Il presepe che veniva dal mare

Rimettere al centro del Natale il festeggiato, anche attraverso la cura del presepe

La sua casa era incassata tra palazzi alti e tutti uguali. O almeno a lei sembravano così.

In un paese sul mare viveva una bimba triste. Sapeva che c’era il mare laggiù verso sud ma lei non lo vedeva. Natale si avvicinava a grandi passi ma nessuno pensava a fare il presepe. Anzi. Papà aveva promesso che forse avrebbe portato un alberello ma del presepe nessuno parlava. Miriam lo avrebbe proprio voluto ma le statuine della nonna erano conservate in alto in cantina. E nessuno aveva intenzione di andare a prenderle. E lei era troppo piccola ancora… Quella notte, come sempre, prima di addormentarsi, aprì la finestra e respirò il profumo del mare, lontano…nel cielo sopra gli alti palazzi vide una stella solitaria luminosa e si trovò a chiederle: almeno quando sogno, portami al mare.

La stella fece 3 piccoli battiti luminosi, 3 bagliori intermittenti. La bimba pensò: chissà se questo è il suo modo di rispondermi…mah! Fece lo stesso un bel sorriso e un ciao un pò furtivo perché non voleva che i suoi fratelli la prendessero in giro, come sempre, anzi, più di sempre. Questa volta ne avrebbero proprio avuto motivo. Chiuse la finestra e spense la luce.

Si trovò così a passeggiare lungo una spiaggia immensa. Il mare limpido di un blu fosforescente sembrava un gigantesco budino che si muoveva senza fretta ascoltando ogni onda che si rifrangeva piano.

Miriam cominciò a correre felice gridando sulla riva quando fu attirata da alcune piccole pietre. E le venne un’idea: questa potrebbe essere Maria, questo Giuseppe e questo sassolino è proprio Gesù Bambino. E così cominciò a comporre un presepe dove non mancava nulla: anche il bue, l’asinello, le pecore, le caprette e perfino Benito il pastorello addormentato. Qualche piccola spugna portata dal mare, il guscio di un’ostrica come lettino, qualche scorza di legno insieme alla buccia di una palma…ed ecco la grotta… Finalmente era riuscita a costruire la casa a Gesù Bambino! Dalla felicità si svegliò. E si ritrovò nel suo letto: era sparito proprio tutto…

Papà mamma e i fratellini erano sempre troppo occupati in mille attività importanti: scuola a tempo pieno, nuoto, canottaggio, basket e calcio occupavano i pomeriggi e le settimane finché arrivò il 20 dicembre.

Miriam vieni a fare colazione!  Gridò la mamma dalla cucina. Miriam non rispose. Non voleva svegliarsi. Voleva rimanere al mare con il suo presepe…ma la mamma entrò con un sorriso e le disse: vieni c’è una bella sorpresa.

Sotto la finestra, c’era il suo presepe con tante luci… anche il ramo con il mandarino e il rosmarino profumato di mare, le pigne spruzzate di sabbia…

Non ci posso credere! Si sorprese a gridare… Mamma, chi ha fatto questo presepe? La voce di Miriam era diventata un sussurro.

La mamma la prese sulle ginocchia: Ieri sera con papà ti abbiamo sentita parlare nel sonno. Eri al mare ed eri felice perché stavi preparando il presepe. Abbiamo finalmente capito che stavi soffrendo. Ci siamo guardati e abbiamo deciso. Questa mattina all’alba siamo corsi al mare e ci siamo messi a cercare. Volevamo che il tuo risveglio fosse l’inizio per tutti noi di un nuovo presepe bellissimo da vivere insieme.

Miriam era troppo felice. Nel cielo una piccola stella solitaria, ormai quasi coperta dal sole, lanciò tre brevi bagliori intermittenti.

 

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