Scienze contemplative, cresce l’interesse

L'unione tra psicologia e spiritualità attira un numero sempre maggiore di studenti per intraprendere nuovi spazi di riflessione in questo campo ancora poco esplorato
scienze contemplative

Parlare di psicologia e spiritualità nello stesso discorso a certi orecchi può suonare inappropriato, eppure al Collegio Ufficiale di Psicologia di Madrid è da qualche tempo che un gruppo di psicologia transpersonale e spiritualità organizza giornate di riflessione su quest’argomento. Le dirigono gli psicologi Román Gonzalvo, direttore dell’ATI (Associazione Transpersonale Iberoamericana), e Rafael Millán, creatore del canale YouTube Psicologia e Spiritualità. L’ultima giornata si è svolta di recente per la prima volta in una facoltà di medicina, quella dell’Universitá di Saragossa, dove tra l’altro esiste una Cattedra di Scienze contemplative, un contesto adatto all’obiettivo di promuovere la conoscenza e l’applicazione della psicologia transpersonale in diversi campi del sapere, quali psicologia, filosofia, epistemologia, antropologia, spiritualità, arte, fisica, politica, educazione sociale, ecologia, economia… e medicina. Rafael Millán si è detto molto soddisfatto: «Siamo stati pionieri, abbiamo fatto qualcosa di nuovo portando in questo campo una riflessione spirituale seria e scientifica».

L’intenso scambio di idee ed esperienze durante questa giornata porta gli organizzatori ad affermare che «c’è un campo ancora molto vivo e con molto da sviluppare nel terreno della psicologia transpersonale e della spiritualità», ed esprimono il desiderio di continuare in questa sfera accademica. Infatti, è stato questo il proposito dello psichiatra Javier García Campayo, attore chiave nell’organizzazione delle conferenze, quando ha creato nel 2020 la Cattedra di Scienze contemplative. Tra le sue competenze, coordina il master in Mindfulness rivolto a chiunque sia interessato a utilizzare la mindfulness per il proprio benessere o quello di altre persone. Ed è molto richiesto per i suoi collegamenti con il campo della salute, dell’istruzione, dell’ambiente lavorativo e imprenditoriale e dello sport. Alcuni dei progetti di ricerca che portano avanti hanno lo scopo di valutare l’efficacia della terapia della compassione nel trattamento della depressione, dell’ansia o della fibromialgia, così come nelle persone sane. «Stiamo anche indagando su argomenti come i sogni lucidi, la consapevolezza negli studenti universitari o il trattamento di malattie come l’ipertensione o il dolore cronico», spiega Campayo.

Non c’è dubbio che la formazione teorico-pratica proposta sta attirando sempre più attenzione, perché sebbene ogni anno accedano 50 nuovi studenti, ce ne sono ancora circa 30 in lista d’attesa. E per quanto riguarda il profilo, il 50% degli iscritti sono psicologi o operatori sanitari, ma il resto proviene da professioni varie come educatori, filosofi, ingegneri, giornalisti o avvocati.

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