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Copertine di Città Nuova

Incontriamoci a Città Nuova, la nostra città

Pacificare cervello e cuore

«Ieri sera, riordinando il balcone lasciato a sé stesso per tutto il mese di agosto, mi è venuto spontaneo riflettere sull'importanza del proprio equilibrio. Amo tanto dire "fare pace col cervello" ed anche col cuore. Mentre potavo, raccoglievo le foglie ormai rinsecchite, mettevo nuova terra e concime e annaffiavo le piante, ecco un altro pensiero: è proprio vero che tante vlte la stanchezza ci fa esigere dall'altro quanto noi per primi non riusciamo a dare. L'altro capisce e risponde con "misericordia", quando va bene. Quando poi la pretesa diventa abitudine, ecco che rischiamo di combinare i "peggio guai". Allora è meglio fermarsi, far pace col cervello e poi riprendere il cammino, anche con ottimismo. Certamente scopriremo con meraviglia che tanti altri, come noi, sono in ripresa. Stamane ho fatto colazione in balcone e ho visto che le mie piante sono tornate a vivere».
Scrive tutto questo una nostra lettrice.
Cosa ci sarà mai di diverso tra la fine di luglio e la fine di agosto? Apparentemente nulla, se vogliamo. L'estate continua a rimanere caldissima, la crisi economica continua a preoccuparci, tutti i problemi accantonati si ripresentano adesso con maggiore forza e richiesta di soluzione. Una differenza, però, c'è. Sostanziale. Per tanti, come per la nostra lettrice, le ferie sono servite per fare il pieno di consapevolezza, di riflessione e per far pace con sé stessi e con gli altri. Che cosa propone Città Nuova per il nuovo anno? E che cosa promette, soprattutto, ai propri lettori? Città Nuova esiste per continuare a sperare, per imparare a guardare con ammirazione il giardino verde del proprio vicino e imitarlo, per crescere nella solidarietà verso chi perde il lavoro e continua a lottare… Tanti buoni motivi per continuare a camminare insieme e svegliarci tra un anno sul balcone del nostro Paese finalmente rifiorito.

rete@cittanuova.it
 

Lelio se n’è andato
 
Se n’è andato senza disturbare, come era del suo stile. Lelio Bernardi, 77 anni, è mancato improvvisamente a Lourdes, città dove si recava ogni anno. Grande amico e collaboratore di Città Nuova, oltre che infaticabile “abbonatore” grazie alla sua naturale capacità comunicativa, Lelio era apprezzato giornalista e studioso. Esperto di problemi agroalimentari, aveva lavorato all’estero per anni, e collaborava con la Fao ed  altri organismi a livello planetario.
A Città Nuova proponeva articoli sempre ben informati, documentati e di notevole interesse sulla fame nel mondo, la distribuzione delle ricchezze e sull’agricoltura. Usava uno stile chiaro, rispettoso, ma appassionato. Tanto più che in Lelio vibrava una forte fede nella prospettiva del mondo unito. Lo ricordiamo con sincera gratitudine (mdb).
 
Cina e Chiesa
 
«Ho letto con grande interesse l’articolo di Costanzo Donegana sulla Chiesa in Cina e sulle traversie che da sempre attraversa, con l’intervista al grande esperto padre Lazzarotto (Città Nuova n. 13-14/2012, pp. 30-31). Non si può dire che la vita dei cattolici cinesi sia tranquilla, non lo è mai stata e rischia di non esserlo per lungo tempo ancora. Ma la persecuzione può certamente favorire nei cattolici una fede forte, pronta ad ogni passo eroico. Dovremmo prendere esempio da loro, noi europei».

Paolo Rocci – Genova

 
Per continuare ad approfondire l’argomento, le consiglio di leggere, dello stesso padre Angelo Lazzarotto, un appassionante libro dal titolo: “Quale futuro per la Chiesa in Cina”, edizioni Emi. Questa tragedia cinese, in effetti, non richiede solo un aggiornamento intellettuale, ma un impegno comune di solidarietà e di preghiera. I drammatici sviluppi delle ultime settimane lo confermano, e le iniziative di preghiera comunitaria nella diocesi di Hong Kong, oltre che in varie comunità della Cina continentale, sono di stimolo per vivere insieme a loro il cammino di croce cui sono chiamati i nostri fratelli nella Repubblica popolare cinese.
 
Filogovernativi?
 
«Ho letto l'articolo (Città Nuova n. 13-14/2012, p. 3) di Michele Zanzucchi – “Umili ma non umiliati” – dove, partendo dagli Europei di calcio si fa il paragone con l'Italia della spending review. Vorrei far presente che, così come è impostato, il discorso dà l'idea di un governo che sta lavorando con fermezza per il bene comune. Da cristiani mi sembra che dovremmo essere meno miopi e creduloni! Le manovre dell'attuale governo, è parola non solo mia ma di un numero di economisti ed intellettuali, sono manovre contro l'interesse comune della comunità e dei cittadini, che non abbassano il debito pubblico ma pagano solo gli interessi di breve periodo e fanno solo il bene della speculazione e dei gruppi bancari. Facendo sprofondare la comunità in una recessione sempre più nociva. Ben più realista e vero l'articolo di Elena Granata, seppur relegato in ultima pagina! La posizione di Città Nuova mi sembra troppo allineata all'opinione ufficiale governativa e poco cristianamente contro-corrente».

