Rocchino e la coperta

Rocchino non era che un esile rocchetto di cotone nero, si sentiva a volte così triste nella grande sartoria di nonno Luigi.
Favola Rocchino e la coperta

Rocchino non era che un esile rocchetto di cotone nero, si sentiva a volte così triste nella grande sartoria di nonno Luigi. Tante volte aveva visto il saggio vecchietto avvicinarsi alla fila dei grossi rocchetti sgargianti sospesi a mezz’aria per scegliere dei bei fili colorati con cui tessere una bella coperta. Ogni volta sperava che venisse il suo turno, ma… niente, ogni volta una delusione! Così si era convinto che il suo colore non servisse a niente e a nessuno: era così cupo a pensarci su.

 E così passavano i giorni, ma Rocchino vedeva compiere sotto le mani di nonno Luigi una meravigliosa opera d’arte: una magnifica ed enorme coperta. Pensava tutto sommato che non era poi tanto male starsene lì a guardare; col tempo imparò che tutti i colori sono importanti e che se non ci fosse la diversità non ci sarebbe nemmeno la meraviglia nell’osservare quel bell’insieme di stoffe colorate. Che rocchetto saggio era diventato Rocchino!

 

Un bel giorno nonno Luigi arrivò in laboratorio più contento del solito. Stava quasi per concludere la sua coperta coloratissima che aveva saputo esser destinata a diventare il regalo di nozze di una principessa! Il vecchio sarto con gran lena si avvicinò ai rocchetti, spulciando come sempre quelli più sgargianti. Li scelse e lavorò a lungo. Alla fine, si tolse i grandi occhiali consunti dall’usura e soddisfatto esclamò: «E ora, la cosa più importante: l’orlo!». Pian piano sorridendo si avvicinò a Rocchino e lo prese. Il piccolo rocchetto nero non stava più nei suoi fili dalla gioia! Nonno Luigi quel giorno cucì la coperta più bella che si potesse immaginare!

 

Tanti anni sono passati da quel giorno e la coperta è passata da madre in figlia per quattro lunghe generazioni, ora è la gioia di una bimbetta che gioca felice con l’orlo nella camera dei suoi genitori!

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