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Il rinnovamento della Chiesa attraverso le buone pratiche nelle parrocchie

di Alba Cobos Medina

Le buone pratiche di 200 parrocchie leader nel rinnovamento pastorale in Spagna sono state analizzate nello studio Buone pratiche nelle parrocchie. Studio sull’evangelizzazione delle parrocchie in Spagna, presentato a Valencia.

Un momento del Congresso delle buona pratiche nella parrocchie (foto di Alba Cobos Medina)

Le istituzioni ecclesiastiche si trovano in un periodo di trasformazione di fronte all’attuale crisi della fede. È in questo contesto che si inserisce il progetto Buone pratiche nelle parrocchie. Studio sull’evangelizzazione delle parrocchie in Spagna, che mira a guidare le parrocchie nel loro rinnovamento pastorale. I risultati di questa ricerca e gli strumenti che ne derivano sono stati presentati al 1° Congresso delle Buone Pratiche nelle Parrocchie, tenutosi il 24 e 25 febbraio nell’auditorium dell’Università Cardenal Herrera – CEU e del Seminario di Moncada, nella provincia di Valencia.

Di fronte a una società in costante cambiamento, è urgente affrontare il rinnovamento nella Chiesa. A tal fine, è essenziale lavorare nella struttura ecclesiastica più vicina agli uomini e alle donne comuni: le parrocchie. È in quest’ottica che il progetto Buone pratiche nelle parrocchie. Studio sull’evangelizzazione delle parrocchie in Spagna, lanciato da un’équipe multidisciplinare e interuniversitaria di ricercatori della Facoltà di Teologia San Vicente Ferrer di Valencia.

Al congresso ha partecipato, tra gli altri, il principale ricercatore del progetto, José Santiago Doménech, dottore di ricerca in Filosofia, laureato in Teologia e Scienze Fisiche, professore presso la Facoltà di Teologia di Valencia e sacerdote diocesano. Doménech ha spiegato che questo studio è nato da una preoccupazione per la vita delle parrocchie «su cosa sta accadendo e cosa si può fare» per rivitalizzare questi spazi, che si trovano in un momento di crisi e di cambiamento di paradigma. Da parte sua, un altro dei ricercatori, Agustín Domingo Moratalla, dottore di ricerca in Filosofia e docente di Filosofia morale e politica presso l’Università di Valencia, ha sottolineato che questi spazi devono essere rivendicati come «una memoria del legame umano, uno spazio di accoglienza e integrazione dove tutte le generazioni si sentano benvenute».

Il risultato dello studio ha comportato la generazione di una serie di buone pratiche, basate sull’analisi di quelle realizzate in più di 200 parrocchie in tutta la Spagna, punti di riferimento nel campo della conversione pastorale. Domingo Moratalla ha spiegato che questo modo di procedere permette di condividere le esperienze di successo in questi spazi e si spera che ciò serva da «impulso per avviare sempre più processi di trasformazione». Questa metodologia incoraggia anche il lavoro in rete nella comunità religiosa.

Non esiste una formula magica o un algoritmo che permetta questo rinnovamento, spiegano i promotori dello studio. Per dirla con le parole di un altro dei ricercatori, Cristian Camus Soto, consulente di applicazioni informatiche, analista di dati e project manager, «non esiste un modello di parrocchia evangelizzatrice e missionaria. Non ci sono più modelli pastorali copia e incolla». Invece, ogni parrocchia deve stabilire il proprio modello pastorale «a partire dalla conoscenza di sé, della propria identità e cultura». In questo senso, «è fondamentale un cambio di mentalità, attraverso modalità di evangelizzazione che rispondano al proprio contesto socio-culturale, raggiungendo il cuore delle persone che si rivolgono alla parrocchia con i loro bisogni e generando spazi di evangelizzazione alla luce dell’azione dello Spirito Santo», spiega.

