Silent Souls

Il proprietario di un’azienda chiede ad un dipendente di aiutarlo a dare l’ultimo saluto alla moglie morta secondo i riti dei merja...
Una scena del film

Le atmosfere poetiche e nostalgiche di Tarkovskij rivivono nella fine malinconia del racconto di Aleksei Fedorchenko, che rimpiange l’etnia ugro-finnica dei merja, assorbita dalla Russia secoli fa. Il proprietario di un’azienda chiede ad un dipendente di aiutarlo a dare l’ultimo saluto alla moglie morta secondo i riti dei merja, cremandola e spargendone le ceneri nel fiume. La lentezza della narrazione, limpida e distesa, facilita riflessioni esistenziali sull’amore, sul potere del tempo di cancellare culture antiche, sul mistero che avvolge la morte. E sul corpo della donna, assimilata all’acqua sacra del fiume, che è capace di ridonare la pace del trapasso allo spirito languente nei dubbi della fede.
Regia di Aleksei Fedorchenko; con Igor Sergeyev, Yuri Tsurilo, Yuliya Aug.
 
Valutazione della commissione nazionale film: consigliabile, poetico (prev.).

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