Settimana sociale dei cattolici in Italia e buone pratiche

L’evento si terrà a Trieste dal 3 al 7 luglio 2024. Si è appena chiuso il bando per la presentazione delle buone pratiche
Logo della Settimana sociale dei cattolici in Italia. Fonte: https://www.settimanesociali.it/news/una-webapp-per-informarsi-ed-essere-protagonisti/

Al cuore della democrazia
È scaduto lo scorso 30 novembre il Bando per imprese, cooperative e associazioni al fine di partecipare con buone pratiche all’evento. La Settimana sociale vuole essere infatti un crocevia di persone e progetti diversi, per indagare il presente e costruire un futuro su nuove vie per il bene comune.

Il bando è un modo per valorizzare la partecipazione dei cittadini attraverso il riconoscimento di buone pratiche sul territorio nazionale. Esse devono rinsaldare i legami sociali, valorizzare il ruolo delle persone e rinvigorire la democrazia in crisi. Come si legge sul bando, «le buone pratiche sono iniziative ideate, promosse e concretizzate da realtà di impegno sociale, gruppi, associazioni ma anche da istituzioni, imprese, pubbliche amministrazioni che, indipendentemente dal loro specifico settore di impegno e dalla loro forma giuridica, si impegnano nella cura di un bene comune, di un orto come di una piazza, animano attività con i giovani di tipo culturale o civile, recuperano e tengono viva una biblioteca dove promuovono serate aperte a tutti, organizzano scuole di formazione alla politica, attività culturali e in difesa dell’ambiente. Le buone pratiche testimoniano modalità di partecipazione che rinsaldano i legami sociali, valorizzano il ruolo delle persone, rendono viva e concreta la democrazia. Le buone pratiche potranno partecipare al percorso di partecipazione alla Settimana Sociale, offrendo un proprio contributo di riflessione che verrà pubblicato e valorizzato nei Laboratori della Partecipazione durante la Settimana Sociale; esse potranno inoltre candidarsi ad allestire uno stand nei Villaggi delle Buone Pratiche e/o inviare un proprio delegato nei Laboratori della Partecipazione».

Il tutto si svolgerà nelle vie e nelle piazze di Trieste. Mons. Luigi Renna, arcivescovo di Catania, presidente del Comitato scientifico delle Settimane sociali, ha dichiarato che, dopo Taranto, con un chiaro mandato a favorire la transizione ecologica, il Comitato si è reso conto che oggi il tema della partecipazione alla vita del Paese, dell’Europa, del mondo chiede ai cattolici di riappropriarsi degli strumenti e di una visione di democrazia. Lo stesso promotore delle Settimane sociali, Giuseppe Toniolo, riconosceva nella difesa della democrazia una delle finalità della cultura politica che si voleva diffondere. Tornare a parlare di democrazia, oggi che è in crisi nella partecipazione al voto, risulta importante per corrispondere al sogno di tante persone che non ne godono fuggendo da bombe e violenze, scappando da territori devastati da dittature, non sentendosi coinvolti nella edificazione del Paese nella forma concreta che è il lavoro, per quanto riguarda i giovani. «Sogna la democrazia anche colui che non vota da anni, perché, anche a causa di una legge elettorale a cui mettere mano, ha smarrito la fiducia in forme e persone con cui sentirsi parte di un progetto comune. Anche noi sogniamo e diciamo che “prima di essere una forma di governo la democrazia è la forma di un desiderio veramente umano: quello di vivere insieme volentieri e non perché costretti, sperimentando la comunità come il luogo della libertà, in cui tutti sono rispettati, tutti sono custoditi, tutti sono protagonisti, tutti sono impegnati in favore degli altri”. “Fratelli tutti” diremmo oggi con papa Francesco» (Documento preparatorio Sett. Soc. P.12).

La partecipazione dei cattolici alla vita del Paese può avvenire nel solco di una tradizione ma anche oltre. Si tratta di ricreare la cultura della vita democratica sia nelle sue procedure sia nella visione a cui essa si ispira. È ora di includere, ad esempio, chi non è nato in Italia ma vive qui stabilmente con un lavoro e vuole entrare nei circuiti della partecipazione con diritti e doveri. Per questo è la Settimana dei cattolici in Italia e non semplicemente degli italiani.

A Trieste non ci saranno solo i delegati delle Diocesi ma anche coloro che vorranno essere presenti nelle piazze tematiche e ai tavoli di partecipazione. Tutto ciò ha il sapore della sinodalità. La Settimana sociale diventa una occasione privilegiata in cui i cattolici che hanno visioni diverse in politica possono dialogare. Obiettivo: rigenerare la democrazia italiana e far scoprire ai giovani la vocazione all’ impegno sociale e politico. Dobbiamo capire il perché della caduta del desiderio di partecipazione, perché i populismi e quali sono le sfide del nostro tempo. Dobbiamo ritornare al gusto della partecipazione con una nuova narrazione sociale.

Il nuovo abbecedario della Fratelli tutti è: fraternità, ospitalità, amicizia sociale, pace, tenerezza, dialogo, cultura. Potere significa allora responsabilità civile e politica. L’educazione diventa esperienza creativa che coinvolge i linguaggi del pensare, del cuore, delle mani. Si tratta infatti di attivare la dimensione civile dell’amore, dei giovani in particolare, attraverso la parola e l’ascolto, cioè il dialogo.

Dobbiamo riabitare i luoghi, tutti i luoghi, anche le aree interne. Gli italiani possono immaginare un futuro diverso, in cui spiritualità e cura delle istituzioni procedano insieme. Sono in corso incontri preparatori in tutte le Diocesi italiane.

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