Russo (Cei) alla Cnal: insieme per una santità di popolo

Intenso e profondo l'incontro promosso dalla Consulta delle Aggregazioni Laicali (CNAL) il 18 luglio scorso. Rivedi la diretta, con l'intervento del segretario della Cei Russo e gli altri relatori intervenuti.

L’incontro “Le realtà ecclesiali, segno di speranza” promosso dalla Consulta delle Aggregazioni Laicali (CNAL) il 18 luglio scorso e svoltosi per via telematica e in diretta su YouTube, si è rivelato un momento di profonda comunione tra responsabili di Movimenti e Aggregazioni e di piena convergenza sulla necessità di vivere questo Kairos per camminare e costruire insieme, valorizzando la specificità e la ricchezza dei carismi, comunità cristiane vive, capaci di tendere costantemente alla fratellanza universale.

Appartenenza, testimonianza e autenticità, speranza”. Sono le parole chiave del prezioso ed intenso messaggio che mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei, ha voluto consegnare nel suo intervento alla CNAL.

«I nostri ambiti di vita quotidiani sono molto sensibili a una testimonianza che sia credibile», scrive mons. Russo: «Guardando Gesù si può cogliere come egli abbia sempre detto ciò che ha pensato e fatto ciò che ha detto. È una condizione di autenticità, di concordanza con se stessi. Ciò permette di affrontare le relazioni quotidiane: terreno nel quale si gioca la nostra testimonianza. E credo che la nostra Chiesa e il mondo che abbiamo davanti hanno bisogno in questo momento soprattutto di autenticità».

Infine il segretario della Cei richiama la speranza, per essere «costruttori di comunione» e «vivere questo tempo nella direzione della prossimità, della essenzialità, della creatività».

«Siate testimoni autentici chiamati alla santità della speranza che scaturisce dal cuore di persone innamorate di Dio – conclude Russo – consapevoli che non ci si fa santi da soli, ma che l’altro mi è necessario tanto più se con me condivide la passione per una Chiesa chiamata ad essere risposta alle attese più profonde delle donne e degli uomini del nostro tempo. La santità è la nostra vocazione, una santità declinata al plurale. Grazie per quanto continuate a fare in questo tempo di difficoltà per tutto il Paese».

«La pandemia ci ha resi tutti uguali, Nord e Sud del mondo. Ci ha fatto ricordare che siamo tutti parte di un’unica famiglia umana. Ci ha fatto riscoprire uno stile di vita più sobrio». Lo hanno affermato Rosalba Poli e Andrea Goller, responsabili nazionali del Movimento dei Focolari, che hanno poi sottolineato l’importanza di trasformare questo tempo così difficile, «in una scommessa che mira a creare sempre più spazi di incontro, a tirare fuori il meglio di noi in una dimensione comunitaria».

E a proposito della strada che deve percorrere la Chiesa per una fratellanza universale, hanno aggiunto: «Come movimenti ecclesiali dobbiamo fare sempre più rete per essere davvero presenti sui territorio. Attraverso anche una formazione costante della nostra interiorità che vede al centro il ‘noi’, il senso profondo dell’umanesimo cristiano».

Nello scambio sono intervenuti anche rappresentanti di Sant’Egidio, Rinnovamento dello Spirito, Comunine e Liberazione, Azione Cattolica, del Forum Associazioni familiari, Retinopera, Scout d’Europa, Fuci, Incontro matrimoniale, Meic e Ucid (la rivista Ekklesia dedicherà ampio spazio agli interventi di altri responsabili di Movimenti ecclesiali intervenuti nel convegno).

Nelle parole di conclusione pronunciate da Maddalena Pievaioli, segretaria generale della Cnal, e mons. Vito Angiuli, presidente della Commissione episcopale per il laicato, la coscienza di aver vissuto una tappa importante del cammino sinodale del laicato associato in Italia e l’impegno a sostenere insieme questo processo per essere Chiesa tra gli uomini, in una dimensione di prossimità evangelica cui l’umanità anela particolarmente in questo tempo di pandemia.

 

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