Semplicemente Chiara

Chiara. Semplicemente così. È il titolo di copertina dato a questo numero della rivista, che vuol ricordare la fondatrice dei Focolari, morta il 14 marzo scorso, tratteggiando la figura, il pensiero e l’opera di una donna universalmente apprezzata. Per tutti era, infatti, Chiara. Non era necessario specificare altro. In tempi in cui, nella ridondanza della complessità, tutti reclamano una parola-chiave, il suo nome definiva al meglio la sua personalità, la sua vocazione, la sua missione. Molti, nelle pagine che seguono, testimoniano quanto l’incontro con lei, le sue parole, abbiano clarificato menti e infiammato cuori. È un numero speciale, il presente, non tanto per la maggiore foliazione e il ricco corredo fotografico, ma perché è il frutto corale di una collaborazione che abbiamo trovata immediata, generosa e commossa da parte di tutti quelli a cui abbiamo chiesto di scrivere un contributo in tempi strettissimi. Tutti si sono prontamente attivati, spesso aprendosi a intime confidenze e riservati stati d’animo. A mano a mano che i testi giungevano in redazione, pur nell’incalzare del concitato lavoro, ci passavamo quelle pagine per affacciarci sul legame tra l’autore e la fondatrice che lo scritto sintetizzava. Era ovviamente indirizzato alla redazione, ma era diretto personalmente a Chiara. E dal momento che i mittenti sono persone quanto mai diverse, le pagine che seguono confermano ancora una volta che Chiara era davvero di tutti: focolarina eppure di tutti, cattolica eppure di tutti, cristiana eppure di tutti, credente eppure sentita vicina da chi non ha riferimenti religiosi, donna e laica eppure di tutti. La nostra gratitudine per aver reso possibile questo numero va ad una lunga schiera di persone difficile da elencare, che vede in testa Alba Sgariglia e Giuseppe Maria Zanghì.

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