Se EDB chiude…

Il fallimento del Centro Editoriale Dehoniano. Una riflessione del direttore del blog di informazione dehoniano SettimanaNews. Una precisazione del Curatore fallimentare

Quando si spegne una casa editrice muore un mondo. Quando chiude una casa editrice cattolica è un pezzo di Chiesa che se ne va. Così succede con la fine delle Edizioni Dehoniane (Bologna) che hanno portato i libri contabili in tribunale il 15 ottobre e ne hanno dato avviso il 18. Oltre ai 25 dipendenti e le loro famiglie, il fallimento interessa direttamente alcune decine di autori che attendevano la pubblicazione del loro libro e diverse migliaia di lettori abituati a trovare nei libri EDB una specifica sensibilità ecclesiale e un sicuro riferimento professionale e di qualità.

L’editrice ha pubblicato i primi volumi nel 1962. Nell’arco di questi sessant’anni ha messo a disposizione dei lettori 8.400 titoli, con alcuni milioni di libri venduti, coltivando i settori biblico, teologico, catechistico, pastorale, spirituale, scolastico e una ventina di riviste, sia accademiche che informative.

Il ‘62 è l’anno di avvio del concilio Vaticano II. Nulla sarebbe stato possibile senza la grazia di quell’evento ecclesiale. Il nuovo sguardo sulla celebrazione liturgica, sulla storia di tutti, sull’esercizio della libertà credente, sulla apertura ecumenica e sulla riscoperta delle radici ebraiche del cristianesimo ha costituito la linea di sviluppo di una recezione utile e preziosa per la Chiesa italiana. E non solo. A lungo al riparo dalle crisi dell’editoria le case editrici cattoliche sono state investite in pieno dalle difficoltà economiche del comparto di questi ultimi anni. La scomparsa dagli scaffali delle librerie cattoliche, anch’esse in crescente crisi, delle pubblicazioni EDB costituisce una ferita per la recezione del Concilio nella nostra Chiesa, chiamata in questi giorni al rinnovamento sinodale.

La storia delle editrici cattoliche inizia con gli stampatori pontifici (Daverio, Marietti, Pustet, Desclée ecc.), con la trasformazione di altri in editori di testi teologici e spirituali (Vita e Pensiero, Morcelliana). Con il concilio alcune si rinnovano (dalle edizioni Paoline all’AVE, legata all’Azione cattolica) e altre nascono (Dehoninae, Gribaudi), mentre altre ancora alimentano i nuovi movimenti ecclesiali (Città Nuova, Jaka Book). Nell’insieme hanno fornito una materiale prezioso alla vasta platea del cattolicesimo italiano e alla sua storia recente. Ad esempio, nel 2003, i 48 editori cattolici riuniti nell’Unione editori e librai avevano in catalogo 36.300 titoli, 2.300 novità librarie, 1800 ristampe e 680 riedizioni. Un risultato ora drasticamente ridotto.

Come si è arrivati alla chiusura? Il capitolo provinciale dei dehoniani del 2014 ne ha discusso a lungo confermando l’impegno di sostenere il Centro editoriale dehoniano, tuttavia chiedendo espressamente la riduzione dei comparti più deficitari, un rilancio o attraverso l’inclusione di un imprenditore o società interessata o una vendita calibrata e progressiva. Come scrive il provinciale, p. Enzo Brena, «la strada avviata dava segnali positivi, con buone prospettive di cessione/vendita, ma la crisi provocata dal Covid, assommata ai problemi strutturali (es. numero e livello retributivo dei dipendenti) ha creato una situazione non più gestibile».

E nel comunicato dei soci si sottolineano i risultati gravi del primo semestre 2021 e l’esito negativo di due trattative finalizzate alla cessione dell’azienda. «Avendo le rappresentanze sindacali più volte e con forza ribadito di non essere disponibili ad accettare nessuna scelta aziendale che contempli la riduzione del perimetro occupazionale e l’eventuale continuità in una sede diversa da Bologna, i soci si sono risolti loro malgrado per la presentazione al tribunale di Bologna dell’istanza di fallimento “in proprio”». E p. Brena aggiunge: «Questa scelta triste e difficile, benché inevitabile, non toglie a noi dehoniani il compito e la responsabilità di dare seguito alla sensibilità ecclesiale e culturale che ci ha caratterizzati come dehoniani in Italia».

Per questo è nato in capo alla provincia italiana il sito Settimananews.it. Facilmente accessibile e gratuitamente utilizzabile digitando il titolo su qualsiasi motore di ricerca si propone di continuare un servizio informativo già ampiamente utilizzato dai lettori. Con 40.000 accessi al mese e con oltre un centinaio di informazioni, riflessioni, documenti si sta rivelando uno strumento utile. Se i lettori aiuteranno l’iniziativa con l’accesso e libere offerte Settimananews.it potrà prolungare nel tempo lo sforzo di dare profondità all’informazione religiosa, alimentando un sempre più necessario discernimento comunitario.

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[Nota della Redazione] Riceviamo e pubblichiamo: Nonostante il fallimento del Centro Editoriale Dehoniano, le attività editoriali sia di EDB che di Marietti 1820 non si sono interrotte e le pubblicazioni sono proseguite e proseguiranno regolarmente nell’esercizio provvisorio che il Tribunale di Bologna ha disposto proprio al fine di consentire la prosecuzione delle attività editoriali. E, dunque, l’intero catalogo e le novità in uscita sono disponibili nelle librerie e saranno distribuite anche sul sito dell’editore. Gabriella Zucchi a nome del Curatore fallimentare Riccardo Roveroni.

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