Ri(sa)nata dall’amore

Il successo professionale, al prezzo di una vita frenetica, non ha dato la felicità a Wang Yuanke. La scelta di un “reset” nella cittadella di Loppiano le ha aperto nuovi orizzonti.

Vivevo a Shanghai, una metropoli molto vivace e prospera. Lavoravo nel campo della moda, con ritmi frenetici. La mia vita ogni giorno era una linea tra due punti: casa e azienda. Potevo comprare tutto ciò di cui avevo bisogno senza uscire di casa. Ero abituata a usare i social media per fare amicizia. Sentivo di non riuscire a entrare in contatto con persone reali.

Avvertivo un vuoto nella mia vita, frammentata, che conducevo come fosse un fast-food. Con molta facilità “etichettavo” persone e cose, ed ero abituata a usare solo il “cervello sinistro”, quello della logica, dei processi, della razionalità. Ero diventata chiusa e timida, non sentivo più la bellezza della vita e avevo praticamente dimenticato che meritavo di essere trattata con gentilezza. La domanda che mi veniva posta più spesso era: «Quando ti sposerai?». Avevo ottenuto un certo successo nella mia carriera, ma al prezzo di non avere una vita. Era soffocante. Mi chiedevo: «È questo ciò che voglio? Ci deve essere qualcos’altro!». Sentivo il bisogno di una maggiore innocenza e gratuità.

Sono nata in una famiglia cristiana, sono cattolica, e avevo sentito parlare da alcuni amici del Movimento dei Focolari, di Loppiano e del Progetto Giovani. Un tempo per rimettere a fuoco la mia vita, insieme a giovani di vari Paesi, come cittadina di una città che vuol essere una testimonianza di fraternità, mi è sembrata un’opportunità per me. Così, sono partita. Qui ho cambiato completamente il mio modo di vivere. Ho imparato a strappare le etichette e ad andare davvero d’accordo con persone reali.

In un nuovo ambiente, con una nuova cultura e lingua, sto scoprendo una nuova me stessa e, per certi versi, sto “ricominciando da capo”. Non è affatto facile, ma mi piacciono le sfide e l’avventura. Mi sento come una bambina che impara tutto da zero… Non capire tutto mi regala un po’ di umiltà. Ho abbandonato abitudini come il dover essere sempre forte e giudicare solo razionalmente le cose. Ho iniziato a vedere attorno a me persone vive, e ad usare il mio “cervello destro” per percepire il mondo. Sono più consapevole che le cose nel mondo reale sono complesse e sfaccettate, non assolute e monolitiche. Qualche volta mi sembra di aver completamente dimenticato la persona che ero prima, una persona costruita dal mondo esterno.

Nel Progetto Giovani siamo individui di Paesi e culture diverse. Viviamo insieme, lavoriamo, studiamo, c’è molta comunicazione fra noi, costruiamo amicizia… anche se non mancano momenti più “intensi”. Ho vissuto molte cose belle. Abbiamo cantato e ballato insieme, a volte anche cucinando, e riso sfrenatamente sotto il cielo stellato. È difficile per me descrivere quanto siano potenti queste piccole cose nella vita quotidiana.

Tutto questo mi ha “rilassato” molto, ho sentito che la mia vita interiore si attivava ed avevo più vitalità per percepire ed amare la vita. Prima mi chiedevo cosa fosse l’amore, e leggevo molti libri su questo. Cercavo di capire cosa significasse sentire di essere amati davvero, ma quello che capivo rimaneva solo nella mia mente, e non passava all’azione. Qui ho cominciato a prendere l’iniziativa nell’amare concretamente gli altri. Sono cadute le barriere che io stessa avevo alzato in me per difendermi, ma che mi impedivano di rischiare, di amare ed essere amata.

Prima sentivo che la mia vitalità era intrappolata. Mi piaceva stare da sola perché mi faceva sentire al sicuro. Qui sono molto felice. Tutti si ascoltano e si tollerano a vicenda, come in una vera famiglia. Mi sento molto al sicuro. Posso parlare liberamente sapendo che nessuno mi giudicherà. A Loppiano non importa se sei ricco o povero, malato o sano, o da quale Paese vieni, a che classe sociale appartieni o che lavoro fai: gli altri ti tratteranno con lo stesso entusiasmo e interesse. Tutti sentono di meritare di essere trattati bene.

Credo che, oltre all’amore concreto che ho ricevuto, io sia cambiata perché ho iniziato ad amare le persone reali. Persone con i loro pregi e difetti, complesse e molto diverse. La convivenza mi costringe ad affrontare le differenze. Quindi, penso a come amare le persone che sono molto diverse da me. Trovo che devo prima comprendere le storie dietro le differenze. Solo dopo aver compreso senza pregiudizi e accettato l’altro, lo si può conoscere davvero e lo si può amare.

Wang Yuanke con altri giovani a Loppiano.

Loppiano è una scuola di vita nella quale si impara ciò che si vede e si sperimenta. Ho raccolto tanti esempi di amore concreto, che mi danno energia e mi aiutano a lasciarmi andare e ad amare. Sono sempre toccata dall’attenzione di Mégane, del Madagascar, che spesso prende l’iniziativa di lavare i piatti quando non tocca a lei, per amore di qualcuna che vede stanca. Lascia la cucina pulita ed è felice di aver amato. Quando non capivo ancora l’italiano, Sein, della Corea, traduceva sempre con Google le sue chat sul gruppo di WhatsApp al cinese per me. Marta, italiana, è sempre molto propositiva e creativa, a volte con proposte un po’ “pazze” che rendono la nostra “famiglia” più coesa. Isa, della Colombia, è bravissima ad esprimere l’amore con parole e col corpo, con piccole note affettuose e caldi abbracci. Ana, dell’Argentina, ha scelto tra un mucchio di braccialetti quello difettato, lasciando alle altre quelli integri, con un amore molto umile. Solo perché una volta ho elogiato il suo profumo, Juli, coreana, l’ha messo inavvertitamente nella mia borsa prima di partire.

Per il futuro, dopo Loppiano, non ho ancora piani troppo specifici ma, con alcune risposte in più, ho una direzione: non continuerò a lavorare nella progettazione di abbigliamento. Soddisfare il mercato consumistico mi fa sentire vuota. Credo che oltre la bellezza dell’apparenza ne esista una più profonda, degna della mia esplorazione. Voglio fare qualcosa di più significativo: aiutare gli altri a comprendere meglio se stessi ed essere in grado di stabilire una relazione sana e amorevole con gli altri. Lo farò forse attraverso l’arteterapia, oppure costruendo una community su uno stile di vita di questo tipo, aiutando le persone nella loro crescita spirituale e personale.

Qui a Loppiano è pieno di artisti di talento, disponibili e pieni di energia. Vedo in loro quello che voglio essere. Ho scoperto quale dovrebbe essere l’essenza della vita: non è il perseguimento di standard di vita materiali. La capacità di rendermi felice sta nell’amare gli altri, nell’accettare il loro amore, nel trasformare l’infelicità con l’amore, anche col perdono e la misericordia. L’amore ci fa recuperare l’innocenza. Solo quando la tua mente è pura, sai amare.

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