che si sono buttati in questa esperienza, mentre in altri Paesi sono più coinvolti i laici.

E ora?

La prima parte del corso è finita. Ora stiamo facendo il giro di alcune opere Caritas realizzate col contributo dell’Otto per mille per raccontarle con video. Cerchiamo di mettere in evidenza la qualità di questi progetti, curando l’aspetto anche un po’ morale di quello che raccontiamo, stando attenti alla sensibilità delle persone che abbiamo davanti, così come alla privacy. L’aspetto dell’editing è più facile perché noi giovani siamo nati coi cellulari in mano, quindi scrollando come si dice, siamo abituati a vedere i video, le varie idee. Invece dobbiamo imparare bene l’aspetto della privacy e delle leggi.

I giovani del corso Cei: Digital content creator

Cosa significa fare il Content Creator?

Significa avere l’idea, la necessità di dire qualcosa, che magari nasce da un’esigenza, da un problema. Proprio ultimamente abbiamo affrontato la realizzazione di un video per raccontare il Giubileo. L’ultima lezione è stata sulla nascita dell’idea, cioè dall’idea alla realizzazione. Gli esperti erano di alto livello. Non ti capita tutti i giorni di ascoltare persone che, parlando di social, ti spronano a fare, ad evangelizzare, ma stando attento a come lo fai. Su questo, per esempio, le parole di Antonio Spadaro sono state proprio forti.

Il discorso era anche collegato all’Otto per mille…

Sì, soprattutto per abbattere gli stereotipi sull’Otto per mille: quello che fa, quello che non fa, i soldi, eccetera. Domani, per esempio, andrò con la mia collega abruzzese a Pescara, alla Caritas, per fare delle riprese. Poi un reel per i social in cui facciamo vedere cosa si fa in questa Cittadella della Carità di Pescara, com’è a livello di struttura, cosa propongono. Tutto ovviamente dovrebbe essere di stampo giovanile, accattivante, per agganciare poi l’aspetto dell’algoritmo. Comunque noi non puntiamo tanto sui grandi numeri, piuttosto stiamo attenti a mandare il messaggio giusto. Per questo corso hanno scelto dei giovani proprio per mettere dei volti che possano comunicare a giovani della nostra età, arrivando a persone che magari non frequentano, non sanno niente di quello che succede nella vita ecclesiale o comunque della Chiesa cattolica.

 

Per saperne di più: https://shinetoshare.chiesacattolica.it/

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