Salemme show

Raiuno, venerdì ore 21.Grandi ospiti, scenografie imponenti, orchestra sontuosa, ricco corpo di ballo. In più un bravo mattatore che sappia misurarsi con la conduzione e il canto, la battuta e la danza. Sono questi gli ingredienti delle produzioni di Bibi Ballandi per Raiuno. Una ricetta che è figlia del varietà classico, ma che ormai sembra essere diventato un genere televisivo a sé. Da Fiorello a Celentano, da Morandi a Dalla, fino alla Cuccarini ballerina sotto le stelle, bastano poche immagini per riconoscere la mano del potente produttore emiliano. Avviene anche per l’ultima creatura dell’uomo che trasforma in dorata audience tutto ciò che tocca: Famiglia Salemme show, ogni venerdì. La scena questa volta è tutta per Vincenzo Salemme, regista e attore napoletano che, dopo tanto teatro e cinema, ha deciso di provarci con la tv.Ha portato con sé la compagnia che è da sempre al suo fianco sui palcoscenici e sul set: Carlo Buccirosso, Maurizio Casagrande, Nando Paone. In eredità da Ballando con le stelle ha ricevuto Hoara Borselli, vincitrice della prima edizione, qui nei panni della ballerina, bella e artisticamente incompresa. Lo show è in pratica un’antologia, un best of, di Salemme con in più musica e ospitate. I momenti migliori sono i pezzi forti del repertorio, già visti in teatro e al cinema e riproposti dal vivo. Una serie di mascheramenti con i quali il napoletano di volta in volta interpreta la vecchina petulante e l’attore mancato, il parcheggiatore abusivo e il mago pasticcione, saccheggiando il repertorio di Totò e Peppino. L’impianto è teatrale e viene rafforzato dall’escamotage dei sotterranei. Negli scantinati vive la pittoresca famiglia Salemme, e i frequenti collegamenti con la casa, utili ai cambi di palco, ricordano un po’ i reality e molto i natali in casa Cupiello. Il programma è garbato, pulito, solare, verace. Strappa sorrisi, a volte risate. Ma in alcuni momenti appare noioso, e parecchio discontinuo. Salemme infatti sa fare bene il suo mestiere di attore e regista, ma non abbastanza (non ancora) quello del conduttore. Eccede in cerimoniosità con alcuni ospiti (vedi la Loren), spinge troppo sulla napoletanità, sembra soffrire la lunghezza del programma. Forse sarebbe stato meglio riproporre, con un’ottima regia tv, le sue commedie. Certamente più efficaci e ritmate, senza pause e inutili divagazioni.

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