Parigi 2024: è l’ora delle Paralimpiadi

Calato il sipario sulla 33esima edizione delle Olimpiadi, inizia il conto alla rovescia per la 17esima edizione delle Paralimpiadi. Siamo a meno due dall’inizio e l’Italia parte con un record.
Foto Ansa, EPA/CHRISTOPHE PETIT TESSON

L’estate sportiva non è ancora finita, archiviati i magnifici Giochi Olimpici attesi 100 anni dalla capitale dell’amore, Parigi è già pronta ad accogliere anche i Giochi Paralimpici per prolungare, ancora di qualche giorno, questa magnifica estate sportiva.

Parigi cambia look e… Pronti, partenza, via

Siamo già a meno due dall’inizio dei Giochi Paralimpici giunti alla loro 17esima edizione. Meno due alla cerimonia d’apertura in una Parigi che, dentro e fuori dal villaggio olimpico, dovrà cambiare look senza, però, rinunciare alla spettacolarità che abbiamo visto ai Giochi Olimpici.

E no, non si tratta solo di cambiare il colore al piumone del letto in cartone che, dal blu olimpico passerà al verde olimpico, si tratta di rendere accessibile ogni singolo angolo che gli atleti paralimpici dovranno attraversare, dentro e fuori dal villaggio. Perché stavolta non si parla solo del confort degli atleti costretti a dormire all’aperto per scappare dal caldo del villaggio o alle prese con un cibo che non si è rivelato essere all’altezza dell’evento sportivo più importante al mondo, ma si parla di sicurezza e di ridurre al minimo il rischio di infortuni a causa di ambienti poco accessibili a chi, ad esempio, gareggia in carrozzina.

E il cambio di look, Parigi, lo sta facendo in grande, toccando anche i luoghi di passaggio della cerimonia di apertura di questa edizione di Giochi: rampe in tutte le aree temporanee come l’ingresso principale, il centro di accoglienza delle delegazioni o le stazioni degli autobus; segnalazione di alcuni gradini poco visibili; fontanelle d’acqua pubbliche ad altezze ridotte; sedie a rotelle nelle docce e navette per permettere gli spostamenti tra i vari spazi. Questi solo alcuni dei cambiamenti introdotti in città per prepararsi alle Paralimpiadi – cambiamenti che chissà non possano diventare solo l’inizio verso una normalità di tutte queste misure…ma questa è un’altra storia – che accoglieranno, negli 11 giorni di gare, 22 sport, 23 discipline diverse per un totale di 549 eventi; 4400 atleti, 2500 accompagnatori, 184 delegazioni e una stima di circa 65.000 spettatori.

Numeri enormi, come enorme sarà lo spettacolo che ci regalerà la cerimonia d’apertura di questi Giochi. «[…] La Cerimonia d’Apertura dei Giochi Paralimpici di Parigi 2024 sarà la prima nel suo genere, il suo concetto monumentale e popolare è, per me, innanzitutto una magnifica fonte di ispirazione. Dagli Champs-Elysées a Piazza della Concordia, non vedo l’ora di creare questo spettacolo che trasformerà il cuore di Parigi, con esibizioni mai visti prima. Uno spettacolo che metterà in mostra gli atleti Paralimpici e i valori che incarnano. Uno spettacolo che unirà gli spettatori e il pubblico televisivo di tutto il mondo attorno allo spirito unico dei Giochi Paralimpici», queste le parole del direttore artistico delle cerimonie Thomas Jolly, in merito ad una cerimonia che si annuncia senza precedenti. Quindi, tutti sintonizzati prima nel viale più bello al mondo e poi a Place de la Concorde dalle 20 di mercoledì per dare il via ad un’edizione di Paralimpiadi che si prospetta già sensazionale con un’Italia che, di certo, vuole essere all’altezza.

Casa Italia parte col botto

E all’altezza, finora, la spedizione azzurra, si sta assolutamente dimostrando. Certo, le gare non sono ancora nemmeno iniziate, ma l’Italia parte già col botto e, dopo il record di medaglie della scorsa edizione nipponica, inizia subito l’edizione francese con un nuovo record. Sono, infatti, ben 141 gli atleti della spedizione azzurra che saranno impegnati in 17 delle 22 discipline presenti ai Giochi Paralimpici: 70 atleti e 71 atlete, questi i numeri impressionanti della nostra Italia che, mai prima d’ora, aveva avuto così tanti atleti paralimpici a questi livelli, così come confermato anche dall’ex atleta paralimpico e vincitore di 15 medaglie a cinque cerchi in quattro edizioni, il. presidente del comitato paralimpico Luca Pancalli. «Questa nuova avventura paralimpica comincia con un doppio primato: la squadra più numerosa di sempre impegnata in ben 17 discipline – commenta Luca Pancalli –. Elementi che testimoniano la crescita esponenziale del movimento paralimpico italiano ormai divenuto un’eccellenza a livello internazionale. Si tratta di un gruppo forte, ambizioso e pieno di talento».

Degli aggettivi che ben rappresentano la nostra nazionale che, in questa rassegna si presenterà con ben 53 atleti all’esordio ai Giochi con un’età media di 33 anni, ad indicare un settore, quello agonistico di altissimo livello, in forte crescita come ben dimostra l’età della più giovane atleta di questa edizione, la classe 2005 Giuliana Filippi che gareggerà nell’atletica leggera.

Ma non solo volti nuovi, ad accompagnare gli esordienti ci saranno anche alcuni veterani, come la più anziana della spedizione, Daila Dameno, classe 1968 che gareggerà nel tiro con l’arco. Tanti, comunque, tra giovani e meno giovani, gli atleti super attesi: Carlotta Gilli e Simone Barlaam nel nuoto con un gruppo fresco Campione d’Europa a Madeira con 63 medaglie; il tridente Sabatini, Caironi e Contrafatto nell’atletica; Bebe Vio nella scherma; Mazzone nel ciclismo; Elisabetta Mijno e Stefano Travisani nel tiro con l’arco e tanti, tantissimi altri atleti già pronti a stupirci.

A guidare questo splendido team, due punte di diamante del team Italia, «due nomi che sono espressione di altrettante discipline tra le più medagliate del panorama azzurro, due percorsi sportivi che rappresentano due diverse generazioni di campioni». Ambra Sabatini, regina della velocità e campionessa paralimpica in carica dei 100m cat. T63 e Luca Mazzone, doppio argento paralimpico nel paraciclismo. I due alfieri sono già pronti a guidare la spedizione azzurra verso la storia. Il punto di partenza? Anche qui sarà il super bottino di Tokyo con le sue 69 medaglie il record da superare.

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