Servizio civile, una proposta per rilanciarlo
Ai giovani abbiamo rubato il futuro, negandogli la prospettiva di un lavoro vero, di un mutuo, di una casa, di una famiglia, di figli. Eppure non è morta in loro la voglia di spendere tempo ed energie a favore degli altri, di quelli meno fortunati di loro. Così in questo tempo di cronica crisi il desiderio di fare volontariato non si è annebbiato, ma, anzi, sta emergendo tanto vitale quanto silenzioso. Ci sarebbe da esserne fieri, se non ci scontrassimo con l’ennesimo paradosso italiano: oltre 100 mila giovani hanno fatto domanda di servizio civile – non un’ora alla settimana, ma un anno messo a diposizione della collettività – e lo Stato cosa risponde? Risponde che non ci sono posti disponibili, che mancano i fondi, che è meglio non ne facciano nulla. Sob!
Questo ulteriore schiaffo alle nuove generazione ha, forse, il tempo contato. Da aprile, infatti, qualcosa si sta muovendo. Al Festival del volontariato, un mese fa, le varie associazioni hanno fatto sentire la loro voce con maggiore forza. Ma non sarebbe cambiato granché, se le richieste non fossero state rilanciate dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, che per 25 anni ha lavorato al fianco del volontariato, confidando: «È un’esperienza che porto con me». «I giovani del servizio civile sono la meglio gioventù – ha affermato – ed è inaccettabile che per scarsità di fondi solo in pochi possano prenderne parte. Bisogna insistere per riuscire a sbloccare le risorse necessarie ad attivare questo sistema».
Al Festival lucchese intervenne il giorno dopo il presidente del Consiglio, prendendo impegni precisi sul versante del servizio civile e assicurando tempi rapidissimi. Un mese dopo, ovvero due giorni fa, Renzi ha varato una riforma del cosiddetto “terzo settore”, elaborata dal ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, e dal suo staff, che comprende un progetto di rilancio anche del servizio civile.
L’intento è quello di «assicurare una leva di giovani per la difesa della Patria accanto al servizio militare», tramite la creazione di «un servizio civile nazionale universale» che dovrà essere «garantito ai giovani che lo richiedono», desiderosi di «confrontarsi con l’impegno civile, per la formazione di una coscienza pubblica e civica». Per il primo triennio dall’istituzione della riforma, l’opportunità sarà assicurata «sino ad un massimo di 100 mila giovani all’anno», compresi gli stranieri.
Il nuovo servizio avrà la durata di otto mesi, eventualmente prorogabili di altri quattro. Il progetto infatti risponde alla logica delle pratiche positive e non necessariamente lunghe, efficaci ma senza uscire dal contesto economico e sociale. I tempi di servizio, precisa infatti la proposta, dovranno essere «in linea con la velocità delle trasformazioni e che permettano ai giovani di fare un’esperienza significativa che non li tenga bloccati per troppo tempo».
Il governo prevede poi la la creazione di alcuni benefici per chi svolgerà il servizio civile, cioè crediti formativi universitari, tirocinii universitari e professionali, il riconoscimento delle competenze acquisite durante lo svolgimento del servizio stesso. In questa prospettiva, viene ipotizzata la stipula di accordi di Regioni con le associazioni di categoria degli imprenditori, associazioni delle cooperative e del terzo settore per facilitare l’ingresso sul mercato del lavoro dei volontari e la realizzazione di tirocinii o di corsi di formazione. Prevista, inoltre, la possibilità di svolgere un periodo del servizio in uno dei Paesi dell’Unione europea, che ha un analogo istituto volontario in modo da permettere lo scambio. Si potrà così conoscere e approfondire la lingua e la cultura dei nostri vicini e sviluppare ulteriori conoscenze nell’ambito del proprio percorso formativo.
Queste linee guida presentate dal governo non restano ingessate, perché la proposta di riforma è aperta al contributo di tutti. Da adesso, pertanto, e sino al 13 giugno è in corso di svolgimento una consultazione per raccogliere proposte, idee e pareri da inviare a terzosettorelavoltabuona@lavoro.gov.it. Il premier Renzi s’è impegnato a dare in tempi brevi risposte significative alle nuove generazioni. Il servizio civile è una di queste. Da tempo attesa. Un nulla di fatto o un poco di fatto risulterebbe per i giovani una delusione amarissima e ancora più cocente, perché i ragazzi del servizio civile credono ancora nel Paese.