Quel che nasce dal vangelo o tende all’unità

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Walter Pollmer ride alla mia idea di presentare la varietà dei gruppi evangelici in un breve articolo, per giunta per dei lettori cattolici! Impossibile. Comunque – mi concede – è una sfida interessante . La competenza per portare a buon fine una tale impresa non gli manca. Fratel Walter, in effetti, è membro celibe di una fraternità evangelica, vive nel Centro ecumenico di Ottmaring a stretto contatto col Movimento dei focolari e si sente particolarmente chiamato a servire l’unità dei movimenti evangelici. La cosiddetta vita comunitaria è un fenomeno abbastanza nuovo nella Chiesa evangelica in Germania. Fratel Walter indica due motivi. Il primo è storico: fino all’Ottocento, infatti, le Chiese evangeliche in Germania dipendevano molto dai principi regionali; qua e là si riscontrava qualche risveglio spirituale, però solo di portata locale. Il secondo motivo è più teologico: la strada tracciata da Lutero era agli inizi una via fuori dai conventi. Nella ricerca della libertà evangelica, il riformatore si sentiva costretto a rompere con tutte le autorità ecclesiali di allora. Numerosi conventi – visti come sistemi di oppressione – venivano perciò chiusi e sciolti. Fino ad oggi, perciò, nella mentalità evangelica sopravvive il sospetto che una vita di comunità crei una qualche forma di dipendenza che potrebbe interporsi al legame diretto della persona con Dio. È stato il crollo dei sistemi politici e dei valori al tempo delle guerre mondiali che ha preparato il terreno alla riscoperta della vita comunitaria nel mondo evangelico. Sono nate in quell’epoca delle comunità di persone chiamate alla sequela di Gesù e ad una vita consacrata – spesso orientata ai consigli evangelici. Si danno una regola e riconoscono tra di loro un responsabile, curano tempi di preghiera e l’eucaristia comune. Alcune si dedicano prevalentemente alla contemplazione, altre all’impegno sociale o all’annuncio del vangelo. Queste aggregazioni sono chiamate comunità quando si tratta di convivenze di celibi. Alle fraternità, invece – come ad esempio alla Fraternità della Croce di Fratel Walter Pollmer -, possono aderire anche sposati e famiglie. Inoltre, esistono delle comunità di famiglie. Da circa vent’anni, comunità e fraternità – in Germania raggiungono la cinquantina – sono in contatto tra di loro, e la Chiesa evangelica ha incaricato un vescovo di accompagnarle. Fin qui il discorso è abbastanza semplice – spiega Fratel Walter -, perché in fondo non ci si discosta molto dal mondo delle associazioni e degli ordini cattolici. Ma ora entriamo in una varietà che forse potrà apparire sconcertante!. Dopo il 1968, ad esempio, sono nate le cosiddette comunità terapeutiche, che offrono aiuto – con uno spirito cristiano – a varie forme di dipendenza, oppure a problemi di carattere psichico o sociale. Alcune di tali comunità sono inserite nella corrente carismatica, e altre in quella evangelicale (vedi il box Correnti); alcune hanno un carattere ecumenico, altre riuniscono persone di una sola confessione cristiana. Simili ad esse sono anche i centri di vita, che vogliono offrire un aiuto per la vita di fede. Sono composti da singoli o da famiglie, che per un periodo più o meno lungo vivono insieme, in intensa comunione. A loro si aggiungono, poi, ma per brevi periodi, soprattutto dei giovani. Alcuni dei membri di tali centri lavorano anche nella pastorale matrimoniale, oppure offrono esercizi spirituali alle parrocchie. L’annuncio chiaro e provocatorio del Vangelo è lo scopo delle Comunità per l’evangelizzazione e la missione. Hanno propri centri di formazione, ad esempio più di venti Scuole della Bibbia nei paesi di lingua tedesca. In questi gruppi gioca un ruolo importante la parola risveglio; intendono con questo che in una regione tanti vengono convertiti a Dio. La meta è una donazione cosciente e dichiarata della propria vita a Gesù Cristo come Salvatore e Signore. Vi sono poi le cosiddette iniziative per le città: il loro impegno si concentra su alcuni centri urbani, come ad esempio l’iniziativa Nehemia a Karlsruhe. Si tratta di una comunità di vita, formata da circa 100 adulti e 65 bambini provenienti da varie chiese, che tesse una rete tra diverse parrocchie e comunità, soprattutto con dirigenti, parroci e pastori, offre corsi di fede e culti di lode, ma anche azioni sociali per gli indigenti della città. Pure orientati al servizio della loro città, ma di tutt’altra tradizione, sono le Associazioni cristiane di giovani uomini (Ymca, e le Ywca per le donne). Fondate nel 1844 a Londra, hanno avuto una forte diffusione dapprima in ambito anglosassone, mentre in Germania la prima comunità è nata nel 1883, a Berlino. Oggi la loro federazione mondiale raggiunge in oltre 120 paesi più di 30 milioni di persone. Anche se le Ymca e le Ywca sono vicine alle correnti pietistiche-evangelicali, il loro motto – che tutti siano uno – dimostra un atteggiamento ecumenico. Punto fondamentale della loro azione è il lavoro con i giovani, allo scopo di orientare la vita a Gesù Cristo e al servizio degli uomini e delle donne. Fratel Walter si rende conto che l’elenco che presenta non può non provocare alcune domande. Ma vuol finire – brevemente – la sua lista: vi sono comunità che si dedicano preferibilmente al rinnovamento della società, ad esempio nella pedagogia, nella famiglia, nell’ecologia; altri gruppi che si concentrano esclusivamente sul matrimonio e sulla famiglia; altri che danno una mano alle parrocchie; non