Selinunte: i tesori dell’antica colonia greca

La Sicilia della Magna Grecia restituisce i suoi tesori: il porto di Selinunte, un altare nell’antica città di Segesta, sessanta statuine, oggetti e protomi nella zona di Agrigento.
Selinunte (foto Franck Manogil wikipedia CC BY 2.0)

A Selinunte, sito nella costa meridionale della Sicilia, nei pressi dell’odierna Castelvetrano e di Campobello di Mazara, limitrofo alla magnifica spiaggia di Marinella, è stata scoperta una grande struttura muraria. Potrebbe trattarsi di una struttura collegata al porto.

Antica colonia di Megara Iblea, negli ultimi decenni è stata via via riscoperta e oggi è visitabile. Si estende su un’area di quasi 400 ettari, a due passi dal mare. Nel tempo sono stati ritrovati l’acropoli, cinta da mura di fortificazione, di epoca ellenistica-punica, la collina orientale, con un santuario e alcuni templi, il santuario di Demetra Malophoros, quello di Zeus Meilichios, il tempio di Hera, il battistero bizantino e il quartiere artigianale, che si fanno ascrivere a qualche secolo dopo, negli anni della caduta dell’Impero romano.

L’ultima scoperta in ordine di tempo è una parte del porto. Nella zona più meridionale, quasi a ridosso del mare, è stata scoperta una struttura lunga 15 metri, con quattro filari di blocchi, alti circa 1,80 metri. Gli archeologi ritengono che possa trattarsi del porto, situato oggi a circa cento metri dal mare, vicino alla darsena.

Selinunte, centro commerciale importante per l’agricoltura siciliana e per i traffici commerciali con le popolazioni del Nord Africa e con i fenici, pare avesse due porti. Le mura potrebbero essere la struttura di contenimento del fiume, o una darsena per le imbarcazioni, o una struttura che collegava al molo. Il ritrovamento è avvenuto durante i lavori di disboscamento del Vallone del Gorgo Cottone, dove finora non si era scavato, alla foce del fiume, non distante dall’Acropoli.

La scoperta di queste mura potrebbe aiutare a descrivere la topografia di Selinunte, sito che non compariva più nelle cartografie siciliane di qualche secolo dopo, segno che la città era stata abbandonata o distrutta. Oggi riemergono via via le zone più importanti dell’antica città greca.

Un’altra importante scoperta si era verificata qualche settimana prima a Segesta, molto più a nord id Selinunte, nella zona che collega alla costa tirrenica: lì erano stati rinvenuti i resti di un antico altare.

Infine, la scoperta più recente, stavolta ad Agrigento. Nella Valle dei Templi, nella zona della cosiddetta “Casa VII B”, è stato rinvenuto un deposito votivo con una sessantina di statuette, protomi e busti femminili in terracotta, lucerne e piccoli vasi, frammenti di bronzo, mescolati a un gran numero di ossa.

Anche in questo caso, una scoperta importante che apre la strada per una serie di ricerche successive. In una Sicilia che svela a poco a poco pezzi della sua storia.

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