Riapre la sala dell’Immacolata

Dopo quattro anni di restauro, restituita ai visitatori il salone affrescato da Francesco Podesti.
sala dell'immacolata musei vaticani

Riapre ai visitatori la sala dell’Immacolata nei Musei Vaticani, dopo quattro anni di restauro. L’ampio salone in genere è percorso di fretta dai turisti, dato che subito dopo si aprono le stanze di Raffaello. Ed è proprio al pittore di Urbino che si richiama lo stile dei grandi affreschi parietali di questo ambiente che il papa Pio IX volle fosse decorato dal marchigiano Francesco Podesti fra il 1856 e il 1865. Artista di formazione accademica, noto per i dipinti storici e ottimo ritrattista, Podesti si proponeva di seguire lo stile “semplice” e “naturale” del Sanzio, ma conosceva bene anche i quadri storici di David e di Ingres, come L’incoronazione di Napoleone (Louvre) o Pio VII (Cappella Sistina), punti di riferimento per una pittura “grandiosa e “illustrativa”.

 

Pio IX infatti, che nel 1854 aveva proclamato il dogma dell’Immacolata Concezione, desiderava che l’evento di fede venisse celebrato con quella eloquenza e “pietà” con cui alcuni pontefici suoi predecessori – come Giulio II o Sisto V – avevano esaltato momenti importanti della storia cattolica, come il miracolo di Bolsena o il Concilio di Trento. Gli affreschi, che raffigurano dispute teologiche intorno all’Immacolata, le predizioni bibliche e la devozione di Pio IX, trovano l’apice nella vasta scena della Proclamazione del dogma da parte del papa.

 

Podesti offre una ricostruzione storica dell’evento, mostrando notevole facilità ritrattistica, uso smagliante del colore e della luce. Soprattutto, coglie un momento particolarmente significativo e storicamente documentato della cerimonia: quando il papa si alzò per proclamare il dogma, un raggio di sole filtrò dalla finestra della basilica vaticana e ne illuminò radiosamente il volto. Fu subito interpretato dall’animo sensibile del pontefice e dai presenti come un segno esterno della benedizione celeste. Infatti, nell’affresco, Pio IX ha lo sguardo diretto verso la Trinità, raffigurata in alto insieme a tutto il paradiso di angeli e santi, mentre al centro c’è l’Immacolata “vestita di luce”, come dice l’Apocalisse, nel passo che tradizionalmente viene riferito alla Vergine.

 

I dipinti di questa sala trasmettono, nel loro stile classicheggiante, anche oggi la fede intensa del papa verso il dogma mariano, risultandone una illustrazione eloquente e devota, come era nei desideri del pontefice.

Per una storia dell’opera e del restauro, si consiglia il volume La Sala dell’Immacolata di Francesco Podesti. Storia di una committenza e di un restauro curato da Micol Forti, edito dalla Libreria editrice vaticana.

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