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Mondo > In punta di penna

Scende in campo il Generale Inverno

di Michele Zanzucchi

- Fonte: Città Nuova

Michele Zanzucchi, autore di Città Nuova

La strategia russa porta vantaggi certi a Mosca in questo momento, ma a costo della sofferenza del popolo ucraino

Inverno
Inverno (AP Photo/Roman Chop)

Dopo la bruciante delusione di febbraio, quella della prima offensiva che si riteneva decisiva in poche settimane, che nelle intenzioni dei capi del Cremlino avrebbe portato alla rapida capitolazione di Zelensky e del suo governo; dopo le delusioni di ottobre e novembre, con la riconquista di una buona parte dei territori ancora sotto controllo russo dopo l’offensiva iniziale; dopo la constatazione che l’esercito russo ha non pochi problemi logistici e motivazionali, con truppe spesso isolate e non adeguatamente equipaggiate; dopo aver constatato, inoltre, che la propria corona di sostenitori, Cina e India in testa, non era più disposta ad aiutare l’alleato russo senza condizioni, puntando piuttosto all’ottenimento di un cessate il fuoco atto ad arrestare il processo di recessione mondiale; dopo diversi cambi nel gruppo dei colonnelli e dei generali all’interno di un esercito rivelatosi corrotto e poco efficiente; dopo 240 mila morti…

Dopo tutto ciò, e molto altro ancora, Putin e i suoi, seguendo una lunga tradizione russa, hanno deciso di allearsi con il Generale Inverno. Approfittando della ancora evidente supremazia nei cieli, nonostante la contraerea ucraina riesca ad intercettare circa il 70% dei missili scagliati contro i territori di Kiev, i russi stanno mirando soprattutto a procurare danni gravissimi alle infrastrutture energetiche del Paese avversario, proprio in coincidenza con l’arrivo dell’inverno, della neve e del gelo. Sperando che dove non hanno potuto i soldati potrà invece il freddo e il buio. Città intere, ormai, sono senza energia elettrica e con poco gas, facendo gridare al presidente Zlensky che siamo di fronte a una «strategia terroristica».

Sia come sia, la guerre c’est la guerre, direbbe Lapalisse, considerando inoltre che in un conflitto armato non ci sono regole deontologiche efficaci e che vince chi è più forte, ma anche astuto. E Mosca, in questo momento, ha un certo vantaggio. Come reagirà Kiev? Mentre Zelensky cerca con i suoi di evitare una demoralizzazione nazionale, la Nato cerca di correre ai ripari offrendo agli ucraini una maggiore capacità antiaerea, sia usando delle proprie strutture di monitoraggio dei cieli, sia inviando direttamente batterie antimissili di ogni genere. Contemporaneamente, si è avviato un flusso assai cospicuo di pezzi di ricambio per le centrali elettriche e idrauliche dall’Europa verso l’Ucraina, e ha preso il via un commercio florido di gruppi elettrogeni, ma la corsa contro il tempo anche in questo caso deve fare i conti col Generale Inverno.

Sul terreno per qualche mese probabilmente non si registreranno grandi avanzate o precipitosi arretramenti. Mentre il rischio più grande rimane quello della centrale nucleare più grande d’Europa, quella di Zaporizhzhia, che si trova sulla linea di scontro più pericolosa, dove le due parti stanno concentrando le forze migliori. Ciò fa aumentare il rischio di errori, più o meno voluti, come è accaduto 10 giorni fa in Polonia, errori che potrebbero creare catene di sbagli, cattive valutazioni, dimenticanze e danni capaci di creare un incidente nucleare maggiore. Come a Chernobyl. Missili mirati sui reattori difficilmente riuscirebbero a provocare la fuoriuscita di materiale radioattivo, mentre incidenti apparentemente minori potrebbero innescare processi più pericolosi.

L’evidenza non è atta a mutare le intenzioni dei belligeranti: 240 mila morti non bastano ancora. Ormai è in gioco l’onore delle rispettive parti, cosicché le armi della diplomazia appaiono essere più che mai spuntate, e con una certa probabilità non potranno entrare in campo che dopo le offensive che i due campi stanno preparando per la primavera e l’estate. Dopo il Generale Inverno, russi e ucraini cercheranno di allearsi – anche se non si sa ancora in che stato si troveranno a quel punto i contendenti – con il “Tenente d’assalto Primavera” e con il “Colonnello di sfondamento Estate”, e forse un “Negoziatore Autunno”. Intanto la computabilità di morti, feriti, assiderati, bruciati… crescerà ancora, senza badare alle stagioni.

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