Maurizio Melchiorre

 
La realtà non è mai univoca, è complessa. Il compito dei giornalisti e dei comunicatori in genere dovrebbe essere quello di “semplificare” la complessità. Compito arduo, che lascia sempre qualche pezzo per strada. Quindi è nell’insieme della rivista che può essere colto il segno della direzione, l’opinione complessiva espressa dalla redazione. In quell’editoriale, volevo semplicemente prendere in conto la spending review, non tutto l’operato nel suo complesso! Se ogni volta si prende in conto «tutto l’orbe terracqueo», direbbe Dante, si cadrebbe fatalmente nell’ideologia. Mentre si vuole semplicemente entrare nel merito di una questione particolare.
Ne sia conferma il fatto che anche sulle nostre colonne, e ancor più sul sito, abbiamo espresso riserve sull’operato del governo Monti, che certamente non va esente da critiche, soprattutto nel suo “parallelismo” con banche e “poteri forti” (ma quali sono, di grazia?). Nessuno può però negare le tante pezze che il governo ha saputo mettere sullo scafo-Italia per tamponare le falle aperte a poppa come a prua. Non è nemmeno da sottovalutare il cambiamento di tono della politica, e il ri-centramento delle misure governative su cifre “reali” e non ipotetiche.
 
Veri insegnanti cercasi
 
«Da tanti anni io e mio marito siamo abbonati a questa bellissima e unica rivista, che nei momenti difficili della mia vita mi ha sempre dato coraggio e forza. In questi giorni si fa un gran parlare della nostra Nazionale e noto con piacere un particolare: mai come quest'anno agli Europei si è parlato molto del lato umano dei calciatori, di come l'allenatore sia riuscito a fare emergere ciò che di buono c'era in ognuno di loro, riuscendo ad avere anche dei buoni risultati. Perché non può succedere la stessa cosa anche nella scuola? Uno studente al primo anno delle superiori che affronta un mondo tutto diverso dalle medie, pieno di paure e ansie, si trova di fronte al suo “allenatore”, il professore, pronto per preparare una buona squadra. Ma questo allenatore si è posto la domanda: “Mi impegno a conoscere questo ragazzo anche dal punto di vista umano, in modo tale da poter instaurare un bel rapporto con lui?”. Secondo me la missione del professore è quella di cercare di stare vicino allo studente che ha più difficoltà nell'apprendere; dovrebbe essere una sua soddisfazione riuscire a portarlo allo stesso livello degli altri. Lo studente sa che la scuola è una cosa seria, non è un gioco, e sempre ripone la sua fiducia nel professore e vorrebbe essere aiutato e capito».

Teresa Vivarelli

 
La politica segue il Paese?
 
«Viene sconforto nel constatare che la maggior parte dei partiti politici pensano già a fare saccoccia di voti alle prossime elezioni e se ne infischiano dei problemi reali della gente. Cedono alle pressioni mediatiche di minoranze chiassose e aggressive e pensano che le preoccupazioni degli italiani siano la fecondazione eterologa, il testamento biologico e il matrimonio gay. Pensino piuttosto al risanamento economico e alle politiche familiari. Oltre dieci milioni di coppie coniugate con figli in Italia lottano contro la crisi. La politica segua il Paese reale!».

Billy Sarti

 
Talvolta viene da chiedersi se il “fortino” della politica italiana sia talmente preso nello sforzo di difendersi dall’assedio che abbia perso il senso del contatto con la realtà. Lei sa che il nostro organo di stampa cerca sempre di cogliere quanto di positivo esiste anche nelle situazioni più drammatiche. Ma francamente di questi tempi anche noi fatichiamo a rintracciare elementi costruttivi, che pur esistono, a Montecitorio o a Palazzo Madama. Urge una ripresa di fiducia nella politica, che passa attraverso la promulgazione di una buona legge elettorale. Se ciò non avverrà saranno dolori per tutti.
 
Idee da far circolare
 
«Vorrei ringraziarvi per due articoli apparsi sull’ultimo numero di Città Nuova: quello di Cardarelli sull’influenza della comunicazione e quello di Gianni Di Bari sul recente cambio di dirigenza alla Rai. Mi sono sembrati significativi perché danno uno spaccato “vero” della nostra realtà italiana senza tanti giri di parole. Davanti a tante cose che non vanno, mi sono chiesta: cosa possiamo concretamente fare? La prima potrebbe essere quella di diffondere Città Nuova e questi articoli tra quanti conosciamo: colleghi, amici, parenti. E poi sfruttare eventi come il prossimo LoppianoLab per mettere in movimento idee “nuove” che diano una scossa (positiva, si intende) al nostro Paese.

Sara Simoni Sammarco – Roma

 
D’accordissimo!
 
Civiltà e inciviltà
 
«Pierferdinando Casini ha definito “incivile” l'idea del matrimonio tra omosessuali. È vero che l'espressione è un po' forte, però il dizionario della lingua italiana dà la seguente definizione della parola “incivile”: “Refrattario, ostile alle norme di umanità e di educazione tradizionalmente accolte come fondamento o espressione della convivenza, costumi, comportamento”. Penso non abbia tutti i torti Casini. Che civiltà è quella di un popolo che istituisce tra i suoi ordinamenti il matrimonio tra due uomini o tra due donne? Proviamo a pensarci. Penso che la grandissima maggioranza di queste persone preferisca vivere le proprie scelte in modo discreto e riservato».

Angelo Guzzon – Lecco

 
Non avrei proprio usato quell’aggettivo “incivile”, caro Guzzon, perché nei decenni esso ha assunto significati ben più gravi di quelli da lei elencati citando il dizionario. Ci sono omosessuali – e coppie di omosessuali – molto più “civili” di tanti eterosessuali, converrà con me! La forma nei rapporti umani è anche, in parte almeno, sostanza: in una materia così spinosa, se il rispetto viene a mancare anche la lucidità razionale va a farsi benedire. C’è modo e modo di affermare la propria contrarietà (che pur condividiamo) al riconoscimento dello Stato al matrimonio tra persone dello stesso sesso.

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