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Parola di vita – Novembre

di Augusto Parody Reyes e team PdV

- Fonte: Città Nuova

«Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9)

Recentemente un osservatorio creato da tre università italiane ha segnalato che in un anno sono stati più di un milione i messaggi di odio sulla Rete. Sempre più violenti quelli contro gli stranieri, gli ebrei, ma soprattutto contro le donne.

Certamente non possiamo generalizzare, ma ciascuno di noi ha sperimentato in famiglia, nel lavoro, in ambito sportivo, ecc., atteggiamenti litigiosi, di offesa e antagonismi che dividono compromettendo la convivenza sociale. Poi, a livello più globale, ci sono attualmente nel mondo 56 conflitti armati, la cifra più grande dalla Seconda guerra mondiale con un numero altissimo di vittime civili.

Proprio in questo contesto risuonano più che mai provocatorie, vere e forti le parole di Gesù:

«Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio».

«Ogni popolo, ogni persona avverte un profondo anelito alla pace, alla concordia, all’unità. Eppure, nonostante gli sforzi e la buona volontà, dopo millenni di storia ci ritroviamo incapaci di pace stabile e duratura. Gesù è venuto a portarci la pace, una pace – ci dice – che non è come quella che “dà il mondo”(1) perché non è soltanto assenza di guerra, di liti, di divisioni, di traumi. La “sua” pace è anche questo, ma è molto di più: è pienezza di vita e di gioia, è salvezza integrale della persona, è libertà, è giustizia e fraternità nell’amore fra tutti i popoli»(2).

La Parola di Vita di questo mese è la settima delle beatitudini con le quali inizia il discorso della montagna (Mt 5-7). Gesù, che le incarna tutte, si rivolge ai suoi discepoli per istruirli. È da notare che le otto beatitudini sono formulate al plurale. Possiamo dedurre da questo fatto che l’accento non viene messo su un atteggiamento individuale o su virtù personali, ma piuttosto su un’etica collettiva che si realizza in un gruppo.

«Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio».

Chi sono gli operatori di pace? Questa «beatitudine è la più attiva, esplicitamente operativa; l’espressione verbale è analoga a quella usata nel primo versetto della Bibbia per la creazione e indica iniziativa e laboriosità. L’amore per sua natura è creativo […] e cerca la riconciliazione a qualunque costo. Sono chiamati figli di Dio coloro che hanno appreso l’arte della pace e la esercitano, sanno che non c’è riconciliazione senza dono della propria vita, e che la pace va cercata sempre e comunque. […] Questa non è un’opera autonoma frutto delle proprie capacità, è manifestazione della grazia ricevuta da Cristo, che è nostra pace, che ci ha resi figli di Dio»(3).

Come vivere allora questa parola? Anzitutto diffondendo dovunque l’amore vero. Poi intervenendo quando, attorno a noi, la pace è minacciata. A volte basta ascoltare con amore, fino in fondo, le parti in lite e si può intravedere uno sbocco.

Ancora, non ci arrenderemo finché rapporti interrotti, spesso per un nonnulla, non siano ristabiliti. Forse potremmo dare vita, in seno all’ente, associazione o parrocchia di cui facciamo parte, a iniziative particolari dirette a sviluppare una maggiore coscienza della necessità della pace. Ci sono nel mondo una miriade di proposte, grandi e piccole, che agiscono in questa direzione: marce, concerti, convegni, lo stesso volontariato mette in motto una corrente di generosità che costruisce la pace.

Ci sono pure percorsi di educazione alla pace come Living Peace(4). Ad oggi sono più di 2600 le scuole e gruppi che aderiscono al progetto e oltre due milioni di bambini, giovani e adulti sono coinvolti nelle sue iniziative nei cinque continenti. Tra queste il lancio del “Dado della pace” – che s’ispira a quello dell’arte di amare di Chiara Lubich(5) – sulle cui facce sono scritte delle frasi che aiutano a costruire rapporti di pace e anche l’iniziativa che si tiene in tutto il mondo, il Time out: alle ore 12:00 di ogni giorno, si tiene un momento di silenzio, di riflessione o di preghiera per la pace.

 

1 Cf. Gv 14, 27.

2 C. Lubich, Parole di vita, a cura di Fabio Ciardi (Opere di Chiara Lubich 5), Città Nuova Editrice, Roma 2017, p. 709 (gennaio 2004).

3 Papa Francesco, Udienza generale. Catechesi sulle Beatitudini, 15 aprile 2020.

4 htpp://livingpeaceinternational.org

5 Cf. C. Lubich, L’arte di amare, Città Nuova Editrice, Roma 2005.

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