Si è anche scoperto, aggiunge Camus Soto, che c’è «un’aria di famiglia, l’azione dello Spirito Santo che soffia in luoghi diversi allo stesso tempo». Il ricercatore osserva: «È stato sconvolgente scoprire che diverse parrocchie, che non si conoscevano, avevano scoperto le stesse cose, letto gli stessi libri, attuato gli stessi metodi; in altre parole, stavano portando avanti le stesse pratiche, adattandole al loro contesto».

Sulla base dei risultati ottenuti, sono stati generati diversi strumenti che mirano ad aiutare le parrocchie nel loro rinnovamento pastorale. Così, oltre alle buone pratiche identificate, che possono essere consultate nella sintesi dello studio, è stato creato uno strumento web che permette alle parrocchie di rilevare a che punto sono nel processo di trasformazione pastorale e che offre anche una proposta di lavoro con una metodologia pastorale per migliorare in questo senso. Camus Soto sottolinea che, attraverso questa applicazione web, «la parrocchia potrà rivedere il suo processo a partire dalle Buone Pratiche, con indicatori che la aiutino a dialogare, discernere e prendere decisioni».

Gli organizzatori considerano un successo l’affluenza e la partecipazione al congresso, con più di 400 presenze accreditate, sia dalla Spagna che dall’estero. Durante le due giornate sono stati presenti leader dell’evangelizzazione e sono state condivise esperienze e metodi utili per le parrocchie nella conversione parrocchiale. In più, hanno partecipato alcune delle parrocchie che stanno conducendo questi processi di rinnovamento.

I risultati di questo studio saranno pubblicati in un libro e, inoltre, saranno sviluppate azioni di mentoring. Informazioni sullo studio e sullo strumento di valutazione parrocchiale sono disponibili sul sito web del Proyecto Parroquias. Secondo Doménech, questo lavoro favorisce «la lotta al sentimento di disfattismo e la semina della speranza». Per quanto riguarda il futuro, Camus Soto sottolinea che continueranno a lavorare, sia nell’accompagnare le parrocchie che vogliono iniziare questo processo, sia sul sito web: «Siamo un altro strumento al servizio della Chiesa, contribuendo con le nostre conoscenze e l’esperienza acquisita nel corso degli anni», conclude.

La renovación de la Iglesia a través de las buenas prácticas en las parroquias (testo originale in spagnolo)

Las buenas prácticas de más de 200 parroquias referentes en renovación pastoral del Estado español fueron analizadas en el estudio Buenas Prácticas en las Parroquias. Estudio sobre Parroquias Evangelizadoras en España, que se presentó el pasado febrero en València.

Las instituciones eclesiásticas se hallan en un momento de transformación ante la crisis de fe actual. En este contexto se inicia el proyecto Buenas Prácticas en las Parroquias. Estudio sobre Parroquias Evangelizadoras en España, que tiene como objetivo orientar a las parroquias en su renovación pastoral. Los resultados de esta investigación y las herramientas generadas a raíz de esta fueron presentadas en el I Congreso de Buenas Prácticas en las Parroquias, celebrado el 24 y 25 de febrero en el Paraninfo de la Universidad Cardenal Herrera – CEU y el Seminario de Moncada, en la provincia de València.

Ante una sociedad en constante cambio, aparece la necesidad y urgencia de abordar la renovación en la Iglesia. Para ello, resulta imprescindible trabajar en la estructura eclesiástica más cercana a los hombres y mujeres de a pie: las parroquias. Es con este afán con el que nace el proyecto Buenas Prácticas en las Parroquias. Estudio sobre Parroquias Evangelizadoras en España, puesto en marcha por un equipo de investigadores con carácter multidisciplinar e interuniversitario, desde la Facultad de Teología San Vicente Ferrer de València.

