Paralimpiadi, Simone Barlaam: «Credete sempre in voi stessi»

Vi proponiamo un'intervista del 2018 a cura della redazione di Teens al nuotatore italiano Simone Barlaam. Il campione si trova adesso a Tokyo per difendere il tricolore alle paralimpiadi di Tokyo 2020. L'azzurro da ieri è oro nei 50 stile libero della categoria S9. In allegato lo sfogliatore della rivista di riferimento.

Quando hai avuto la tua prima operazione? Negli anni come ha convissuto con il tuo “problema” fisico?
A 10 giorni di vita e a quella ne sono seguite un’altra dozzina. Fortunatamente sono sempre stato circondato da persone positive che mi hanno sostenuto senza farmi pesare il problema, che poi non è un problema, è solo qualcosa di diverso dalla maggior parte di noi.

Prima e durante le tue competizioni hai avuto mai la sensazione di non farcela?
Purtroppo a volte sì. Questi momenti capitano, ma il coach, i compagni di squadra e la famiglia sono lì per aiutarti: bisogna solo fermarsi un attimo, schiarire la propria mente, gli obiettivi che si stanno inseguendo e ritrovare la motivazione.

Come ti sei appassionato al nuoto? Avevi anche altri hobby da bambino?
Sin da bambino ho sempre nuotato: era l’unico sport che potessi praticare. In tutti gli altri sport la gravità esercitava troppa forza sul mio debole femore, rischiando di romperlo. Avevo e ho ancora tantissimi hobby e passioni al di fuori del nuoto, in primis il disegno e l’arte. Quando ero in ospedale, immobilizzato, le infermiere mi rimuovevano il Nintendo DS perché alzava drasticamente il mio battito cardiaco. L’unica cosa che potevo fare, che mi divertiva senza agitarmi troppo, era disegnare.

Per il tuo sport segui una certa dieta?
No. La mia unica regola è di mangiare sano. Dati gli allenamenti regolari, mangio molto, però cerco di variare con alimenti naturali, evitando di bere alcolici di ogni tipo, il fumo o le droghe in generale.

Che valore ha lo sport per te? E lo studio?
Lo studio è la mia vera priorità. Adoro nuotare e lo faccio professionalmente, ma non lo si può fare per sempre. Ancora non sono sicuro su cosa fare nel mio futuro, ma so che voglio studiare, laurearmi, specializzarmi e trovare un lavoro che mi piaccia al di fuori del mio sport.

Che consiglio vorresti dare ai lettori di Teens?
Essere curiosi, educati, determinati, viaggiare il più possibile e credere in se stessi. Non permettete mai a nessuno di mettervi i piedi in testa.

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