Il riposo secondo Francesco

Ecologia del cuore. Riposo. Contemplazione. Compassione. Le parole del papa alla preghiera dell'Angelus e il commento di alcuni esperti del settore.

«Abbiamo bisogno di una “ecologia del cuore”, che si compone di riposo, contemplazione e compassione. Approfittiamo del tempo estivo per questo!». Nella preghiera dell’Angelus di domenica scorsa papa Francesco appare con il volto pallido, un po’ dimagrito, provato a 84 anni da un intervento chirurgico e ancora in fase di convalescenza. Nel suo discorso torna sul tema del riposo e del «pericolo di lasciarsi prendere dalla frenesia del fare, cadere nella trappola dell’attivismo, dove la cosa più importante sono i risultati che otteniamo e il sentirci protagonisti assoluti». Il rischio è continuare a correre, consumare in fretta anche le ferie. «Dalle corse del lavoro alle corse delle ferie». Per riposarsi suggerisce di ritornare al cuore delle cose, al riposo anche del cuore. Al contrario del correre, il papa indica che occorre «fermarsi, stare in silenzio, pregare». «Impariamo a sostare, a spegnere il telefonino, a contemplare la natura, a rigenerarci nel dialogo con Dio».

Il riposo diventa parte essenziale del lavorare: l’altra faccia della medaglia. Come la contemplazione lo diventa della compassione. Senza l’una non c’è neanche l’altra. La compassione che è lo stile di Dio nasce anche dalla fonte del vero riposo che è contemplare la presenza di Dio in noi, nella natura, negli altri. «Se impariamo a riposare davvero, diventiamo capaci di compassione».

Il saper riposare, saper staccare da tutto, diventa non una fuga esoterica, ma l’occasione per poter veramente amare il prossimo.

Abbiamo chiesto ad alcuni esperti di vacanze, di turismo e di “riposo” una loro opinione sulle parole del papa. Cristina Menghini ha percorso più di 35 mila chilometri a piedi (troverete la sua storia nel numero di settembre di Città Nuova) e ora è una guida ambientale ed escursionistica. «Spesso – commenta – consideriamo il tempo del riposo come un premio del lavoro svolto. Io credo invece che il riposo debba essere parte attiva e fondamentale nello svolgimento di qualsiasi attività e che debba essere ben programmato anche nei momenti di lavoro più intensi». Nella sua esperienza, infatti, osserva come il riposo non solo attenua lo stress psico-fisico, ma aiuta nel recupero di quelle energie fondamentali per svolgere un’attività con atteggiamento attento, positivo e propositivo. «Non è quindi sufficiente riposarsi solo quando si è stanchi, ma è fondamentale programmare il riposo anche prima e durante un’attività per permettere al nostro corpo e alla nostra mente di mantenere sempre alta l’energia, l’attenzione e la motivazione».

C’è una correlazione tra cuore e accoglienza del prossimo. «Lo noto quando sono in cammino. Se rispetto le pause lungo il percorso, arrivo alla meta meno stanca e con maggiore voglia di interagire e confrontarmi con le persone. Se invece cammino senza sosta arrivo alla meta forse prima, ma talmente stanca che preferisco non avere contatti con nessuno. E questo, per il cuore, è grande perdita».

«Papa Francesco – chiosa Irene Bongiovanni, presidente nazionale di Confcooperative turismo, sport e cultura – ci aiuta a comprendere come sia necessario riposare per poter trovare le risposte e la giusta via rispetto alle grandi questioni che siamo chiamati ad affrontare. Abbiamo bisogno di “tornare al cuore delle cose”, di ritrovare la via che ci porta allo stare bene con noi e con gli altri. È questo il tempo, è questo il momento di non cadere ancora nella frenesia, ma di dedicarsi a uno sguardo contemplativo verso l’oggi e verso il domani».

Confcooperative è promotrice di una originale iniziativa dal nome Cooperazione in cammino, un’esperienza di turismo lento, con protagonisti territorio, cooperative e viaggiatori proprio «perché i Cammini possono essere una delle strade che ci permette di trovare riposo, contemplazione e compassione. Camminare ci fa cambiare sguardo. Camminare può essere la via per una nuova ecologia del cuore. Abbiamo bisogno di non vanificare questo tempo e di trasformare dolore, paura e preoccupazione in un rinnovato sguardo di speranza verso una vita di amore e di pace».

Simone Bozzato è un Geografo, docente all’Università Tor Vergato di Roma, esperto anche di turismo. «Papa Francesco – dice – ci presenta una forma universale di approccio etico del modo di vivere, ci fornisce il senso di una percezione diversa del rapporto con sé stessi, con il riposo e quindi anche con lo spazio, i luoghi. Ci indica un senso diverso di relazione con l’ambiente e questo si interfaccia anche con il modo di fare vacanza, con il senso di responsabilità da avere verso le persone e ogni cosa. Il tema dell’ecologia del cuore, un neologismo, lega tutto. Dal tema personale fino all’ecologia. Vita interiore e ambiente perché siamo tutti collegati».

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