Secondo Novecento, un’opera inedita

Un viaggio tra poesia e musica nel piccolo borgo di Poli. In scena un'opera di Elena D'Angelo

 

Secondo Novecento. È una torrida sera di inizio agosto. Mentre il sole finalmente allenta la sua presa, ci dirigiamo verso la frescura dei Monti Prenestini. È lì che si trova Poli, piccolo borgo di trentacinque vicoli molto stretti per non più di tremila abitanti. Un paesello che si arrocca ostinato, un groviglio di casupole che fissano l’orizzonte. Al solo vederlo ci chiediamo: resterà in piedi? Incuriositi da quel presepe in bilico sul vuoto, ci avviamo verso la piazza principale della città: piazza Conti. Davanti all’omonimo palazzo c’è un’incantevole piazzetta che per la serata ha indossato il vestito migliore: un tendaggio chiude lo spazio creando una sorta di minuscola arena, mentre il palazzo Conti fa da sfondo alla scena quasi del tutto sgombra. Stasera andrà in scena Secondo Novecento: InCanto sotto le stelle di Poli opera di Elena D’Angelo, per la prima volta in scena. Appena dentro riconosciamo le fotografie di poeti, primi piani disposti a occupare lo spazio: sulle gradinate, sulla balconata superiore del Palazzo, sulle fontane asciutte.

Sono i poeti del Novecento, alcuni li conosciamo, li abbiamo visti migliaia di volte: Alda Merini, Pier Paolo Pasolini, Eugenio Montale. Volti noti che hanno accompagnato i nostri studi, le nostre letture, i nostri voli interiori. Ma gli altri? Chi è quella donna col volto allungato e lo sguardo severo? Chi quel signore coi capelli arruffati? Chi l’altro con gli occhiali dalla montatura pesante anni Settanta? Mentre spremiamo le meningi dietro a reminiscenze liceali, arriva lui: Verso Poetico. Protagonista e guida di questo viaggio in tre atti, è lui a raccontarci le storie, le sensibilità e il cuore di questi uomini e donne sconosciuti che lentamente assumono fisionomie ben definite. Elio Pagliarani, Patrizia Valduga, Giorgio Caproni e tanti altri: nomi meno noti forse, ma altrettanto fondamentali nella poesia italiana del Novecento. E tra una poesia e l’altra, ci sono loro, protagoniste indiscusse del viaggio: le canzoni. Il repertorio di Secondo Novecento abbraccia il cantautorato italiano dagli anni Cinquanta agli anni Duemila, con leggerezza, passione, ironia. Brani e citazioni si intersecano col racconto poetico creando un tessuto drammatico agile e potente: impariamo la poesia e ci emozioniamo allo stesso tempo.

 

Un percorso di un’ora tra più di cinquanta anni di poesia e musica italiane che si snoda con agilità grazie al talento di Roberto Baldassari attore e alla geniale, frizzante e un po’ sopra le righe interpretazione canora di Maria Gabriella Marino, accompagnata al piano dal tocco sapiente e dinamico di Luca Scognamiglio. Bastano tre cambi d’abito, un piano e qualche fiaccola per restituire la magia di un viaggio poetico inusuale. A fine spettacolo il pubblico sembra contento, consolato e anche incuriosito. È la prima volta che ci sediamo in platea dopo il lockdown, e gli animi sembrano rinforzati, più saldi. C’è bisogno di teatro per trasformare un paese in comunità. Ci accorgiamo che una signora ha assistito allo spettacolo dal balcone di casa sua e scopriamo dagli organizzatori che nonostante questo ha insistito per pagare comunque il biglietto. Allora capiamo istantaneamente: Poli resterà in piedi.

 

A cura di Asssociazione musicale Città di Poli

In Collaborazione con Arteteca

Dieghesis

Col Patrocinio del Comune di Poli

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