Religioni e futuro dell’Europa

La Commissione europea ha ospitato otto rappresentanti di organizzazioni religiose di vari Paesi per discutere di come affrontare le sfide che attendono il continente. Nell'ambito della settimana Good News

Le istituzioni dell’Unione europea (UE) hanno iniziato approfondite discussioni sul futuro dell’Europa a tutti i livelli: con i cittadini, con le imprese, con le istituzioni civili e religiose. Per questo che il vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans, ha ospitato una riunione con otto rappresentanti di organizzazioni religiose europee per discutere del tema: “Il futuro dell’Europa: affrontare le sfide con azioni concrete”. Tali iniziative sono importanti per coinvolgere i rappresentanti delle varie organizzazioni politiche, religiose, economiche, accademiche, presenti in Europa, ma anche i semplici cittadini europei che possono in tal modo far sentire la loro voce.

L’incontro, tenutosi l’8 ottobre 2018, fa seguito alla riunione con i leader religiosi tenutasi il 7 novembre 2017, ed è stata dedicato a come sviluppare un’Unione attiva e basata sui valori. I partecipanti si sono concentrati sulle principali sfide strategiche che attendono del prossimo anno e sulle prospettive dopo le elezioni del Parlamento europeo. Hanno anche discusso di come gestire la migrazione, l’integrazione sociale e la sostenibilità del nostro modo di vivere, raccomandando azioni concrete per il futuro.

Il rev. Christian Kriege, presidente della Conferenza delle chiese europee (CEC), sostiene che «come Chiese siamo preoccupati per le sfide affrontate dall’Europa, non solo quelle che abbiamo sollevato nella lettera aperta della CEC sul futuro dell’Europa, ma anche le questioni legate al lavoro e, soprattutto, a come affrontare le paure. Dobbiamo lavorare per creare fiducia nel futuro e nel bene comune dell’Europa».

Mons. Mariano Crociata, vescovo di Latina e vicepresidente delle Conferenze episcopali dell’Unione europea, parlando dei temi discussi durante l’incontro si è concentrato su quello della paura, affermando che «dobbiamo ascoltare e comprendere gli elementi che costituiscono la paura. Queste sono le paure che si esprimono nelle reazioni politiche. Non dobbiamo semplicemente negare queste paure, ma dobbiamo riconoscerle e affrontarle nelle nostre comunità».

Frans Timmermans, conscio che «l’Europa è la patria di persone di molte confessioni diverse e ogni europeo ha il diritto di professare la propria fede in pace e in sicurezza», ha dichiarato che, «in previsione delle elezioni europee dell’anno prossimo, ho rassicurato i partecipanti alla riunione di oggi sul fatto che la Commissione europea continuerà a denunciare ogni forma di discriminazione o attacco contro le loro comunità e a difenderle. Ciascun cittadino europeo avrà l’opportunità di plasmare il nostro futuro andando a votare l’anno prossimo. Ho invitato i convenuti ad impegnarsi attivamente nel processo politico e a incoraggiare le loro comunità a fare altrettanto. Possiamo praticare culti differenti, ma i nostri valori sono universali, come il nostro impegno a favore della democrazia e dell’uguaglianza».

Gli incontri ad alto livello si tengono oramai regolarmente tra la Commissione europea e le Chiese e le organizzazioni religiose, filosofiche e non confessionali presenti in Europa, dopo che sono stati avviati dalla stessa Commissione europea nel 2009, quando tale dialogo è stato sancito nell’articolo 17 del Trattato di Lisbona. L’incontro dell’8 ottobre è il quattordicesimo.

Al dialogo con i rappresentanti religiosi, che è ora sotto la responsabilità del vicepresidente Timmermans, hanno partecipato il metropolita Athanasios di Acaia, rappresentante permanente della Chiesa di Grecia presso l’Unione europea, l’Imam Khalid Benhaddou, della moschea El Fath di Gent (Belgio), mons. Mariano Crociata, vescovo di Latina, primo vicepresidente delle Conferenze episcopali dell’Unione europea, il rabbino Albert Guigui, rabbino capo di Bruxelles e rappresentante permanente alla Conferenza dei rabbini europei, mons. Antoine Herouard, vescovo ausiliare di Lille (Francia), presidente della commissione per gli affari sociali delle Conferenze episcopali dell’Unione europea, Robert Innes, vescovo anglicano in Europa, Frank July, presidente vescovo di Württemberg, Chiesa evangelica in Germania (EKD) e presidente della Commissione EKD sull’Europa, il rev. Christian Krieger, presidente della Chiesa protestante riformata alsaziana e della Lorena, presidente della Conferenza delle chiese europee.

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