Riconciliare pensiero e azione in una società capace di rinnovarsi

Chiara Lubich pensa a una sociologia che promuove nuova umanità. Ma per accettare questa sfida deve diventare scienza più sociale, a servizio della socialità, non solo della conoscenza, cercando nuovi modi di essere società.

È il paradigma dell’amore riconsiderato, verso forme inedite di pensare e pensarsi in relazione. È lo sforzo che altre scienze hanno fatto durante il secolo scorso, aprendo nuove prospettive al proprio pensiero, verso mondi possibili. Possono diventare ambienti generativi di umanità, meno separata e più capace di amarsi, ripartendo dalle proprie radici vitali. Osservare e spiegare non basta, se non diventa prendersi cura, amore che vivifica le capacità e potenzialità. Come la notte e l’alba preparano nuova vita ogni giorno, anche pensiero e azione possono fare altrettanto, in una società più capace di rigenerarsi. Non è velleità, ma sforzo necessario, per evitare la deriva della autoreferenzialità, che non è nuova umanizzazione.

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