#SiamotuttiKoulibaly, un hashtag per dire no al razzismo

Cori razzisti, durante la partita Inter-Napoli, ai danni del giocatore partenopeo Kalidou Koulibal. Il club nero-azzurro ha condannato l'episodio e il sindaco di Milano ha chiesto scusa. La reazione del calciatore e della società civile, mentre il campionato va avanti nonostante la morte di un tifoso provocata dagli ultras interisti durante gli scontri pre-partita.

Il ritorno della Serie A a Natale, dopo più di quarant’anni, avrebbe dovuto essere anche un modo per trasferire l’atmosfera di festa sui campi di gioco, riempiendo gli stadi di famiglie e bambini. Il posticipo del turno di Santo Stefano, però, ha mostrato ancora una volta il lato becero di questo meraviglioso sport, in una nottata da incubo. Sarà difficile dimenticare tutto quello che è successo prima e durante Inter-Napoli, sia dentro che fuori dal rettangolo verde.

Gli scontri e gli accoltellamenti che hanno drammaticamente segnato il pre-partita sono sfociati nella morte di Daniele Belardinelli, 35 anni, investito durante la guerriglia urbana avvenuta circa un’ora prima del match in via Novara, a poco più di due chilometri dallo stadio di San Siro. I teppisti avevano circondato e colpito con spranghe e bastoni un mezzo di tifosi del Napoli, mentre un Suv proveniente dalla corsia opposta ha investito mortalmente Belardinelli. Sono quattro i feriti e nove gli indagati per gli incidenti, compresi tre supporter interisti già in carcere.

Gli orrori vissuti nelle vicinanze del Giuseppe Meazza, poi, si legano a doppio filo alla triste atmosfera che ha indelebilmente segnato l’incontro tra nerazzurri e partenopei. Gli ululati razzisti che hanno colpito durante tutto il match il difensore del Napoli Kalidou Koulibaly sono un triste esempio del segno dei tempi: in un Paese in cui l’intolleranza sembra dilagare, però, sono stati molti gli attestati di stima e sostegno nei confronti del calciatore franco-senegalese.

L’Inter ha in primis emesso un comunicato in cui si precisa che il club rappresenta “integrazione, accoglienza e futuro. No a ogni forma di discriminazione: chi non lo capisce non è uno di noi”. Sono stati poi tanti i colleghi del calciatore partenopeo ad esprimergli vicinanza. Per ultimo, l’egiziano Mohamed Salah: “Non c’è spazio per il razzismo nel calcio. Non c’è spazio per il razzismo da nessuna parte”. Sui social, poi, ha preso rapidamente piede l’hashtag #SiamotuttiKoulibaly. Un’idea voluta con forza e lanciata dal consigliere regionale dei Verdi della Regione Campania Francesco Emilio Borrelli e dallo speaker radiofonico Gianni Simioli, conduttore de La Radiazza su Radio Marte.

il-pizzaiolo-sorbillo-mostra-il-cartello-di-solidarieta-a-koulibaly-dopo-i-cori-razzisti-di-milano-foto-ansa«Abbiamo deciso di lanciare l’hashtag #Siamotuttikoulibaly per dare un segnale contro la vergogna andata in scena a San Siro. Anche Gino Sorbillo è dei nostri e quest’oggi sta servendo le pizze nei suoi locali con il volto dipinto di nero. Il titolare del Bar Gambrinus Massimiliano Rosati ha già aderito, annunciando che il personale preparerà il ‘caffè contro il razzismo’. Quel che si è sentito dagli spalti – affermano Borrelli e Simioli – è indegno per un paese civile. Purtroppo nell’Italia di oggi, imbevuta di razzismo da una certa politica, episodi del genere stanno diventando una triste abitudine. Dai cori contro i napoletani alla discriminazione razziale, c’è un crescendo di ignoranza e atteggiamenti beceri che sfociano sempre nella violenza».

«Serve una presa di posizione forte da parte della parta sana della società che ha il dovere di contrastare questa ignobile deriva. Dobbiamo unire le nostre forze – proseguono Borrelli e Simioli – per combattere i razzisti e i violenti. Non siamo disposti ad accettare che gli stadi continuino ad essere una zona franca dove esternare gli istinti più bassi. Invitiamo tutti a scattare una foto con un cartello di solidarietà a Difficile, condividendolo sui social con l’hashtag #Siamotuttikoulibaly per dare un segnale e far capire che le persone perbene sono la maggioranza».

#SiamotuttiKoulibaly sta diventando rapidamente un trend topic su tutti i social network: un argomento di tendenza, con gli attestati di vicinanza e affetto verso il calciatore del Napoli che in queste ore vanno moltiplicandosi. Il concetto più bello, in queste tristi ore per il calcio, è stato espresso proprio dal numero 26 della squadra azzurra: «Sono orgoglioso del colore della mia pelle. Di essere francese, senegalese, napoletano, uomo». Perché l’identità di ogni essere umano non si plasma erigendo confini e barriere e predicando odio: tutto il mondo dovrebbe poter essere considerato da ciascuno come casa propria.

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