Sindaci uniti contro lo spreco

Circa duecento primi cittadini hanno sottoscritto a Trieste una carta di impegni che anticipa i tempi dei provvedimenti europei su alimenti e trasporti
Spreco di cibo

Che il Nordest si faccia vanto di essere una regione “sempre avanti”, è quasi un luogo comune; ma questa volta davvero Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino e Alto Adige hanno battuto sul tempo non solo il resto d'Italia, ma addirittura d'Europa. Il 29 settembre, in occasione del salone dell'innovazione Triestenext, quasi duecento sindaci si sono incontrati nel capoluogo giuliano per sottoscrivere la carta “Nordest: euroregione a spreco zero”: una serie di soluzioni pratiche adottabili da subito, come la vendita a prezzo scontato dei prodotti in scadenza, il recupero di quanto non distribuito nelle mense e la razionalizzazione dei trasporti.
 
A lanciare l'iniziativa “Un anno contro lo spreco” è stato Andrea Segré, fondatore dei Last Minute Market, che già nell'ottobre del 2010 aveva sottoposto al Parlamento europeo una raccolta di firme per sollecitare l'adozione di provvedimenti in questo senso a livello comunitario: «Ogni anno – ha infatti ricordato l'europarlamentare Caronna, presente alla cerimonia – in Europa viene gettato via un terzo del cibo ancora commestibile, mentre 80 milioni di persone soffrono la malnutrizione». «L'obiettivo – ha quindi spiegato Segré – è quello di ridurre questi sprechi del 50 per cento, partendo dai campi e proseguendo su tutta la filiera: perché lo spreco è un problema di sistema, che riguarda tanto i metodi di produzione quanto quelli di distribuzione».
 
Si tratta infatti, come ha dichiarato l'europarlamentare Debora Serracchiani, « di una sfida culturale, che ci impone di ripensare quale tipo di consumo e di sviluppo vogliamo: non possiamo illuderci di crescere in maniera sostenibile solo non gettando il cibo se poi, come purtroppo in Italia, non si incentivano mezzi di trasporto ecocompatibili».
 
Il Parlamento europeo ha accolto subito la proposta, che è stata rielaborata secondo le sensibilità di ciascuno Stato membro e sottoposta alla Commissione: nell'attesa che questa elabori delle direttive, un gruppo di sindaci – inizialmente cento, ma ora sono quasi raddoppiati – ha anticipato i tempi decidendo di adottare queste misure nelle proprie città. Tra i primi firmatari c'è appunto stato il primo cittadino di Trieste, Roberto Cosolini; ma anche alcuni governatori di regione, come il friulano Renzo Tondo e il veneto Luca Zaia, e un sindaco d'oltreconfine, Matej Arcon di Nova Gorica. «L'auspicio – ha infatti proseguito Caronna – è che nasca un movimento di amministratori locali, che promuova lo scambio di buone pratiche: perché anche non condividerle è uno spreco, in un momento in cui il tema della sobrietà riveste un'importanza decisiva».
 
Peraltro, ha fatto presente il suo collega Giancarlo Scottà, «l'Unione europea ha già stanziato 500 milioni di euro per far fronte al disagio alimentare, di cui 95 già disponibili per l'Italia: e chiedo la cooperazione di tutti i cittadini per far sapere alle istituzioni se questi soldi andranno a buon fine».
 
La cerimonia, condotta – è il caso di dirlo – dalla nota voce radiofonica di Massimo Cirri, si è conclusa con una lunga sfilata di fasce tricolori per la sottoscrizione del documento: il primo passo di un impegno che, promosso dalle istituzioni, arrivi fino al singolo cittadino. Perché, come ha ricordato l'europarlamentare Elisabetta Gardini, «la riduzione degli sprechi è la vera chiave del risparmio energetico».

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