Quaresima e sviluppo umano

Quando è stato scelto Benedetto XVI, visti i suoi precedenti accademici, qualcuno ha detto che sarebbe stato un papa più da leggere che da ascoltare. Pur avendo poi sorpreso per la chiarezza e semplicità di linguaggio, nel caso del suo messaggio quaresimale quella osservazione potrebbe essere valida. Vale la pena perciò leggerlo per intero. La sua idea centrale è la questione dello sviluppo. Papa Ratzinger propone di guardare la realtà del mondo d’oggi come Cristo: Gesù, vedendo le folle, ne sentì compassione. Avere lo sguardo di Cristo può significare molte cose, per credenti e no. Il messaggio ne elenca alcune fondamentali. Anzitutto, misurarsi su quello sguardo rende intollerabile l’indifferenza e la chiusura nel proprio egoismo dinanzi alle terribili sfide della povertà che affligge tanta parte dell’umanità. Inoltre avere la prospettiva del Cristo significa cercare uno sviluppo umano che non tenga conto soltanto dei bisogni materiali, ma anche delle profonde necessità del cuore. Tendere quindi – secondo l’espressione di Paolo VI – ad un umanesimo plenario che badi a tutto l’uomo e tutti gli uomini. Infatti, la salvezza che Cristo ha portato non si riferisce soltanto a ciò che ci attende dopo la morte, ma è integrale. Perciò il papa aggiunge che anche oggi, con la stessa compassione di Gesù per le folle, la chiesa sente come proprio compito quello di chiedere a chi ha responsabilità politiche ed ha tra le mani le leve del potere economico e finanziario di promuovere uno sviluppo basato sul rispetto della dignità di ogni uomo. Allo stesso tempo il messaggio chiede di non ridurre il cristianesimo ad una scienza del buon vivere , ad un’etica basata soltanto su quei valori umani universali chiaramente presenti negli insegnamenti di Gesù. Per un credente ciò sarebbe insufficiente, nella convinzione che chi non dà Dio, dà troppo poco. Tra l’altro perché il Dio Padre che Gesù ci ha svelato, è il fondamento più alto affinché gli esseri umani possano sentirsi tutti fratelli. Il papa invita perciò in questa Quaresima a fare un’esperienza forte di quella con-passione di cui Gesù è Maestro, la quale anche nella desolazione della miseria, della solitudine, della violenza e della fame… non permette che il buio dell’orrore spadroneggi . Anzi, può offrirci nuove energie e creatività per risanare e sviluppare l’umano in tutte le sue dimensioni, personali e sociali.

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