Roland Garros: trionfano i doppi, Sinner sfiora la vittoria

Il cielo è azzurro sul Roland Garros con gli storici trionfi del doppio misto Vavassori-Errani e dell’ormai assodato doppio femminile Errani-Paolini e un fantastico Sinner che, contro un super Carlos Alcaraz, gioca una finale destinata ad entrare nella storia.
Errani-Vavassori: un sogno che si ripete
Iniziamo subito con la prima vittoria, quella di giovedì del fantastico doppio misto formato da Sara Errani e Andrea Vavassori che, al Roland Garros compiono un’impresa portando in Italia, per la prima volta nella storia, il prestigioso trofeo del Roland Garros.
Gli azzurri dominano il tabellone dei doppi misti con un percorso molto lineare che li vede vincere sempre in due set e sempre senza troppa fatica e, anche in finale, il misto azzurro dimostra di essere maestro della disciplina battendo 6-4 6-2 la coppia statunitense formata da Taylor Townsend ed Evan King. I nostri azzurri, quindi, portano a casa il primo trofeo dell’edizione 2025 del Roland Garros e il terzo trofeo vinto su 7 tornei a cui hanno partecipato. Prima di quest’ultimo, infatti, gli azzurri erano già entrati nella storia nel 2024 vincendo l’Open di New York e diventando, così, la prima coppia italiana a vincere uno Slam in doppio misto. Quest’anno, poi, avevano conquistato anche il Masters 1000 di Indian Wells ed ora ecco nella loro bacheca il trofeo più prestigioso vinto insieme fino ad ora, quello del torneo francese. E, come detto da Andrea dopo la vittoria, «lo Us Open è stato un sogno che qui si ripete» e, dopo le performances da masterclass dei nostri due tennisti, abbiamo l’impressione che questo sogno possa ripetersi ancora e ancora.
Sempre loro… magico doppio femminile
Poco più di 10 anni fa Max Pezzali e J-Ax cantavano: «Sempre noi solo passione, sempre noi… senza aver spento i nostri sogni mai» e non c’è canzone più azzeccata di questa per descrivere le magie delle nostre fantastiche Sara Errani e Jasmine Paolini perché sì, sono ancora loro, sono sempre loro che vincono e stravincono anche al Roland Garros e aggiungono un altro pesantissimo trofeo ad una bacheca che, dopo gli ultimissimi anni, è già strapiena.
Anche per il doppio femminile, come per quello misto, il percorso è stato netto con le due azzurre che hanno dominato tutte le partite vincendo in due set fino alla semifinale. Ecco, poi, la finale e la paura di perdere che la nostra Jasmine menziona subito: «Ero un po’ nervosa prima del match perché questa volta bisognava vincere!». Queste le prime parole di Jas che suggeriscono il timore della coppia di classificarsi ancora al secondo posto in una finale Slam, dopo le piazze d’onore nel singolare a Parigi e a Londra del 2024, cui si affianca la sconfitta contro Siniakova e Gauff sempre nella scorsa stagione. Un timore condiviso anche da Sara che, benché reduce dai festeggiamenti con il compagno di doppio misto appena il giorno prima, pensa comunque alla sconfitta della scorsa stagione ricordando: «Lo scorso anno avremmo potuto fare meglio, ma è andata così, e finalmente oggi possiamo festeggiare».
E sì, le nostre azzurre possono finalmente festeggiare anche sulla terra del Roland Garros perché, in finale contro Danilina e Krunic, hanno dimostrato la loro grandezza sapendo gestire la tensione di un set perso malamente, 6-2, contro delle avversarie che erano sicuramente le sfavorite ma che hanno spinto la coppia a giocare male, complice anche la tensione dell’essere le favorite per le nostre azzurre. Ma alla fine, nonostante le tensioni e le paure, il risultato parla chiaro: 6-4, 2-6, 6-1 e le nostre Sara e Jasmine sono, finalmente, le regine del Roland Garros, portando a casa l’ottavo slam del loro doppio e ricordando che sono sempre loro “solo passione” e senza aver spento i loro e “i nostri sogni mai”.
Notte insonne per Sinner… ma che finale
E purtroppo la scia di vittorie del Roland Garros si chiude con il trionfo del doppio femminile e questa volta c’è due senza tre perché il nostro Sinner non riesce a replicare il trionfo dei suoi colleghi e deve cedere la corona, almeno per una notte, almeno sulla terra parigina, ad uno splendido Carlos Alcaraz. E fa male, fa male per i tre match point falliti del nostro Jannik che ha sfiorato la vittoria e ci ha creduto a Parigi. «Stasera non dormirò facilmente e ora come ora parlare è molto complicato. Detto questo, complimenti a Carlos, un’altra prestazione eccezionale, una grande battaglia». Queste le prime parole di Jannik, profondamente deluso dopo aver perso, di nuovo, come a Roma, la finale contro il murciano Carlos Alcaraz che sembra al meglio delle sue forze.
Eppure, nonostante la sconfitta faccia male anche perché se non si fosse infortunato Musetti, questa finale avrebbe potuto essere tutta azzurra, la delusione lascia spazio alla consapevolezza di aver dato il massimo e di aver giocato una finale che è già storia. Cinque set in 5 ore e 31 minuti per il risultato finale di 4-6, 6(4)-7, 6-4, 7-6(3), 7-6(2): questi i numeri dell’infinta battaglia tra i due giganti del tennis di questo momento. Numeri che, già al sesto game del quinto set erano storia perché la finale tra Sinner e Alcaraz diventa ufficialmente la partita più lunga nella storia del Grande Slam parigino. E, come il re del Roland Garros ci ha tenuto a dire alla fine della partita, «sono felice che riusciamo a riscrivere la storia di questo torneo» e, anche noi, nonostante la sconfitta pesi sempre, dovremmo essere contenti di assistere da protagonisti alla storia che questi due stanno riscrivendo e che continueranno a riscrivere. Quindi, caro Jannik, dormi sogni sereni, perché la storia l’hai già fatta, per la vittoria puoi aspettare il prossimo torneo.
Sostieni l’informazione libera di Città Nuova! Come? Scopri le nostre riviste, i corsi di formazione agile e i nostri progetti. Insieme possiamo fare la differenza! Per informazioni: rete@cittanuova.it