Seguire la logica di Dio

I frutti della Parola di vita e della condivisione delle esperienze nel cammino di un giovane religioso.  
Sarmento Adolfo

Mi chiamo Adolfo, sono un sacerdote salesiano, nato in Timor Est, in una famiglia cristiana. Dai miei nonni ho ricevuto una salda educazione alla fede che è diventata il punto di partenza per la nascita della mia vocazione religiosa e missionaria. Presto infatti mi sono sentito attratto dallo spirito di don Bosco e sono entrato dai salesiani.
 
Un libro per caso
Dopo i primi anni di formazione nel mio paese e poi in Indonesia, ho chiesto di partire per le missioni e sono stato mandato in Mozambico. Lì ho completato la mia formazione, sono stato ordinato sacerdote e poi ho iniziato a lavorare con i giovani più bisognosi. Mi sentivo contento della mia vita religiosa, sacerdotale e missionaria. Mi sentivo attratto e motivato dalle grandi figure della Chiesa di quel momento: Madre Teresa di Calcutta, Giovanni Paolo II, Roger Schutz e Chiara Lubich. Guardando a loro, o ascoltando le loro parole, mi sentivo confermato e spinto nella mia donazione totale al Signore e ai fratelli.

Un giorno, mentre cercavo un libro nella biblioteca della mia comunità, mi sono trovato tra le mani L’arte di amare di Chiara Lubich. L’ho preso e ho iniziato a leggerlo. Le sue parole mi toccavano profondamente. Mi sono chiesto come mai questa donna fosse amata e seguita da tante persone ed ho capito che il suo segreto era la sua unione con Gesù, raggiunta attraverso la preghiera e l’ascolto della Parola tradotta in vita. Era Gesù colui che le dava quell’enorme capacità di amare. La lettura di quel libro ha contribuito a trasformare la mia vita; il mio cuore, infatti, si è acceso di un bisogno ancora più forte di portare l’amore di Cristo a quanti avrei incontrato sul mio cammino.
 
Una nuova Pentecoste
Tre anni fa sono stato mandato qui a Roma per motivi di studio. Fin dall’inizio avevo il desiderio di incontrare le persone che seguivano Chiara. Ma non sapevo come fare. Un giorno, mi hanno chiesto un aiuto per le confessioni in una parrocchia. Alla fine, una coppia si è offerta di accompagnarmi a casa. Conversando con loro lungo il viaggio ho scoperto che appartenevano al Movimento dei Focolari. Ho manifestato loro il mio interesse di conoscere di più Chiara e la sua opera. Due giorni dopo mi hanno regalato alcuni numeri della rivista Città Nuova e mi hanno indirizzato ad uno dei focolari di Roma. Così ho conosciuto i religiosi aderenti al Movimento e ho cominciato a vivere con loro la Parola di vita e la spiritualità di comunione.

Tutto ciò mi ha fatto conoscere una nuova visione della Chiesa e un modo nuovo di vivere la vita consacrata insieme con altri carismi. Sono convinto che, grazie alla spiritualità di comunione, si manifesta il volto bello della Chiesa, si mostra più chiaramente che essa è il Corpo mistico di Cristo e noi le sue membra vive.
Quando con gli altri giovani religiosi condividiamo le nostre esperienze sulla Parola di via, sento che ognuno di noi vive più intensamente il carisma del proprio fondatore. Si fa un po’ l’esperienza di una nuova Pentecoste, dell’unità della prima comunità cristiana.
 
Vivere Gesù
Per quanto riguarda la mia esperienza personale nella pratica della Parola di vita, sento di essere ancora agli inizi. Nello stesso tempo sto avvertendo anche alcuni frutti che voglio comunicarvi. Quando incontro religiosi e laici che cercano di vivere con semplicità il Vangelo, mi sento innanzitutto confermato nel desiderio e nel proposito di vivere intensamente il rapporto personale con il Signore nell’ascolto e nella preghiera. La Parola di vita mi fa affrontare le sfide di ogni giorno con uno spirito nuovo e mi sostiene nella fedeltà alla vocazione. Mi rendo sempre più conto che la radice della vita consacrata è mettere in pratica il Vangelo, che la vita comunitaria e la professione dei voti sono una risposta alle parole di Cristo.

La Parola di vita sta diventando per me un “pane” che mi nutre e mi rende più forte e sereno nei momenti di prova. Mi spinge a cercare di vivere come Gesù, anzi di “vivere Gesù”. In questa continua e vitale comunione con la sua Parola, Gesù illumina le mie azioni e i rapporti con i fratelli.
Certo, vivere così non è facile, ma guardando a Chiara e ai nostri fondatori, mi sento incoraggiato a seguire anch’io la “logica di Dio”: amare senza misura e gratuitamente, donare la vita e servire i fratelli per tendere insieme alla santità, facendo l’esperienza di Gesù risorto tra noi. Oggi vorrei rinnovare con voi questo impegno per la santificazione della Chiesa e la trasformazione del mondo.
 

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