Sette magie

Massimo Cirri ha pubblicato Sette tesi sulla magia della radio, dove spiega che la radio resta «un magico crocevia di incontri»

La radio dà la notizia. La tv la fa vedere. Il giornale la spiega. Questo vecchio detto superato dai social network, non annulla nell’evoluzione dei media i più antichi mezzi di comunicazione. Quando è arrivata la tv negli anni ’50, non è subentrata alla radio che è rimasta con la sua specificità di immediatezza, vicinanza, unità. La semplicità del mezzo la rende veloce, senza fronzoli, vicina alle problematiche della gente, con la necessità di collegare, creare comunità sin dai primordi. La radio ha cambiato ruolo, dimensioni, si è plasmata a seconda dei tempi e oggi è quasi immateriale. Il suono ci arriva da una app, dal pc, dal web.

Sono tematiche affrontate da Massimo Cirri, 59 anni, toscano trapiantato a Milano, psicologo nei centri di salute mentale di Lombardia e Friuli e da due decenni voce della trasmissione radiofonica Caterpillar. Ora per i tipi di Bompiani ha pubblicato Sette tesi sulla magia della radio, dove spiega che la radio resta «un magico crocevia di incontri, che vive nello spazio puro del suono e si sottrae alla tirannia delle immagini per essere un luogo di libertà, in cui la musica e le parole sono ancora, fino in fondo, se stesse».

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