Papa Francesco: Riaffermare l’uguaglianza tra uomini e donne

Quattro donne sono state uccise negli ultimi giorni in Italia e una è stata ferita gravemente. In Afghanistan i talebani frustano pubblicamente le donne che manifestano chiedendo il rispetto dei propri diritti. Eppure, uomo e donna, afferma papa Francesco, sono uguali e questa uguaglianza va riaffermata e realizzata in un cammino di unità.
Chiara Ugolini

Qual è il ruolo della donna nella società? Quali sono i suoi diritti rispetto agli uomini? Mentre assistiamo devastati a quanto accade in Afghanistan, con le donne che – nuovamente private dei diritti più elementari – continuano a manifestare per le strade nonostante le frustate e le violenze dei talebani, papa Francesco non ha esitato a fare chiarezza durante l’udienza del mercoledì. «L’uguaglianza in Cristo – ha affermato il ponteficesupera la differenza sociale tra i due sessi, stabilendo un’uguaglianza tra uomo e donna allora rivoluzionaria e che c’è bisogno di riaffermare anche oggi. C’è bisogno di riaffermarla anche oggi», ha ripetuto Francesco.

E nel farlo, nel ridare dignità alla donna come persona, senza ridurla ad un oggetto, possiamo ripartire da noi, dalle nostre città, dall’Italia, dove soltanto negli ultimi giorni quattro donne sono state uccise ed una è stata ferita gravemente da familiari o conoscenti. A Calmasino, frazione di Bardolino, in provincia di Verona, Chiara Ugolini è stata uccisa dal vicino di casa. A Bronte, Catania, Ada Rotini è stata uccisa a coltellate dal marito, che ha poi tentato il suicidio. Anche Angelica Salis, di 60 anni, è stata uccisa dal marito nel cagliaritano. A Sennori, in provincia di Sassari, invece, un 42enne ha sparato alla compagna, ferendola gravemente, poi si è impiccato. Nel vicentino Rita Amenze, di origini nigeriane, è stata uccisa dall’ex convivente italiano davanti alle colleghe della donna.

Foto Vatican Media/LaPresse

La violenza contro le donne, che sfocia nell’omicidio e nel cosiddetto femminicidio, è un’emergenza reale del nostro Paese, dove tanto spesso le donne vengono insultate, minimizzate, emarginate, svalutate più o meno esplicitamene. E su questo aspetto, papa Francesco ha parlato con chiarezza. «Quante volte noi sentiamo espressioni che disprezzano le donne! Quante volte abbiamo sentito: “Ma no, non fare nulla, [sono] cose di donne”. Ma guarda che uomo e donna – ha sottolineato il papa – hanno la stessa dignità, e c’è nella storia, anche oggi, una schiavitù delle donne: le donne non hanno le stesse opportunità degli uomini. Dobbiamo leggere quello che dice Paolo: siamo uguali in Cristo Gesù. Come si può vedere, Paolo afferma la profonda unità che esiste tra tutti i battezzati, a qualsiasi condizione appartengano, siano uomini o donne, uguali, perché ciascuno di loro, in Cristo, è una creatura nuova. Ogni distinzione diventa secondaria rispetto alla dignità di essere figli di Dio, il quale con il suo amore realizza una vera e sostanziale uguaglianza. Tutti, tramite la redenzione di Cristo e il battesimo che abbiamo ricevuto, siamo uguali: figli e figlie di Dio. Uguali».

Il papa ha anche denunciato le tante schiavitù che sussistono ancora oggi. «Tanta gente nel mondo, tanta, milioni – ha affermato Francesco – non hanno diritto a mangiare, non hanno diritto all’educazione, non hanno diritto al lavoro: sono i nuovi schiavi, sono coloro che sono alle periferie, che sono sfruttati da tutti. Anche oggi c’è la schiavitù. Pensiamo un poco a questo. Noi neghiamo a questa gente la dignità umana, sono schiavi».

Per il papa, «siamo chiamati in modo più positivo a vivere una nuova vita che trova nella figliolanza con Dio la sua espressione fondante… Siamo uguali. La nostra vocazione è piuttosto quella di rendere concreta ed evidente la chiamata all’unità di tutto il genere umano. Tutto quello che esaspera le differenze tra le persone, causando spesso discriminazioni, tutto questo, davanti a Dio, non ha più consistenza, grazie alla salvezza realizzata in Cristo. Ciò che conta è la fede che opera seguendo il cammino dell’unità indicato dallo Spirito Santo. E la nostra responsabilità – ha concluso papa Francesco – è camminare decisamente su questa strada dell’uguaglianza, ma l’uguaglianza che è sostenuta, che è stata fatta dalla redenzione di Gesù».

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