Sisma: nuovo commissario e Testo Unico

Terremoto in Centro Italia. Castelli, ex sindaco di Ascoli Piceno, al posto di Legnini. Da meno di una settimana è in vigore un Testo Unico sulla ricostruzione privata e una nuova piattaforma di gestione delle domande. Tutte le novità
Sisma testo unico
Il senatore Guido Castelli, nuovo commissario straordinario alla ricostruzione post terremoto del centro Italia (Foto Cecilia Fabiano/LaPresse 10-10-2022)

Nuovo cambio al vertice. È stato nominato quale nuovo commissario straordinario alla ricostruzione post terremoto nelle quattro regioni interessate del Centro Italia, il senatore Guido Castelli (FdI), ex sindaco di Ascoli Piceno al posto di Giovanni Legnini (Pd), ex vicepresidente del Csm e commissario alle aree terremotate dal 2020, che prosegue, invece, il suo incarico di commissario per l’alluvione di Ischia. «A lui vanno i miei auguri di buon lavoro, insieme alla piena disponibilità a favorire un ordinato passaggio di consegne» ha dichiarato in un messaggio dalla sua pagina Facebook Giovanni Legnini riguardo la nomina all’ascolano Castelli.

Solo poche settimane fa la presentazione nella città di Camerino da parte dell’ormai ex commissario alla ricostruzione Legnini, quale ultimo atto del mandato scaduto a fine 2022, del Testo Unico che regola la ricostruzione privata. Entrato in vigore dal 1 gennaio 2023, insieme alla piattaforma Gedisi che si occupa della gestione delle pratiche di ricostruzione, il Testo Unico raccoglie 131 articoli e 15 allegati, abroga 550 disposizioni e 65 allegati contenuti in 62 vecchie ordinanze varate a partire dal 2016. Un documento che si presenta non solo come un corpus normativo di riordino ed esemplificazione in materia di ricostruzione privata, ma che apporta anche novità per una ricostruzione più semplice e attenta alle caratteristiche di territorio e abitanti.

E facendo un bilancio di questo biennio passato, il corso intrapreso dalla ricostruzione può considerarsi certamente virtuoso, nonostante gli ostacoli tra i rallentamenti dovuti alla situazione pandemica e i sopraggiunti sommovimenti nel mercato edilizio fatti di rialzo dei prezzi e difficoltà a reperire uomini e materiali.

Il lavoro complessivo da compiere, però, certamente, porta ancora con sé cifre vertiginose, da capogiro, proprio perché rapportate ai gravi danni subiti nei 140 comuni del cratere. Si parla infatti di 27,2 miliardi di euro ancora necessari, dei quali 19,4 riguardanti il solo patrimonio edilizio privato. E proprio a proposito di ricostruzione privata, nel periodo 2020-2022 sono stati aperti quasi 4 mila cantieri l’anno, per un totale di 11 mila. Gli edifici già riparati sono quasi 8mila, 7mila in cantiere e oltre 17.500 singole abitazioni riconsegnate ai cittadini.

Ecco allora l’importanza del Testo Unico. In tale scenario infatti, tra le novità presenti nel documento, c’è la possibilità, data anche ai comuni e agli enti pubblici subentrati nella proprietà di immobili, di essere tra i beneficiari del contributo per la ricostruzione. Anche in caso, ad esempio, di subentro a proprietari irreperibili o inerti al fine di evitare situazioni di pericolo e di degrado urbano. Inoltre, vi si disciplina la possibilità di creare super consorzi per ricostruire borghi e frazioni unitariamente. E ancora, vengono introdotte nuove norme che agevolano la demolizione degli edifici danneggiati che costituiscono pericolo o ostacolano la ricostruzione di ulteriori edifici. Infine, il Testo Unico si occupa di legiferare sulla programmazione e la pianificazione urbanistica, chiarendo che ricostruire gli edifici conformi al preesistente è sempre possibile. Un notevole balzo in avanti che privilegia il preesistente, anche senza bisogno di pianificazione, al posto della costruzione ex novo di nuovi centri o di consumo di nuovo suolo.

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