Quelli che sanno attendere

Gli azzurri conquistano sei medaglie al Grand Prix di Judo disputato a Rotterdam nel fine settimana.
Judo

Lontano dai riflettori dei media, che sembrano avere spazio sempre e solo per determinati sport, tanti atleti di tante diverse discipline sportive hanno già cominciato il lungo percorso che porterà i migliori di loro ai Giochi di Londra del 2012. Nello scorso fine settimana, per quanto riguarda ad esempio il judo, si è gareggiato a Rotterdam, in Olanda, uno dei paesi dove questo sport vanta una lunga tradizione. In palio punti importanti per la qualificazione olimpica, e le soddisfazioni per i colori azzurri non sono mancate.

 

Francesco Faraldo è arrivato secondo nella categoria riservata agli atleti con un peso inferiore ai 66 Kg, stesso piazzamento ottenuto da Erica Barbieri nei 70 Kg, mentre Elio Verde (60Kg), Antonio Ciano (81 Kg), Paolo Bianchessi (+100 Kg) e Lucia Tangorre (+78 Kg) si sono aggiudicati la medaglia di bronzo. Grazie a questi piazzamenti i nostri ragazzi hanno scalato diverse posizioni nel ranking mondiale e adesso la qualificazione a cinque cerchi è per loro un po’ più vicina.  

 

La nazionale italiana ultimamente è stata profondamente rinnovata risultando, a livello mondiale, una di quelle che nel quadriennio olimpico in corso ha inserito più giovani. Dopo le ultime Olimpiadi si sono ritirati, infatti, dalle competizioni Pino Maddaloni, Lucia Morico e Ylenia Scapin, atleti che negli ultimi anni hanno fatto la storia del judo tricolore. Adesso in nazionale ci sono meno leader, ma il fatto di essere quasi tutti allo stesso livello è vissuto come un punto di forza.

 

Si perde e si vince tutti insieme, ci si incita e ci si aiuta a vicenda, in altre parole si fa gruppo (cosa di non poco conto considerando che stiamo pur sempre parlando di uno sport individuale!). Negli ultimi campionati del mondo, disputati a Tokyo ad inizio settembre, la nazionale azzurra è tornata a casa senza medaglie. Ma i nostri ragazzi stanno crescendo e l’appuntamento con un risultato di prestigio è solo rimandato. Si tratta di saper aspettare il proprio turno, senza fretta. Come hanno saputo fare i “veterani” Antonio Ciano ed Erica Barbieri.

 

Ciano, 29 anni, è un judoka ricco di talento, dotato di un forte agonismo e di una tecnica sopraffina. Grazie ai risultati conseguiti sul tatami, Antonio si era conquistato il diritto a rappresentare il nostro Paese alle ultime Olimpiadi di Pechino del 2008, ma alla fine è stato escluso per far posto a Pino Maddaloni, già medaglia d’oro a Sidney 2000. «La cosa mi ha pesato un poco, ma io sono cristiano evangelico e so che prima o poi il momento della felicità arriva per tutti», replica a chi gli ricorda quel momento difficile. E in effetti lo scorso anno, al primo campionato europeo della sua carriera, ha vinto uno splendido argento.

 

La Barbieri, 29 anni anche lei, era invece l’azzurra che avrebbe dovuto rappresentare l’Italia alle Olimpiadi del 2008 nella categoria delle atlete con un peso fino a 70 Kg. Come Ciano, si era guadagnata questo diritto sul tatami. Poi, per le strane coincidenze del destino, succede che la già citata Ylenia Scapin, una vera fuoriclasse che ha saputo restare ai vertici di questo sport per tantissimi anni, decide di cambiare categoria di peso soffiandole all’ultimo minuto il posto per Pechino. <<La delusione è stata grande, inutile negarlo. Ma niente recriminazioni: lei meritava la convocazione, è stata solo una concomitanza sfortunata per me. Magari mi rifarò a Londra». Quinta lo scorso anno al mondiale, adesso Erica è stabilmente tra le migliori al mondo nella sua categoria.

 

Nonostante alcune forti delusioni Antonio ed Erica hanno saputo attendere per anni il proprio turno, senza polemiche, continuando ad allenarsi con ancora maggiore determinazione. Così adesso si stanno prendendo delle belle soddisfazioni e proprio il loro esempio risulta da traino per un giovane, ma promettente gruppo del judo italiano. 

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