Quel laboratorio di laicità positiva

Famiglie
Ogni tanto spunta nel dibattito socio-politico l’eterna questione della laicità delle istituzioni. Ma che significa laicità? Poche parole hanno assunto nel tempo tanti significati (spesso contradditori) come questa. C’è la laicità di uno Stato che reprime ogni espressione religiosa arrogandosi il diritto di riconoscerne o meno la liceità; c’è quella che garantisce la libertà di fede e di culto, e ne pone alcuni valori a fondamenta istituzionale (come da noi il matrimonio monogamico); c’è il laicismo che persegue l’obiettivo di relegare ogni fede nella sfera del privato e ne respinge qualsiasi ruolo pubblico e rilevanza civile e sociale; e c’è la laicità classica che distingue il vulgo dai chierici; e potrei continuare a lungo. Il punto che scatena di solito le polemiche, è il confronto sui cosiddetti temi eticamente sensibili: dall’aborto all’eutanasia, dai matrimoni omosessuali al testamento biologico. Allora inizia il duello e i vari partiti si schierano, dimenticando che non può esistere un partito dei laici, in quanto un laico non può essere di parte ma super partes per definizione. Chi in democrazia si arroga il monopolio della laicità, uccide anzitutto la laicità stessa. A me piace molto l’etimo greco di questa parola: laòs, popolo. Ed ho sempre costatato che i più begli esempi di laicità vissuta aperta e positiva (per dirla coi termini usati dal papa a Parigi) vengono dalle famiglie, quelle che il popolo lo creano effettivamente. Non solo. Se c’è una scuola per eccellenza di laicità, questa è proprio la famiglia. Le ragioni sono sotto gli occhi di tutti. Si sa che uno la sogna, magari la progetta, ma poi accoglie ed ama quella che gli arriva. Dolori, sospensioni, preoccupazioni, angosce per le strade prese dai figli, vergogna magari per qualcosa di brutto che stanno vivendo non condizionano il pasto pronto all’ora giusta, l’attesa e l’accoglienza, di giorno e di notte. E se si discute, magari violentemente, si consumano tensioni e ribellioni, si incuneano silenzi, è altrettanto vero che si seminano verità che fioriranno. Le idee restano diverse? Ma certo, la famiglia è convivenza di diversi per antonomasia. Famiglie così ognuno di noi ne ha conosciute tante, sorgenti vive di una laicità che è esercizio di misericordia per l’umanità e profezia di una società migliore.

I più letti della settimana

Chiara D’Urbano nella APP di CN

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons