Separiamoci. O no?

Rose rosse per lei La luce obliqua del sole nel tardo pomeriggio accende un’interminabile siepe di rose rosse. Intuisco solo il verde cupo delle foglie, dietro quello scoppio di petali che profumano appena l’aria attorno. Mi accorgo che anche i passanti, sulla strada che confina con la casa, lanciano occhiate ammirate allo splendore e si portano via un po’ di allegria negli occhi. “Vedi – mi dice la proprietaria del giardino -, sono ormai dieci anni che queste rose continuano a sbocciare ogni maggio. Lui le cura con un’attenzione particolare. In ogni stagione ha per loro un intervento speciale”. “È molto bravo tuo marito”, osservo con ammirazione, visto che io non mi intendo di giardinaggio. “Ma lui non sa che io so”, commenta lei con un filo di voce e ammiccando misteriosamente. “Scusa, lui non sa che tu sai” cosa? . . , chiedo un po’ sorpresa. . . .Che tutte queste rose sono per me. Casualmente un giorno ho sentito un frammento di conversazione fra lui e un amico, mentre diceva che curava queste rose per me, perché sapeva che mi piacevano tanto! Sono rimasta impietrita. Erano mesi che coltivavo un forte risentimento nei suoi confronti. Non ci capivamo più, e la fretta dettava legge a casa nostra. Ed ora scoprivo che lui, come un giovane innamorato, a modo suo, mi dichiarava un amore, in effetti, mai assopito. Avevo sbagliato qualcosa e così ho rivisto le circostanze dal suo punto di vista e molto è cambiato nel nostro rapporto”. Era proprio convinta nel farmi quella confidenza. Inevitabilmente ho ripensato a tutte quelle coppie che si riscoprono nuove, dopo anni di matrimonio, per aver spostato di qualche grado significativo l’angolo di visuale della propria relazione. Statistiche e segreti Leggo sul giornale: “Otto separazioni ogni dieci matrimoni nel 2002”, conclude preoccupata un’indagine nella città di Giulietta e Romeo; mentre, nell’articolo accanto, Anita e Bruno (ad occhio e croce novantenni), svelano il segreto dei loro settant’anni di matrimonio: “Il nostro segreto? La pazienza e” non arrabbiarsi mai, soprattutto per le cose di poco conto”. Già” Ma non è così semplice. Lo sanno bene Lidia e Luca! Meglio separarsi Lidia e Luca sono sposati da 13 anni. Da Biella si sono trasferiti nella verde Brunico. Mi piace pensarli nella severa realtà di quella città bilingue, di cui ho bellissimi ricordi di vacanze incantate e di schietta ospitalità. Anche loro mi paiono così, forti e nello stesso tempo pieni di tenerezza. Lidia e Luca quando si sono sposati erano sicuri del loro amore, ma già dopo un paio di anni scoprono di non riuscire più a comprendersi. È proprio vero, quando ciò accade si sono ormai macinate ore di silenzi, si sono misurati giorni di chiusura” Si sono tentate soluzioni di fortuna dall’alto delle proprie certezze: l’altro, l’altra, sta sbagliando, perciò deve cambiare. E cambiare come sembra giusto a me. Se non lo fa, peggio per lui o peggio per lei. Quindi è meglio separarsi. E Lidia ha tutta l’aria della donna sicura di sé e autonoma, capace di azioni decise e rispettose della propria realtà femminile. Non si sente più protagonista di questo rapporto, ma una vittima. La delusione per lei è ancora più amara, alla considerazione di quanto quel bisogno romantico di tenerezza che aveva sempre accompagnato l’idea di amore, è stato miseramente disatteso. “Pensavo che era accaduto anche a noi, come a tanti altri – ricorda Lidia -. Mi pareva di non amare più mio marito e non mi sentivo più amata”. Ma Dio è amore Poi un giorno” Quando uno vive un conflitto così, ti senti fallito e cerchi comunque di stare in piedi da solo, con l’eroismo di un Rambo urbano. Ma non puoi nasconderlo proprio a tutti. Alla fine ti si legge in faccia la sofferenza, e qualche volta può accadere che il pronto soccorso d’occasione abbia i connotati dell’inquilino della porta accanto. E così Lidia, grazie ad una attenta e sensibile vicina di casa, scopre che ci sono persone che vivono concretamente il Vangelo, che Dio è amore e che anche per lei è possibile dare una svolta alla propria vita, in chiave assolutamente rivoluzionaria: amare Luca gratuitamente, senza aspettarsi nulla in cambio. È eroico. Ma è possibile. Lidia ne ha le prove, attraverso le testimonianze dei suoi nuovi amici. Così ci prova. Salotti e buchi “Col passare del tempo – prosegue Luca – vedevo l’incredibile cambiamento di Lidia e mi facevo” qualche domanda, soprattutto sulle piccole cose. Perché, per esempio, non si lamentava più se rendevo impresentabile il salotto? Perché non mi faceva più notare le condizioni indecenti in cui lasciavo lo specchio del bagno, uno dei soliti, insignificanti, ma pesanti punti dei nostri contrasti? Perché non mi faceva più notare di non averla ascoltata fino in fondo, quando la mia attenzione veniva assorbita da altri pensieri che, come sempre, numerosi mi frullavano per la mente? Perché mia moglie stava cambiando e potevo toccare con mano una nuova forma di comprensione, per me così rilassante e rassicurante? Perché mi sentivo preso in quel vortice di armonia che faceva cadere tutti i miei arroccamenti e i punti di orgoglio maschile? “Un giorno – racconta Lidia – stanca di vedere dei quadri appoggiati al muro, in attesa di essere appesi, ho preso l’iniziativa. Sotto sotto pensavo che Luca avesse bisogno di una lezione di efficienza. Ma poi, davanti alla parete disastrosamente bucherellata sono cadute anche le mie ultime resistenze. Dovevo ricominciare, anche dopo aver sbagliato. Così ho chiesto scusa a Luca per quel pasticciaccio e lui pazientemente, senza recriminare, ha riparato il danno. Anche Luca aveva capito. Eravamo in sintonia, pronti a ricominciare davvero una vita nuova”. Rose rosse, salotti in disordine, buchi fuori posto sulle pareti” La vita di coppia è fatta proprio di pillole di quotidianità, di costanza e di comprensione, una dopo i pasti, tutti i giorni” per saper ricominciare sempre, gratuitamente. Più che una ricetta o un segreto è un concreto impegno di vita, che Lidia e Luca hanno sperimentato vincente. Mattia ed Elisabetta, i loro figlioletti, confermano!

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