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Italia > Emergenze umanitarie

Perché scendo in piazza per Gaza

di Luigia Coletta

- Fonte: Città Nuova

Cosa spinge decine di migliaia di persone a sostenere la Global Sumud Flotilla e a mobilitarsi, anche di notte, per la popolazione palestinese? Una testimonianza

Manifestanti davanti il ministero dei Trasporti durante lo sciopero generale per Gaza a Roma, 3 ottobre 2025. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

La sera in cui è avvenuta l’intercettazione con il successivo abbordaggio delle barche della Global Sumud Flotilla in acque internazionali da parte della Marina militare israeliana, è stata subito indetta una mobilitazione nelle principali città italiane. Erano le 21 circa quando ho letto la notizia per cui il corteo a Roma sarebbe partito di lì a poco da piazza dei Cinquecento. Non abito in centro, non avevo in programma di uscire quella sera, ma mi sono alzata dal divano con queste domande: “Perché no? Se non vado io, chi ci andrà? Come passare dalla teoria ai fatti se non dimostrando concretamente anche questa notte la gravità della situazione?”.

Un momento della manifestazione per lo sciopero generale per Gaza a Roma, 3 ottobre 2025.
ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

Il pensiero che si fosse radunato in quella piazza solo un piccolo manipolo di persone convinte mi ha dato la scossa per vestirmi, prendere la macchina e raggiungere il centro, almeno per andare a fare numero. L’arrivo in piazza dei Cinquecento è stato desolante, il presidio allestito da giorni era sostanzialmente deserto, stavo per tornare indietro, ma quella sensazione di fallimento è durata poco… il corteo era già partito e potevo raggiungerlo facilmente.

Manifestazione spontanea a Roma dopo il fermo e l’arrembaggio delle navi della Global Sumud FLotilla dirette a Gaza, in Palestina, da parte dell’esercito israeliano. ANSA/GIUSEPPE LAMI

È più vero che in realtà è stato il corteo a raggiungere me, salendo da via Nazionale. I rumori e i cori prima, i colori e la gente (tanta) poi, mi hanno investito e fatto sentire un corpo in cammino con un messaggio sempre più forte: basta con la violenza, basta calpestare i diritti e il Diritto, basta genocidio.

”La parrocchia aderisce allo sciopero generale per Gaza” è questo l’avviso diretto ai fedeli esposto sul portone mezzo chiuso, come nei giorni di lutto, della chiesa dell’Annunziata di Mercogliano (Avellino), 03 ottobre 2025. Autore della iniziativa lo stesso parroco, don Vitaliano della Sala, il prete No-global noto per le sue iniziative a sostegno della pace e dei più deboli.
ANSA (NPK)

Non scendo in piazza per una questione politica, ma manifestare diventa un gesto politico che nasce dal senso di umanità, dal senso di giustizia che ci dovrebbe contraddistinguere come specie.

Già dalla manifestazione del 22 settembre, ma ancor più la sera del 1 ottobre, mi ha impressionato la partecipazione dei ragazzi e delle ragazze, poco più che adolescenti, classi intere che si organizzano non solo per partecipare ma per animare attivamente i cortei. Adulti pochi, sicuramente anche perché l’annuncio dei raduni avviene tramite social. Ma i 10 mila giovani che ho visto percorrere determinati, al grido di Free Palestine!, le vie della Capitale addormentata, mi hanno ridonato la fiducia in una coscienza che ancora non è morta.

Il corteo a Milano nel giorno dello sciopero generale, 3 ottobre 2025. ANSA/DANILE DAL ZENNARO

Ho ascoltato una storia qualche tempo fa che esprime benissimo la mia motivazione nel manifestare e risponde a chi obietta che tanto le cose non cambiano, e credo non sia solo mia. Un uomo andava da solo con una piccola candela ogni singolo giorno fuori dalla Casa bianca durante la guerra in Vietnam. Una notte un giornalista andò da lui e gli chiese: “Signore, crede davvero che la sua piccola protesta cambi qualcosa, crei qualcosa di diverso nella mente di chi ci governa?”. E lui disse: “Ma io non sono qui per cambiare loro, io sono qui affinché loro non cambino me. Non permetterò a questa continua follia di logorare la mia umanità, farò la mia piccola parte ogni giorno per rimanere umano”.

Manifestanti per Gaza davanti all’Ospedale San Giovanni-Addolorata a Roma. Il personale sanitario ha partecipato in tutta Italia alla mobilitazione Luci sulla Palestina, 100 ospedali per Gaza. Foto di Sara Fornaro

Giovedì 2 ottobre, dalle 21, davanti agli ospedali di tutta Italia ci sono stati presidi pacifici nell’ambito della mobilitazione degli operatori sanitari, che già da mesi hanno avviato un digiuno per denunciare il genocidio dei palestinesi. Nell’ambito della manifestazione “Luci sulla Palestina – 100 ospedali per Gaza” sono stati letti i nomi di medici e infermieri uccisi dall’esercito israeliano mentre cercavano di salvare vite umane.

Manifestanti a Roma per lo sciopero generale con cui si chiede il rilascio delle persone che erano a bordo delle navi della Global Sumud Flotilla, fermati da Israele. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

Oggi c’è lo sciopero generale di tutti i settori pubblici e privati  indetto dai sindacati Usb e Cgil, con manifestazioni ovunque sia oggi che domani, sabato 4 ottobre, contro l’attacco alla Global Sumud Flotilla. Da cittadini non abbiamo altri strumenti per esprimerci se non la partecipazione.

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