mancano associazioni di persone che vogliono testimoniare il cristianesimo nella propria professione, da medico, da giornalista, da imprenditore” Ma chi tiene insieme tutto questo fervore? Chi potrebbe mai ordinarlo? Fratel Walter risponde con un sorriso a questa domanda tipicamente cattolica. Come evangelici – spiega – non conosciamo un magistero, un ordine ecclesiastico generale, anche se alle volte se ne potrebbe sentire un certo desiderio . Praticamente ogni cristiano può fondare una sua comunità. Gli stessi evangelici spesso si lamentano della frammentazione che ne viene fuori. Fratel Walter, però, è ottimista: In tante comunità prima o poi si fa strada una certa tensione verso la fratellanza, per una comunione nello Spirito, voi cattolici direste all’unità, commenta facendo riferimento alla sua lunga esperienza nell’assistenza spirituale di tanti di quei gruppi. Ciò che viene dallo Spirito santo – prosegue -, ciò che nasce dal vangelo e serve a costruire il corpo mistico di Cristo, tende anche all’unità. È questa tendenza che – dopo una naturale fase di costituzione – porta numerosi di questi gruppi a cercare un contatto con altre comunità, a formare una rete e a collaborare tra di loro. Ne dà un buon esempio il cosiddetto incontro di responsabili, una conferenza annuale che riunisce dal 1969 i responsabili di oltre 120 diverse comunità. Insieme ascoltano la parola di Dio, cercano di capire ed approfondire la propria vocazione ed il proprio carisma, si incoraggiano e – qualora sembri opportuno – offrono anche reciprocamente la correzione fraterna. Che tutto ciò nasca spontaneamente, senza la spinta di una autorità umana, potrebbe forse stupire. A Fratel Walter, tutto ciò sembra solo logico. CORRENTI In breve, alcuni punti di riferimento per capire la galassia delle correnti evangeliche presenti in Germania. Pietismo. È un movimento di rinnovamento spirituale nato nel Settecento, il quale voleva superare il formalismo rigido del protestantesimo di allora. Essenziali sono il rapporto personale con Dio, la comunità dei fedeli, l’attesa del ritorno di Gesù e la santificazione della vita. Importante è l’esperienza della rinascita nella scelta di Dio, più della vita dei sacramenti. Evangelicali. È l’aggettivo usato per una corrente che attraversa tutto il protestantesimo. L’essere cristiani non dipende soltanto dal battesimo, quanto dalla decisione personale cosciente per la fede. Fonte e misura della vita è la Bibbia. Si rifiuta la critica storica della Bibbia, un’etica che si conformi allo spirito del tempo e un dialogo con le grandi religioni. Alleanza evangelica. Dal 1846 raduna singoli fedeli delle chiese, comunità ecclesiali ed opere libere che vogliono vivere in comunione personale con Gesù. Ecumenismo significa per loro l’unità di cristiani rinati da tutte le chiese, non tanto l’unità delle chiese in sé. Movimento pentecostale. Nato nel 1906 a Los Angeles, vede nel battesimo dello Spirito, cioè nella presa di possesso dallo Spirito Santo, un aiuto essenziale al cammino cristiano. È sviluppato soprattutto nelle Americhe e in Sudafrica, ed è il movimento cristiano che registra la più forte crescita. Rinnovamento carismatico. È storicamente legato ai Pentecostali, e vuole operare all’interno delle chiese. Nato all’inizio degli anni Sessanta nelle Chiese protestanti degli Usa, è dal 1967 anche nella Chiesa cattolica. Chiese libere. Sono chiese che regolano i loro affari indipendentemente dallo stato. Accolgono i loro membri sulla base di una decisione cosciente per la fede in Gesù Cristo.Tra le Chiese libere si riconoscono, ad esempio, i Metodisti, i Battisti, o anche l’Esercito della salvezza. Chiesa nel senso stretto della parola è sempre la singola comunità, non tanto la loro federazione. Nuove comunità. Anche in ambito tedesco ve ne sono alcune, nate negli ultimi 15 anni. Si orientano verso il movimento Vineyard, nato nel 1997 a Los Angeles, che nel 2000 contava 800 comunità in 60 paesi. PARZANY: INCREDIBILE! Ulrich Parzany, sessantaduenne, è uno degli esponenti più noti del mondo evangelico tedesco. È segretario generale della federazione nazionale delle Ymca, e dal 1994 è predicatore dell’azione ProChrist, con la quale ha raggiunto solo nel 2003 quasi due milioni di persone. Gli abbiamo posto alcune domande. Signor Parzany, perché l’azione ProChrist 2003 ha scelto il titolo: Incredibile? È uno slogan che esprime lo spavento, il dubbio, lo stupore. L’incontro con Gesù, il Risorto, e la vita con lui in un mondo pieno di sorprese terribili e belle sembra veramente incredibile. Eppure possiamo vivere di ciò. Come iniziare un discorso su Dio? Non ho una ricetta particolare. Ogni persona e ogni situazione offre delle possibilità per iniziare tale discorso. Spero di essere sempre sufficientemente attento per coglierle . Quali domande stanno a cuore agli uomini di oggi? Sono domande relative al rapporto: con me stesso, con gli altri, con l’ambiente. La gente sente che questi rapporti devono esser integri, per poter realizzare la propria vita. Sempre più urgenti sono inoltre le domande che riguardano la protezione, la sicurezza e l’identità. Lei predica Gesù Cristo risorto. E se Cristo non fosse risorto veramente? Allora saremmo dei bugiardi! La domanda della risurrezione è la domanda centrale della vita. Personalmente ho sempre di nuovo bisogno che il Signore Risorto e lo Spirito Santo si accertino di me. E mi stupisce quanto lui si manifesti e mi dia sicurezza, nonostante i miei dubbi. Per questo parlo di lui.

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