Volevo comprare un gioco molto conosciuto, così sono andato al mercato e l’ho comprato. Arrivato a casa l’ho installato subito e ho cominciato a giocare. Ma mentre lo provavo non riuscivo a divertirvi. Anzi, mi sentivo male (non fisicamente), perché c’erano tante cose volgari e brutte che mi faceva avere la coscienza sporca.
Sono stato molto agitato, finché ho deciso di disinstallare il gioco e buttarlo via. Non so cosa mi abbia spinto a farlo, ma da quel momento ho sentito che si era cancellato quel peso che mi sporcava il cuore.
Però restava un problema: mio fratello non voleva buttare il gioco perché, mi diceva, «abbiamo speso 19,99 euro per niente», e si è arrabbiato con me. Io continuavo a dirgli che c’era in gioco il nostro amore e non i soldi, ma lui sembrava non capiva.
Adesso, però, non mi pento di quanto ho fatto, anzi ne sono felice e lo è anche mio fratello: il giorno seguente abbiamo ricominciato a volerci bene. Bisognava però ancora comunicare tutto questo al papà: come spiegarglielo? La mamma era pronta a farlo, ma al mattino seguente, appena sveglio, sono andato accanto a mio papà che era ancora a letto e gli ho detto tutto.
Con mia grande gioia mi ha ringraziato perché ho trovato il coraggio di farlo personalmente e gli ho spiegato il motivo.