Passo storico sul dialogo

La firma del documento La testimonianza cristiana in un mondo multireligioso: raccomandazioni per la condotta, è stato un fatto significativo che non ha trovato riscontro a livello di informazione.
Dialogo Cristiani

La recente firma del documento La testimonianza cristiana in un mondo multireligioso: raccomandazioni per la condotta, da parte di tre organismi che rappresentano circa il 90 per cento dei cristiani nel mondo è stato un fatto significativo che non ha trovato riscontro a livello di informazione. L’Alleanza evangelica mondiale (Wea), il Consiglio ecumenico delle Chiese (Wcc) e il Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso (Pcid) da anni lavoravano a una carta comune e la firma congiunta dimostra l’importanza della collaborazione fra le Chiese su un tema spesso controverso: la missione e l’annuncio della buona Novella.

 

Il titolo riporta le due parole chiave per un’adeguata lettura del testo: testimonianza e interreligioso. La prima, infatti, resta, insieme alla parola, l’elemento imprescindibile per realizzare pienamente il mandato di Cristo per l’evangelizzazione. Si tratta di «proclamare e testimoniare la parola di Dio (…), ma di farlo, secondo i principi evangelici, con pieno rispetto e amore per tutti gli esseri umani». Il documento incoraggia, poi, tutti i cristiani a stabilire rapporti di rispetto e fiducia con persone di altre fedi.

 

Fondamentale è il riconoscimento di come oggi le tensioni che portano alla violenza siano, spesso, di carattere religioso. I cristiani ne sono parte, come vittime, ma anche – ammissione sincera e ardita –, come «coloro che partecipano negli atti di violenza». È, dunque, significativo il rifiuto deciso di qualsiasi forma di violenza e il rispetto di ogni persona. Sono questi due fra i dodici principi proposti per testimoniare Cristo. A essi si aggiungono il vivere con integrità, la compassione, l’umiltà e la necessità di lavorare per la giustizia, il rispetto e il bene comune.

 

È una carta che si propone di chiarire anche alcuni equivoci spesso divenuti luoghi comuni pericolosi, come il problema scottante, soprattutto in Asia, delle conversioni. «Non si può imporre la conversione ad alcuno – sottolinea Tveit, segretario generale del Wcc – questo è il chiaro messaggio che intendiamo affermare con questo documento».

 

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