Perché Gesù non sia più “sloggiato”

Siamo oramai in pieno Avvento. Pochi giorni ancora e sarà Natale. E come ogni anno i gen 4, i bambini e le bambine del Movimento dei focolari, sono impegnati nell’operazione che possiamo chiamare: Vuoi portarti a casa Gesù bambino?. In piccoli gruppi, armati solo di gesso, acqua, colori e… tanto amore – l’ingrediente più importante – realizzano migliaia di Gesù bambino che, confezionati in cestini-cullette, offrono ai passanti per le strade delle città con lo scopo pratico di raccogliere fondi per i più poveri e quello ideale di ricordare il significato vero del Natale. Ma come è nata questa operazione che ha invaso il mondo? Christiane e Matthias, i responsabili mondiali dei gen 4, raccontano: Vedendo lo sfarzo e la mancanza di profondità del consumismo natalizio che invadeva le nostre città, Chiara Lubich, in un articolo pubblicato da Città nuova, scriveva: Nel mio cuore l’incredulità e poi quasi la ribellione: questo mondo ricco si è accalappiato il Natale e tutto il suo contorno, e ha sloggiato Gesù!. I gen 4, colpiti dal fatto che Gesù, oggi come allora, non ha una casa, si sono messi all’opera: facendolo, come dicono loro, nascere e poi offrendolo alle persone, perché trovi una casa. Ed è stato un fiorire di conversioni, dovunque. A Praga ad esempio, tanti bambini non conoscono neanche Gesù. A loro i gen 4 chiedevano: Tu ce l’hai a casa Gesù Bambino?… e molti, toccati dal loro amore, se lo sono portato a casa, come un dono prezioso. Oppure in Giappone, dove una mamma, che per due anni ha aiutato i propri figli a fabbricarli, ha chiesto di ricevere il battesimo. A volte fra la gente frettolosa e indifferente i gen 4 sperimentano, come Gesù, di non essere accolti ma il patto di amare tutti stretto fra loro li spinge ad andare avanti, e in genere il loro amore conquista. Ad esempio ad una signora impellicciata che afferma seccamente di non avere spiccioli Maria di cinque anni risponde: Se non hai soldi non ti preoccupare, te lo regaliamo! I soldi sono per i poveri, tanto più lo è il Bambino Gesù. La signora ne compra tre. Questa esperienza ci indica che per vivere veramente il mistero altissimo di un Dio che si fa uomo il cammino di ognuno di noi deve passare per la capacità di diventare bambini. Come Gesù stesso insegna nel Vangelo. Ricorda don Mario Bodega: Gli apostoli che cercavano, un giorno, di allontanare da Gesù quei bambini che forse, secondo loro, facevano solo chiasso, si prendono una bella sgridata dal Maestro: Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. E aggiunge: In verità vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso. Ecco, mi sembra si possa accostare questo modo di pensare e di agire di Gesù – continua don Bodega – con la predilezione per i piccoli testimoniata da Giovanni Paolo II e madre Teresa di Calcutta. Anche Chiara Lubich conferma questa predilezione. Spesso racconta lei stessa le esperienze dei gen 4. Quasi a dirci: Eccoli qui davanti a noi. È così che si fa!. E i bambini non deludono mai la stima che si ha nei loro confronti. Anzi la fiducia e l’amore che Gesù ha verso di loro trova anche oggi una risposta di altrettanta fiducia e amore. È come ci fosse una sintonia costante da duemila anni tra Gesù e i bambini. Questi gen 4, per Gesù, sono pronti a trovargli una casa, anzi tante case e tanti cuori che lo accolgono perché adesso sia Gesù al centro, almeno per il suo Natale. Oltretutto è stato lui per primo a farsi bambino come loro (e come noi). Da Gesù tutti si possono sentire capiti e accolti. E da questi ragazzi possiamo imparare molto perché fanno sul serio!. La freschezza e la poesia di questa operazione rivivono ora nelle pagine di Hanno sloggiato Gesù. Riportiamo il Bambino al centro del Natale, a cura di Lucia Velardi (Città Nuova), nato dalla collaborazione con i Centri gen 4. Il libro è stato presentato con straordinario successo il 25 novem- bre nell’ambito della Fiera Città del Libro di Campi Salentina (Lecce) attraverso la proposta di un laboratorio scolastico di manipolazione Fai anche tu un Gesù bambino?, rivolta ad un folto gruppo di scolaresche (per informazioni:www.cittanuovalecce. it), e attraverso il forum Educare l’attenzione all’altro, che ne ha illustrato ad insegnanti ed educatori il valore etico, valoriale, psicologico e pedagogico. Donato Salfi, psicoterapeuta, promotore dell’iniziativa salentina, sottolinea infatti: Lo spirito creativo non è solo un dono dei giganti dell’arte, della musica, della letteratura, della scienza, della tecnica. È una delle forze più potenti e rivoluzionarie capaci di animare la vita e la storia dell’uomo. L’hanno sloggiato Gesù di Chiara Lubich a me pare geniale perché scaturisce da quella capacità di spostare il proprio punto di vista e di guardare le cose di lato, di affrancarsi dall’omologazione consumistica e di esprimere una verità semplice e controcorrente. Questa intuizione, poi, ha mostrato di essere socialmente rilevante dando il via all’esperienza di migliaia di bambini nel mondo che, con determinazione, propongono ad adulti distratti dall’euforia dei consumi natalizi di riappropriarsi del vero senso del Natale. I bambini, nonostante la scuola e la famiglia, rischiano di essere ridotti ad assecondare in modo passivo le spinte mediatiche: si rimane stupiti dalla capacità sempre più fine di bambini sempre più piccoli di apprendere il funzionamento di un software costituito da catene di stimoli e risposte e di gestirlo con padronanza, ma non è difficile cogliere l’incapacità di quegli stessi bambini e ragazzi di intervenire sull’ambiente con azioni orientate al cambiamento. Per queste ragioni, a me pare che la proposta del laboratorio Fai anche tu un Gesù Bambino? sia di una semplicità disarmante e, tuttavia, essa rappresenta una grande opportunità educativa. Oltre all’innegabile valenza religiosa, questa attività coinvolge l’apprendimento di competenze sociali, lo sviluppo di abilità intellettuali e stimola le doti umane proprie della sensibilità interpersonale. In questo percorso, infatti, i piccoli, nel realizzare i manufatti, hanno l’opportunità di imparare a lavorare insieme ai compagni, a manipolare materiali che possono toccare e non solo vedere, a risolvere i problemi, a condividere le idee. Ma poi, nel rivolgersi ai passanti per proporre loro di rimettere Gesù al centro del Natale, gradualmente e con l’aiuto degli adulti di riferimento, hanno l’opportunità di apprendere ad esprimere le proprie opinioni, a organizzare una proposta, a progettare l’azione e a realizzare un progetto, a sentirsi protagonisti attivi del cambiamento, a prendere l’iniziativa. Senza contare la dimensione di apertura alla solidarietà planetaria che questa esperienza porta con sé, insieme alla possibilità di educare i bambini alla sobrietà, proprio nei giorni in cui i media suggeriscono interminabili liste di regali da chiedere a Babbo Natale. Il libro Hanno sloggiato Gesù, Riportiamo il Bambino al centro del Natale a cura di Lucia Velardi, sarà presentato a Roma sabato 10 dicembre alle ore 17.00 al Palazzo dei Congressi dell’Eur, sala Petrarca, nell’ambito della fiera Più libri più liberi. Interverranno: Christiane Heinsdorff e Matthias Bolkart, con alcuni gen 4. Modera Donato Salfi. Per informazioni www.cittanuova.it

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