Relazioni di cura e cura della relazione

Il “prendersi cura” di tutte le dimensioni del paziente ha ripercussioni positive anche sugli operatori sanitari, permettendo di sperimentare un ambiente assistenziale realmente “terapeutico”, nel significato più ampio del termine e per ogni persona coinvolta nella relazione di cura. Articolo tratto dall'ultimo numero di Nuova Umanità (4/2019)
Ospedale

Ogni domanda di cura contiene anche un’esigenza di relazione. Ignorare questa dimensione significherebbe ridurre la medicina ad applicazione di una tecnica, a una prestazione di servizi, mentre in primo luogo è l’incontro con una persona. Il processo assistenziale non può essere considerato un protocollo da scomporre in procedure, perché vi è implicata una dimensione umana imprevedibile, non standardizzabile, da giocare dentro la relazione personale, reciprocamente

Ogni domanda di cura contiene anche un’esigenza di relazione. Ignorare questa dimensione significherebbe ridurre la medicina ad applicazione di una tecnica, a una prestazione di servizi, mentre in primo luogo è l’incontro con una persona. Il processo assistenziale non può essere considerato un protocollo da scomporre in procedure, perché vi è implicata una dimensione umana imprevedibile, non standardizzabile, da giocare dentro la relazione personale, reciprocamente. Il “prendersi cura” di tutte le dimensioni del paziente ha ripercussioni positive anche sugli operatori sanitari, permettendo di sperimentare un ambiente assistenziale realmente “terapeutico”, nel significato più ampio del termine e per ogni persona coinvolta nella relazione di cura.

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