Da Robert Capa a Margaret Bourke, mostre per il weekend

Robert Capa ad Abano Terme, Margaret Bourke a Roma, il Monte Verità a Firenze e la vita delle città vesuviane a Napoli. Quattro mostre da non perdere
Robert Capa
FRANCE. Nice. August 1949. Henri MATISSE in his studio. (ph Robert Capa/Magnum Photos)

ROBERT CAPA “Fotografie oltre la guerra”, Museo di Villa Bassi Rathgeb, Abano Terme (Pd), fino al 5 giugno 2022

Picasso, Hemingway e Matisse e l’ambiente culturale parigino. E poi il grande cinema con Humphrey Bogart, John Houston, Gina Lollobrigida, Anna Magnani, Silvana Mangano, da Notorius al neorealismo. È un Robert Capa “altro”, quello che questa grande mostra propone con più di 100 immagini che documentano il rapporto del fotografo con i grandi artisti. Troviamo ancora la sezione dedicata alla collaborazione tra Capa e lo scrittore americano Steinbeck che darà avvio al progetto “Diario russo”, viaggio alla scoperta di quel nemico che era stato l’alleato più forte nella seconda guerra mondiale, l’Unione Sovietica. Poi la quotidianità di un Paese antichissimo e allora nuovissimo, Israele, e l’esperienza del Tour de France dove il vero protagonista diventa il pubblico più che i ciclisti.

Robert Capa
LIFE photographer Margaret Bourke.

“Prima, donna. Margaret Bourke-White”, Museo di Roma in Trastevere, fino al 30 aprile 2022

Da “L’incanto delle acciaierie”, che mostra i suoi primi lavori industriali, agli Sguardi sulla Russia, che inquadrano il periodo in cui documentò le fasi del piano quinquennale in Unione Sovietica, fino a La mia misteriosa malattia, una serie d’immagini che documentano la sua ultima, strenua lotta, quella contro il morbo di Parkinson. Inoltre i grandi reportage per le testate più importanti come Fortune e Life; le cronache visive del secondo conflitto mondiale, i celebri ritratti di Stalin prima e poi di Gandhi (conosciuto durante il reportage sulla nascita della nuova India e ritratto poco prima della sua morte); il Sud Africa dell’apartheid, l’America dei conflitti razziali e il brivido delle visioni aeree del continente americano; Sono molte le sezioni divise in 11 gruppi tematici con oltre 100 immagini provenienti dall’archivio Life di New York, della mostra dedicata a Margaret Bourke-White, una tra le figure più rappresentative ed emblematiche del fotogiornalismo. Pioniera dell’informazione e dell’immagine, Margaret Bourke-White ha esplorato ogni aspetto della fotografia.

Robert Capa

“Monte Verità. Back to nature”, Firenze, Museo del Novecento, fino al 14 aprile 2022

È la prima mostra in Italia dedicata alla celebre collina dell’utopia, ai suoi fondatori e agli ospiti illustri che la frequentarono. Dall’anarchico Bakunin al coreografo ungherese Rudolf von Laban, dal dadaista Hugo Ball all’architetto del Bauhaus Walter Gropius, dall’artista Hans Arp a Paul Klee, dal grande scrittore Hermann Hesse a Carl Gustav Jung, molti intellettuali videro in questo luogo un buen retiro sospeso nel tempo e lontano dal dramma delle guerre e dallo scontro ideologico fra capitalismo e comunismo che stava attraversando l’Europa. Culla di un’esistenza impostata su ritmi primigeni, il Monte Verità divenne laboratorio di una nuova cultura, una contro-cultura nata in risposta al conformismo borghese e al pensiero dominante, che attrasse pensatori e anarchici, filosofi, teosofi, letterati, artisti e architetti da ogni Paese.

Robert Capa

Sing Sing. Il corpo di Pompei” di Luigi Spina, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, fino al 30 giugno 2022. Volume omonimo pubblicato da 5 Continents Editions.

Dai reperti alla vita, duemila anni fa come oggi. Nelle 50 fotografie in bianco e nero esposte all’interno delle sale della Villa dei Papiri del Museo Archeologico Nazionale di Napoli , c’è tutto il campionario dell’esistenza, dai vasi alle anfore, piatti candelabri e ciotole, maniglie e specchietti, pezzi bruciati di pane antesignani delle nostre rosette e altri alimenti, lucerne e padelle, statuette ninnoli e decori. Tutto spezzato all’improvviso. Le foto tracciano un itinerario di ricerca tra le celle dei depositi Sing Sing del museo, finora inaccessibili al pubblico, alla scoperta della vita quotidiana che animava le città vesuviane.

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