La riscoperta dell’essenziale

Stamane papa Francesco nella sua Messa a Santa Marta ha ricordato gli operatori della comunicazione perché aiutino le persone a sopportare questo periodo di isolamento. Una riflessione sul ruolo dell'informazione pubblicata nel numero di Aprile della rivista Città Nuova.

La finestra della stanza di casa, dove lavoro oramai stabilmente dal 9 marzo, si affaccia su un parcheggio condominiale attraversato il quale si accede a un piccolo parco. Dall’altro lato della casa, in quelle piccole “passeggiate” all’interno delle mura casalinghe che ogni tanto è bene concedersi, insieme a una boccata d’aria dal balcone, vedo un supermercato, una farmacia, un’edicola. Il mio piccolo mondo domestico è diventato, in questi tempi, un interessante osservatorio dei luoghi più nominati da quando il coronavirus è entrato con prepotenza nelle nostre vite. Attività essenziali, sono state definite quelle che vi si svolgono e tali sono rimaste, nonostante le restrizioni sempre maggiori dei vari decreti emanati.

Non posso negarlo, da giornalista mi ha fatto riflettere che in una fase così drammatica nel nostro Paese, nell’epoca digitale, fosse ritenuto essenziale l’accesso all’informazione anche per chi è ancora legato al suo quotidiano di carta acquistato in edicola. E ho riflettuto, ancor di più, sul ruolo dell’informazione stessa, ruolo messo in crisi in questi ultimi anni dalla comunicazione fai da te, dalle fake news, da tanta scarsa professionalità, fattori che hanno oscurato il lavoro serio di tanti di noi.
Non c’è dubbio, di fronte a una situazione che, mentre scriviamo, evoca scenari mondiali da guerra,
anche per noi giornalisti è scattata l’ora di una più grande responsabilità. Ci sono colleghi che lavorano nei luoghi più critici della pandemia; e ci sono tanti altri che, pur non esponendosi in questo modo, stanno
facendo di tutto per assicurare un’informazione di qualità.

Anche noi speriamo di essere tra questi, stando direttamente collegati con i tanti nostri collaboratori regionali e i lettori che ci raccontano i loro drammi, le loro speranze, il loro impegno; portando avanti in modalità smart working tutte le riviste del Gruppo editoriale e facilitandone la lettura digitale, in tanti casi gratuita, sul nostro sito. Soprattutto, investendo energie sul nostro quotidiano web. Abbiamo fatto una scelta di fondo: stare vicini ai nostri lettori, aumentando il numero degli articoli pubblicati ogni giorno su www.cittanuova.it, creando nuovi contenuti e sperimentandoci in una produzione video – grazie anche alla generosità di nostri lettori – che avevamo messo in programma di implementare nei mesi a venire (vedi le “Gocce di Vangelo”, le rubriche
dedicate ai bambini, le presentazioni dei dossier allegati a Città Nuova, della rivista Passaparola…).

Un fiorire di idee nel collegamento zoom mattutino di redazione che dà il via alle nostre giornate lunghe e impegnative. Poco, in confronto a quanto richiesto al personale sanitario che lotta per salvare la vita di centinaia di persone, lo sappiamo. Il nostro piccolo contributo personale che non può mancare, come quello di ciascuno di
noi. Nella continua riscoperta delle domande essenziali della vita.

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