Qualcosa di nuovo

La lumaca Valentina è uscita di casa di buon’ora, quest’oggi, perché deve attraversare tutto il prato, per recarsi dalla cicala Enza che l’ha invitata a passare il fine settimana a casa sua. Se vuole arrivare prima che faccia buio,Valentina dovrà camminare tutto il giorno, senza concedersi lunghe soste. La nostra lumaca è in viaggio già da qualche ora, quando si trova la strada sbarrata da un alto muro nero. Oh, povera me, questo proprio non ci voleva! Devono averlo costruito stanotte questo muro, perché non l’ho mai visto prima. La lumaca si fa coraggio e incomincia la salita. Finalmente, eccola sulla cima. “Adesso però ho bisogno di riposare, pensa Valentina. Arriverò da Enza quando la luna sarà già in cielo, ma questo è stato davvero un brutto imprevisto”. La lumaca si è messa comoda sulla cima del muro, quando una voce dice:”Salve, lumachina, come ti chiami?” ” Io mi chiamo Valentina e tu chi sei?” “Sono il pneumatico sul quale ti stai crogiolando al sole”. “Ah, ma guarda, ti avevo scambiato per un muro”. “Per carità, non facciamo confusioni! I muri se ne stanno immobili per tutta la vita, mentre io sono nato per correre a grande velocità”. “Ehi, spero che non ti venga in mente di metterti a correre proprio ora,mi faresti morire di spavento!”. “No, no sta’ tranquilla, anch’io mi stavo riposando, sono un vecchio pneumatico in pensione. Ma dimmi un po’: ce ne hai messo di tempo, per arrampicarti quassù! Io a quest’ora, avrei attraversato il prato almeno cinquanta volte. Scusami, ma non ti sembra di perdere un po’ di tempo, nella vita?”. “Perdere tempo? Ma nemmeno per sogno! Mentre salivo fin quassù,ho composto una canzone che stasera canterò sul prato, con la mia amica cicala. No, non ho paura di perdere tempo, io: cerco sempre di impiegare bene tutto quello che ho. Tu, piuttosto, cosa te ne fai di tutto il tempo che guadagni correndo così in fretta?”. ” Ma è molto semplice: lo uso per correre di nuovo”. “Io non ti capisco proprio! Perché corri così?”. “È per la gioia di correre, Valentina. Per me, correre, non significa solo andare in fretta. Correre è sentire il vento che ti toglie il respiro, un’ebbrezza inde- scrivibile! Correre è vedere le cose che sfrecciano via e ti ricordano che anche il tempo fugge. Correre è fare presto felice chi ti sta aspettando, da qualche parte”. “E non ti annoi nel vedere sempre e solo strada, davanti a te? – chiede perplessa Valentina-. Io sono arrivata qualche volta fino al margine del prato e l’ho visto quel lungo nastro nero tutto uguale, senza un filo d’erba, senza un fiore…”. “No, cara lumaca, ti sbagli: io ti posso assicurare che non c’è un pezzo di strada uguale all’altro. Lì, fermo a un semaforo, c’è qualcuno che ti tende la mano. Là qualcun altro suona il clacson, spazientito: non rispondergli sullo stesso tono! Il tempo perso negli ingorghi poi, non è perduto, se lo usi per pensare a qualcuno. A me, se devo essere sincero, quello che sembra noioso è il prato: è un pezzo che sono qui e, a parte qualche insetto che se ne va per i fatti suoi, tutto è terribilmente calmo”. “Adesso sei tu che ti sbagli! Il prato non è mai uguale: ogni giorno nuovi fiori sbocciano in esso, nuovi insetti nascono. E poi c’è il vento che parla o canta o brontola tra i fili d’erba, secondo il suo umore. Quanto agli insetti che se ne vanno per i fatti loro, forse hanno bisogno di un sorriso o di una parola gentile…. Ma -si interrompe di colpo Valentina – da quanto tempo stiamo chiacchierando? Povera me, arriverò da Enza quando ormai sarà notte fonda!”. ” Se accetti un passaggio, posso portarti io”. Così oggi la lumaca è arrivata davanti alla casa della cicala, viaggiando a duecento all’ora! Mentre gusta le fragole con la panna preparate da Enza, Valentina racconta la sua straordinaria esperienza. “Ma non sei morta di paura?” chiede, sbalordita, la cicala. “No, tutt’altro, è stato emozionante! Il vento mi fischiava forte nelle orecchie: mai l’avevo udito gridare così. Le cose, poi, sfrecciavano via davanti a me ricordandomi che tutto passa. E sono arrivata da te molto prima del previsto, facendoti felice. Sì, oggi ho imparato che c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare, nella vita. Troppe volte noi disprezziamo le cose solo perché non le conosciamo. Eh, credo proprio che, d’ora in avanti, starò più attenta prima di giudicare!”. La lumaca ha terminato il suo racconto e dorme già da un pezzo quando il vecchio pneumatico arriva davanti alla porta di un garage,dove sono accatastati molti altri pneumatici. “Ah, credevamo che non saresti venuto, stasera!”, dice uno di loro. “È che ho impiegato molte ore per attraversare il prato… Ed è stato emozionante! Udivo le canzoni che il vento canta sottovoce, per addormentare i fiori: non l’avevo mai sentito sussurrare così. Poi ho incontrato una coccinella dall’aria triste e mi sono fermato un po’, per consolarla. E ho ammirato la trama delicata di una ragnatela. Sì, oggi ho imparato che c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare, nella vita. Troppe volte noi disprezziamo le cose solo perché non le conosciamo. Eh, credo proprio che, d’ora in avanti, starò più attento prima di giudicare!

I più letti della settimana

Chiara D’Urbano nella APP di CN

La forte fede degli atei

Mediterraneo di fraternità

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons