Quando la santità corre su Facebook

A pochi giorni dal decreto sul miracolo che apre le porte alla beatificazione di Chiara Luce Badano, echi immediati giungono tramite internet.
Chiara Luce Badano

La storia di Chiara Luce Badano, la ragazza di Sassello che presto verrà beatificata, sembra non abbia lasciato indifferente neanche Facebook, il famoso social network. A lei sono dedicati due gruppi ed una pagina, che conta più di 3000 iscritti. Un numero che aumenta di giorno in giorno dopo il decreto sul miracolo di papa Benedetto XVI. Tanti i messaggi lasciati nella bacheca, come quello di Peppe: «Certo che leggere il breve racconto della tua vita è davvero commovente e meraviglioso allo stesso tempo… spero che la tua luce possa illuminare anche me». Più di un ragazzo chiede a Chiara Luce di intercedere per tutti i giovani.

 

Dell’effetto che si sarebbe potuto produrre ci aveva già parlato pochi giorni fa in un’intervista il vescovo emerito di Acqui Terme, mons. Livio Maritano, che avviò il processo di beatificazione: «Questo decreto può essere di grande beneficio per i giovani e i non giovani. Quella di Chiara Luce è una forte testimonianza di fede, importante per tutte le persone per fare la sua volontà, senza giudicare mai Dio». Lo stesso mons. Maritano, prima di avviare la causa di beatificazione nel 1999, aveva valutato attentamente quanto questa testimonianza potesse essere incisiva: «Dal 1991 al 1998 volevo vedere il seguito di quell’eco che avevo già visto, in parte, quando lei era in vita. Pochi mesi dopo la sua partenza per il Cielo feci conoscere la sua storia in diocesi. La sofferenza di Ruggero e Maria Teresa, i genitori, era recente. Pensavo che parlare in pubblico potesse essere un ostacolo, invece, con semplicità e naturalezza, hanno affascinato i presenti».

 

Ancora oggi, a quasi vent’anni dalla morte, sono tanti gli episodi della vita di Chiara Badano che vengono alla luce. Ce ne racconta uno la vice-postulatrice della causa, Mariagrazia Magrini: «Chiacchierando con la mamma è venuto fuori che al suo invito a fare dei fioretti, e a segnarli ogni giorno con dei sassolini, Chiara al termine della giornata ne contava sempre più di lei. Su questa sana educazione cristiana si è innestato l’incontro col Movimento dei focolari, a nove anni. Chiara Luce ha vissuto in pienezza l’incontro con Dio e in questo può essere donata come modello ai giovani, in particolare ai giovani dei Focolari». Nulla di più vero se analizziamo il riscontro che la storia di Chiara Luce sta avendo su Facebook. Gli utenti del social network percepiscono l’esperienza della giovane, morta a diciannove anni di tumore, come un esempio forte e autentico di vita vissuta. Un riflesso del modo in cui i mezzi di comunicazione diventano veicoli di idealità esigenti e strumenti di conoscenza di figure esemplari.

 

 

 

Per chi volesse conoscere la storia di Chiara Luce, c’è la biografia scritta da Michele Zanzucchi, «Io ho tutto». I 18 anni di Chiara Luce per Città Nuova editrice.

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