Ritirato il referendum sulla pena di morte

I promotori della consultazione per reintrodurre la pena capitale per i delitti compiuti da pedofili ha fatto un passo indietro. Ma resta da sciogliere un nodo giuridico cruciale.
pena di morte

È stata ritirata questa mattina alle 9 la proposta di referendum per reintrodurre la pena di morte in Svizzera, pur limitandola ai delitti a sfondo sessuale compiuti da pedofili. Il comitato, guidato da Marcel Graf, avrebbe dovuto raccogliere 100 mila firme da sottoporre al vaglio del Parlamento. Secondo quanto riferito dalla sezione Svizzera di Amnesty International, si è trattato di un’iniziativa dai contorni non del tutto chiari – i promotori si definivano genericamente “vicini ad una vittima” – e che difficilmente avrebbe raccolto vasti consensi, tanto che tutti i partiti, compresi quelli dell’estrema destra, si erano opposti. Anche il vicepresidente dell’Unione democratica di centro – nota per aver sostenuto il referendum sul divieto di costruire minareti, e non nuova a posizioni radicali – si è detto «personalmente contrario alla pena di morte», pur avendo «fiducia che il popolo svizzero avrebbe votato nella direzione giusta».

 

Un passo indietro probabilmente motivato dalle scarse possibilità di successo, per quanto, a detta di Amnesty, «dopo la questione dei minareti, nulla stupisce più». Ma il dibattito di questi giorni si è concentrato soprattutto su una questione giuridica: la pena di morte è infatti anticostituzionale, così come lo sarebbe stato il divieto di costruire minareti.

 

Il nodo della questione risiede quindi nell’anteporre la volontà popolare alle convenzioni internazionali firmate dalla Svizzera e alla stessa Costituzione, pur avendo il Parlamento il potere di invalidare i referendum. Amnesty sta tuttora portando avanti la battaglia contro il no ai minareti, facendo leva sulla violazione della libertà di religione. E se questa volta il referendum è stato ritirato, quello sui minareti potrebbe costituire un precedente per future consultazioni che creino eccezioni a diritti tutelati dalla Costituzione.

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