Pesce fresco da Chioggia. Gratis

Dieci pescatori veneti hanno portato e cucinato otto quintali di pesce e duecento chili di patate per offrire un pasto agli sfollati dell'Emilia. Stanotte ancora una forte scossa
Terremoto Emilia

Gianluca e Marco sono ambulanti che vendono il pesce, vivono a Chioggia e dopo il terremoto che ha scosso tutta l’Emilia si sono domandati cosa fare per aiutare i cittadini di questa zona d’Italia. «Non apparteniamo né ad associazioni di volontariato, né a movimenti – spiega Marco – però abbiamo messo in moto la fantasia e condiviso la nostra idea con altri amici pescatori».

 

L’entusiasmo non è mancato, l’idea semplice e concreta ha funzionato: pescare un po’ di totani, calamari, vongole e cozze e andare a San Felice e Cavezzo per offrirli alle popolazioni terremotate. Pochi giorni e si è passati ai fatti: nei giorni scorsi in mezzo alle tendopoli vi erano ben dieci pescatori di Chioggia che hanno portato e fritto otto quintali di pesce misto, duecento chili di patate e poi bevande e tutto l’occorrente per passare un pranzo in allegria. «Abbiamo fatto questo semplicemente per fare un dono – continua Gianluca –; siamo partiti questa mattina alle 6, il tempo di arrivare e ci siamo messi a lavorare». E tra pranzo e cena sono oltre 1.500 le persone che hanno gustato il buon pesce fritto. Ingrediente fondamentale è stata l’allegria del gruppo che ha contagiato tutti, anche chi è a sostegno dei terremotati come i vigili del fuoco e i volontari della protezione civile.

 

A Cavezzo il cartello “Pesce fresco da Chioggia” ha lasciato all’inizio tutti perplessi, poi un secondo che specificava “Gratis” ha incantato tutti, è bastato un rapido passaparola tra gli abitanti e nel giro di qualche minuto Marco, Gianluca e i loro amici avevano una lunga fila di “acquirenti”. Chi si presentava con la propria pentola per portare a casa pesce per tutta la famiglia, chi andava via con piatti colmi, il sorriso senz’altro per un momento sbocciava su tutti i visi.

 

Un’azione semplice, due furgoni, due friggitrici attaccate a bombole di gas, ma soprattutto tanta voglia di mettersi in gioco. Veramente ognuno in queste zone può dare il proprio contributo, ogni idea, che diventa realtà, se non costruisce concretamente le case può almeno ricostruire le persone dal di dentro.

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