Il premio Attanasio-Iacovacci e i valori del modello italiano

Candidature aperte fino al 30 giugno per i giovani tra i 18 e i 36 anni impegnati in progetti di cooperazione internazionale e volontariato transfrontaliero rivolti a realtà particolarmente disagiate
Alessia Iacovacci (a sinistra), sorella del carabiniere Vittorio Iacovacci, e Zakia Seddiki Attanasio, moglie dell'ambasciatore Luca Attanasio. Foto: Candela Copparoni

Lunedì 22 maggio è stato presentato al Circolo degli Esteri di Roma il premio “Attanasio-Iacovacci, riferimenti per i giovani impegnati nella cooperazione internazionale”. Un riconoscimento voluto dal Consiglio Nazionale dei Giovani insieme all’Agenzia Italiana per la Gioventù al fine di dar rilievo allo spirito di dedizione e di sacrificio che l’ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo Luca Attanasio e il suo scorta, il carabiniere Vittorio Iacovacci, assassinati nel febbraio 2021 durante l’Operazione MONUSCO nel Paese africano, hanno dimostrato per la nazione italiana. In più, l’obiettivo è quello di offrire un riconoscimento all’impegno dei giovani che si sono contraddistinti in progetti nell’ambito della cooperazione internazionale e del volontariato transfrontaliero con le popolazioni più disagiate.

Come è stato ribadito durante la presentazione del premio, il ruolo dei giovani è fondamentale per la cooperazione, perché «la nostra passione e creatività costituisce una risorsa inestimabile». Così, sulla base dell’esempio di Attanasio e Iacovacci, due servitori della patria che sono stati definiti come «operatori» ed «esportatori» di pace, i giovani sono stati spronati ad esportare i «valori veri del modello italiano con più forza».

In video la dichiarazione di Maria Cristina Pisani, presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani.

All’evento ha partecipato il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, che ha assicurato che «chi non c’è più ci lascia un’eredità, oltre ad un’assenza fisica». Perciò, ha spiegato che il senso del premio è investire sulla prospettiva del bene comune, affinché si creino «i presupposti perché quello che si semina all’estero dia frutto anche nella nostra nazione». E ha aggiunto: «Il loro sacrificio ha un senso perché lo riconosciamo nell’eccellenza quotidiana».

Da sinistra, la commissario straordinario dell’Agenzia Italiana per la Gioventù Federica Celestini Campanari, il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi e la presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani Maria Cristina Pisani. Foto: Candela Copparoni

In questo senso, il messaggio che è passato dai ponenti durante la conferenza è che «Un Paese avrà un futuro se saprà avvalersi dalle esperienze del passato»; ma anche che «dobbiamo guardare il futuro non con le lenti del passato, non guardando lo specchietto retrovisore. Dobbiamo attrezzarci in maniera diversa». Infatti, Abodi ha sottolineato che nel mettersi in dialogo con le nuove generazioni «rischiamo di dire le cose giuste nel modo sbagliato, perché cerchiamo di parlare a loro con i nostri canali». Per concludere, il ministro ha evidenziato l’importanza dell’interdisciplinarietà e del lavoro in rete creando relazioni sistemiche improntate sulla formula della squadra e della collaborazione.

Presenti all’incontro sono stati anche Zakia Seddiki Attanasio, moglie dell’ambasciatore Attanasio; Alessia Iacovacci, sorella del carabiniere scelto Iacovacci; Maria Cristina Pisani, presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani; Federica Celestini Campanari, commissario straordinario dell’Agenzia Italiana per la Gioventù; Riccardo Sessa, presidente della Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale; Maicol Pizzicotti, consigliere di presidenza del Consiglio Nazionale Giovani, tra gli altri esperti in materia di affari internazionali. Inoltre, in diretta era collegato Alberto Petrangeli, attuale ambasciatore d’Italia presso la Repubblica Democratica del Congo; ed il rappresentante permanente d’Italia presso le Nazione Unite Maurizio Massari ha voluto intervenire attraverso un video messaggio.

Attanasio Iacovacci
Consegna della targa in merito alla collaborazione del Consiglio Nazionale dei Giovani e dell’Agenzia Italiana per la Gioventù nella cooperazione internazionale alle famiglie Attanasio-Iacovacci. Foto: Candela Copparoni

Come si legge nel bando del premio “Attanasio-Iacovacci, riferimenti per i giovani impegnati nella cooperazione internazionale”, possono candidarsi persone tra i 18 e i 36 anni “che si sono contraddistinti in specifici settori come il peacebuilding, la protezione internazionale, la promozione dei diritti e il contrasto alle disuguaglianze in aree geografiche del mondo in cui i conflitti, la povertà e l’instabilità politica, sociale ed economica rendono difficile immaginare qualsiasi prospettiva futura”.

Le domande di candidatura possono essere presentate entro e non oltre il 30 giugno 2023, termine dopo il quale saranno valutate da una giuria costituita da 5 membri: 2 saranno espressione rispettivamente del Consiglio Nazionale dei Giovani e dell’Agenzia Italiana per la Gioventù, mentre gli altri 3 saranno individuati tra esponenti delle istituzioni, del mondo accademico e della società civile che hanno dimostrato sensibilità, interesse e impegno nell’ambito della cooperazione internazionale e della promozione della pace fra popoli e culture.

Il vincitore del premio riceverà un corso online di preparazione al Concorso Diplomatico promosso da Eastwest European Institute, mentre il secondo classificato avrà l’opportunità di partecipare al programma Model UE, che si svolgerà a Bruxelles dal 15 al 17 novembre 2023. Il termine per la valutazione delle candidature è previsto per settembre 2023.

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