En el congreso participaron, entre otros, el investigador principal del proyecto, José Santiago Doménech, doctorado en Filosofía, licenciado en Teología y en Ciencias Físicas, profesor de la Facultad de Teología de València y sacerdote diocesano. Doménech explicó que este estudio aparece a partir de una inquietud por la vida de las parroquias «sobre qué ocurre y qué se puede hacer» para revitalizar estos espacios, que se hallan en un momento de crisis y cambio de paradigma. Por su parte, otro de los investigadores, Agustín Domingo Moratalla, doctorado en Filosofía, y catedrático en Filosofía Moral y Política de la Universitat de València, señaló que estos espacios deben ser reivindicados como «memoria de vínculo humano, un espacio de acogida e integración donde todas las generaciones se sientan bienvenidas».

El resultado del estudio supuso la generación de una serie de buenas prácticas, a partir del análisis de las que se llevaban a cabo en más de 200 parroquias de toda España, referentes en el campo de la conversión pastoral. Domingo Moratalla explicó que esta forma de proceder permite compartir las experiencias de éxito en estos espacios y se espera que esto sirva de «impulso para que, cada vez más, se inicien procesos de transformación». Asimismo, con esta metodología se fomenta el trabajo en red en la comunidad religiosa.

Para que se dé esta renovación no existe una fórmula mágica o un algoritmo, explican los promotores del estudio. En palabras de otro de los investigadores, Cristian Camus Soto, consultor de aplicaciones informáticas, analista de datos y gestor de proyectos, «no hay un modelo de parroquia evangelizadora y misionera. Se ha acabado lo de copiar y pegar modelos pastorales». En lugar de eso, cada una debe establecer su propio modelo pastoral «desde el autoconocimiento de su identidad y cultura». En este sentido, resulta clave «un cambio de mentalidad, mediante formas de evangelizar que respondan a su contexto sociocultural, llegando al corazón de las personas que vienen con sus necesidades a la parroquia y generando espacios para evangelizar a la luz de la acción del Espíritu Santo», explica.

También se ha descubierto, explica Camus Soto, que existe «un aire de familia, la acción del Espíritu Santo soplando en diferentes lugares al mismo tiempo». El investigador apunta: «Fue sobrecogedor descubrir que varias parroquias, que no se conocían, habían descubierto las mismas cosas, leído los mismos libros, implementado los mismos métodos; dicho de otra forma, estaban realizando las mismas prácticas adaptándolas a su contexto».

A partir de los resultados obtenidos, se han generado diversos instrumentos que pretenden ayudar a las parroquias en su renovación pastoral. Así, aparte de las buenas prácticas extraídas, que se pueden consultar en el resumen del estudio, se ha creado una herramienta web que permite a las parroquias detectar en qué momento del proceso de transformación pastoral se hallan, y que ofrece, además, una propuesta de trabajo con metodología pastoral para mejorar en este sentido. Señala Camus Soto que, a través de esta aplicación web, «la parroquia podrá revisar su proceso desde las Buenas Prácticas, con indicadores que le ayuden a dialogar, discernir y tomar decisiones».

Los organizadores valoran la asistencia y participación en el congreso como un éxito, con más de 400 asistentes acreditados, tanto de España como del extranjero. A lo largo de los dos días se contó con la presencia de referentes en evangelización, y se compartieron experiencias y métodos que son útiles para las parroquias en la conversión parroquial. También participaron algunas de las parroquias que están liderando estos procesos de renovación.

Los resultados de este estudio serán plasmados en un libro y, además, se desarrollarán acciones de mentoring. Tanto la información sobre el estudio como la herramienta de evaluación de parroquias se puede encontrar en la página web Proyecto Parroquias. Este trabajo favorece, según apunta Doménech, a «combatir la sensación de derrotismo y sembrar la esperanza». En cuanto al futuro, Camus Soto apunta que continuarán trabajando, tanto en el acompañamiento a las parroquias que quieran iniciar este proceso, como en la web: «Somos un instrumento más al servicio de la Iglesia, aportando desde el conocimiento y experiencia obtenidos durante estos años», señala.

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